Patto di Stabilità, a sforarlo nel 2014 i comuni di Aosta, St-Vincent e Chatillon

In forse ancora Saint-Pierre che nei prossimi giorni presenterà i conti in Regione. Per tutti scatterà ora un disincentivo finanziario nell’anno 2016 e il divieto di procedere ad assunzioni nel 2015.
Il municipio di Aosta
Politica

Aosta fa il bis ma questa volta è in buona compagnia. La ghigliottina del Patto di stabilità, ribattezzato dal sindaco di Aosta, Bruno Giordano, "Patto di stupidità" si abbatte anche sui comuni di Chatillon e Saint-Vincent. A questi potrebbe aggiungersi anche Saint-Pierre che sta chiudendo i conti e nei prossimi giorni presenterà alla Regione il dato ultimo. Riesce invece a rientrare nel saldo obiettivo il Comune di Courmayeur che nei mesi scorsi aveva lanciato l’allarme, dopo gli interventi urgenti per la Val Veny. 

Per Aosta, che domani presenterà tutti i numeri del conto consuntivo in Commissione, il saldo obiettivo da raggiungere era di 8.453.907 euro (Nda l’anno scorso fu sforato in toto), nonostante tutti gli sforzi messi in campo il saldo raggiunto è stato di 7.696.969 euro. 

Fanno peggio Chatillon e Saint-Vincent dove gli sforamenti sono più importanti. Al primo ente era stato assegnato un saldo obiettivo di 860.886 mila euro, sono riusciti a certificare 265mila euro. Nella cittadina termale le cifre sono ancora top secret in attesa della presentazione domani da parte della Giunta alla competente commissione. 

Per tutti gli enti scatterà ora l’obbligo nel 2015 di impegnare spese correnti in misura superiore all’importo annuale medio dei corrispondenti impegni effettuati nell’ultimo triennio (2011/2013), il divieto di procedere, nell’anno 2015, ad assunzioni di personale a tempo determinato o utilizzato mediante convenzione, contratti di collaborazione coordinata e continuativa o di somministrazione di lavoro, ad eccezione delle assunzioni strettamente necessarie a garantire l’esercizio delle funzioni afferenti al settore sociale, il divieto di procedere ai trasferimenti per mobilità dagli enti del comparto, oltre ad un disincentivo finanziario nell’anno 2016. 

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