Tutti d’accordo in Consiglio regionale per arrivare ad una normativa di indirizzo che introduca criteri di maggiore trasparenza nelle società partecipate. La proposta della maggioranza trova l’unanimità in aula. Il testo impegna la commissione competente ad un confronto “in tempi brevi” per arrivare a normative di indirizzo per introdurre una maggiore trasparenza in merito all’affidamento dei lavori, anche attraverso il criterio della rotazione, a definire i criteri e le modalità di assunzione del personale attraverso procedure di reclutamento, a definire in maniera commisurata al valore della società e alle attinenti responsabilità dei Cda, un limite ai compensi per ogni Cda, manager e amministratore unico e a vincolare le società partecipate a motivare la concessione e/o il mantenimento di eventuali benefit.
Via libera dall’aula, sempre all’unanimità, anche alla seconda risoluzione della maggioranza, che ricalcando il testo delle minoranza (bocciato poco prima), ribadisce le funzioni ispettive e di controllo del Consiglio regionale e richiama al rispetto delle norme il Presidente della Regione, gli assessori e gli amministratori delle società partecipate.
Prima di votare le tre risoluzioni, la minoranza ha sferrato un ultimo attacco al Presidente del Consiglio regionale, Emily Rini. “Partiremo con un’operazione che metterà in discussione il modo in cui gestisce questo ruolo – ha annunciato il Consigliere di Uvp, Laurent Viérin – Lei è succube della maggioranza e schiava di chi le ha chiesto di ricoprire questo ruolo". E Patrizia Morelli di Alpe: “Lei è inadeguata. Lo è anagraficamente perché alla sua età è un po’ difficile avere maturato una solidità politica da rendersi super partes.”