La privatizzazione della casa da gioco? "Una boutade". Critiche alla relazione di Ego Perron sono arrivate questa mattina dai banchi dell’opposizione. "La gestione in mano ai privati sembra più una mela avvelenata che altro" dice Albert Chatrian di Alpe. "Mi chiedo infatti chi oggi potrebbe assumersi la responsabilità di gestire una macchina che sta mangiando soldi pubblici anno dopo anno e che sta drenando tutto il capitale sociale. Io oggi proverei piuttosto a mettere in campo nuove azioni per aggredire veramente il mercato, facendo fruttare meglio l’investimento pubblico di 100 milioni di euro che è stato fatto solo tre anni fa".
E Elso Gerandin di Uvp: "Leggendo il bilancio, con l’iscrizione delle imposte anticipate, si evince che si è voluta mascherare la reale difficoltà economica della società. Nell’eventualità di una gestione esternalizzata, non è pensabile mettere sul mercato una società che ha avuto una diminuzione di capitale: sarebbe un messaggio devastante".
Duro il giudizio anche di Roberto Cognetta del M5S. "La politica ha avuto tante chances, e le ha fallite tutte. Avete solo ridotto le spese per il personale. Dove troverete i soldi per la Casa da gioco? Penserete ad un concordato preventivo di continuità, con cui si potrebbe sistemare le sperequazioni che ci sono, anche per il personale? Non ci resta che prendere atto del fallimento della gestione politica degli ultimi dieci anni, con i suoi investimenti immobiliari fallimentari: abbiamo costruito un enorme mostro che non sta in piedi."
Alpe e M5S hanno presentato durante il dibattito una risoluzione, bocciata con 27 astensioni (UV, UVP, SA e PD-SVdA) che chiedeva di "porre in atto ogni azione necessaria al fine di valutare la gestione esterna degli asset relativi alla ristorazione e all’ospitalità cominciando a rilevare gli interessi degli attori locali."
Proposta che è stata definita dall’Assessore Ego Perron, nell’annunciare il voto di astensione della maggioranza, "frammentata e parziale che non tiene conto della complessità del tema."