L’Union Valdôtaine compie 70 anni, e come ad ogni compleanno è tempo di bilanci.
Ed il bilancio lo traccia il Presidente del Mouvement Ennio Pastoret, con un discorso ambivalente, che guarda al passato e al futuro, all’Europa e ai comuni locali, lanciando qualche stoccata agli avversari politici ma richiamando tutti, al contempo, ad un’unità di intenti per il bene della Valle d’Aosta.
Unità, anzitutto, contro i ‘nemici dell’Autonomia’, in primis il regime di rigore finanziario imposto dall’Europa e dall’Italia: “Molti fattori oggi ci indeboliscono – ha spiegato Pastoret – come le imposizioni finanziare dell’Europa o il patto di stabilità, con ripercussione gravissime sulla Regione.
Grandi risorse da non poter più utilizzar hanno paralizzano il sistema e determinato politiche di rigore finanziario, con una serie di attacchi concentrici contro il nord Italia. Come nel passato si va verso uno strangolamento finanziario che indebolisce nostre competenze, e questo è ingiusto e inaccettabile”.
Ma è l’UV stessa, per Pastoret, a doversi guardare allo specchio: “Senza uno spirito identitario siamo troppo deboli. È ipocrita chi dice che nostri valori si sono indeboliti perché sono scolpiti nello statuto, ma l’indipendenza può arrivare solo con il federalismo da realizzare attraverso una stabilità politica e l’alleanza con il PD, unica forza ad assumersi la responsabilità del futuro della Valle, andava esattamente in questa direzione. Speriamo che questo esempio possa convincere altri soggetti politici che si dicono autonomisti a collaborare almeno sui temi istituzionali per dare un’immagine e una idea di politica unita e forte”. Ma non solo: “C’è una rassegnazione che tocca oggi il nostro popolo, che guarda con troppa nostalgia al passato. Nessuno farà niente per noi e toccherà di nuovo a noi invitare la gente a battersi per la Valle d’Aosta. C’è un’enormità di cose fatte in questa regione, fatte da amministrazioni unioniste e donne e uomini dell’Union Valdôtaine. Anche da chi nel 2013 – ed il fendente è diretto all’UVP – è andato in altri movimenti indebolendo la Valle di fronte allo Stato e bloccando l’azione amministrativa, pretesto per rovesciare e isolarci facendo danni più gravi che mai. Dobbiamo guardare alla nostra capacità di rinforzarci e abbiamo il dovere di continuare ad impegnarci sapendo che se l’Union si indebolisce tutta la Valle d’Aosta è debole. Non abbiamo mai discusso l’appartenenza all’Italia, ma Stato invece l’ha fatto con noi, offendendo e violando nostri principi garantiti da costituzione. Difenderci dipende da noi, da voi, dai valdostani”.