Pirogassificatore? No, grazie. La maggioranza dei valdostani ha oggi affossato con un referendum proposito la scelta dell’amministrazione regionale di costruire un impianto di pirolisi a Brissogne e ha chiuso le porte a qualunque altro processo di trattamento a caldo. Alle 22 di domenica 18 novembre il quorum è stato raggiunto. Alle urne si è recato il 48,92% della popolazione ovvero 50.909 valdostani.
Lo spoglio delle schede inizierà solo alle 8 di domani mattina ma, con il Comitato del No che invitava i favorevoli al pirogassificatore all’astensione, la vittoria può già essere scritta.
Una pagina, quella di cronaca di oggi, carica di significati politici. “Non votare significa avere piena e totale fiducia nelle scelte degli eletti” aveva ribadito nell’ultimo appello all’astensione la maggioranza regionale.
Beh, i valdostani questa volta non si sono fidati e, chiamati ad esprimersi su un tema strettamente legato alla salute, si sono schierati nettamente contro la costruzione dell’impianto. Se è ampiamente improbabile una vittoria dei “No” – soltanto lo spoglio potrà rendere conto delle percentuali – il comitato di Valle Virtuosa può già da ora esultare.
E se è vero, come ha detto il presidente della Regione, che non esiste un piano B sembra che esiste una ulteriore carta da giocare. Non è un segreto che sia stato ipotizzato un ricorso alla Corte Costituzionale sulla legge di iniziativa popolare, così come già annunciato dagli avvocati di Anida, l’associazione Associazione nazionale imprese difesa ambiente e di Noy Ambiente e Rea Dalmine Spa (due delle imprese che si sono aggiudicate l’appalto).