Prestazioni aggiuntive, l’Usl chiede al personale tecnico di restituire i soldi percepiti

Il personale di ruolo tecnico del 118 si è visto recapitare una lettera con la quale la direzione sanitaria annuncia che “gli importi percepiti saranno recuperati a partire dalla busta paga di marzo". Sulla vicenda Lpa indaga la Corte dei Conti.
Sede dell'USl della Valle d'Aosta
Politica

Senza aspettare di conoscere l’esito della vertenza con la Corte dei Conti, l’Usl ha deciso di cominciare a recuperare alcune delle somme pagate per le prestazioni aggiuntive. Il 5 febbraio scorso il personale di ruolo tecnico del 118 si è visto recapitare a casa una lettera con la quale la direzione sanitaria annuncia che “gli importi percepiti – si legge nella missiva – per l’attività resa in regime di libera professione a favore dell’azienda, saranno recuperati a partire dalla busta paga di marzo, entro il limite di 100 euro mensili. Le stesse ore rese saranno liquidate secondo l’istituto contrattuale dello straordinario”. A denunciare la “gravissima decisione presa” sono i sindacati in una nota unitaria che annunciano azioni legali e sindacali.

Nel novembre scorso quando si scatenò la bufera sulla Lpa, le prestazioni aggiuntive svolte dai medici su richiesta dall’Azienda Usl, la direzione sanitaria aveva approvato una delibera con la quale da una parte sospendeva le prestazioni e dall’altra decideva di recuperare dai medici e dai soggetti coinvolti quanto contestato dalla Corte dei conti per il periodo 2007/2011 “condizionando l’effettivo recupero all’esito della vertenza”. Un pro-forma l’aveva definito all’epoca la dirigenza dell’Usl. Ma, ora, dalla forma si è passati alla sostanza.  “Il personale tecnico  –  spiega Giancarlo Rosso della Cgil – è stato inserito erroneamente nelle Lpa che invece dovevano essere svolte solo dal personale di ruolo sanitario, infermieri e tecnici di radiologia”.

Secondo i sindacati con questo provvedimento, che interessa una trentina di persone per 550 ore di prestazioni aggiuntive rese nel 2012, si andrà a recuperare 15mila euro circa. In virtù di un accordo con il personale sanitario interessato, l’Usl aveva infatti pagato per le prestazioni aggiuntive una cifra oraria maggiorata rispetto allo straordinario, il cui ricorso è vincolato ad un tetto.

“La sensazione che abbiamo – sottolinea ancora Giancarlo Rosso della Cgil – è che l’Usl si stia mettendo al riparo da critiche e indagini anche sul 2012”. La Corte dei Conti sta facendo luce, infatti, sul periodo 2007/2011 ma le prestazioni aggiuntive sono state sospese soltanto nel novembre scorso.

Sulle Lpa i sindacati denunciano poi un “atteggiamento attendista e contraddittorio dell’assessore regionale alla sanità che rinvia il confronto sindacale, peraltro richiesto dal contratto e da una risoluzione del Consiglio Valle, in attesa delle decisioni della Corte dei Conti e, contemporaneamente, emana disposizioni sull’argomento all’Azienda Usl.” Il 10 gennaio scorso Lanièce aveva incontrato i sindacati per elaborare delle nuove linee guida sulle Lpa. “Nel frattempo – continua ancora Rosso – l’Usl per contenere le liste d’attesa ha deciso di regolare le prestazioni aggiuntive per il 2013 con i tecnici di radiologia sulla base dell’adesione volontaria e secondo le regole contrattuali”. La delibera che stanzia 200mila euro però non è piaciuta ai sindacati. “Le prestazioni aggiuntive verranno certificate dai medici – spiega Rosso – anziché con il badge con un’autocertificazione cartacea, una procedura poco trasparente”. Per questo i sindacati chiedono che si arrivi ad un regolamento condiviso sulle Lpa e ad un piano di assunzioni per far fronte ad una situazione che “è tutt’altro che eccezionale”.

Sulle Lpa la Corte dei Conti contesta all’Usl un danno presunto di circa 4 milioni di euro, chiamando chiamato in causa la giunta regionale dell’ex Presidente Luciano Caveri, l’attuale assessore alla Sanità, Lanièce e la dirigenza dell’Usl dell’epoca, Stefania Riccardi, Clemente Ponzetti e Igor Rubbo oltre ai revisori dei conti. Nei giorni scorsi sono state presentate le controdeduzioni della difesa e la Corte dei Conti ha ora 120 giorni di tempo per decidere se procedere in giudizio oppure archiviare le singole posizioni o tutto il fascicolo.
 

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