“Il Presidente della Regione convochi i comizi elettorali. Tanto noi faremo ricorso prima o dopo”. Alberto Zucchi, coordinatore di Fratelli d’Italia invita Renzo Testolin ad un gesto di responsabilità. “Chi ha prodotto questa situazione di incertezza deve ora rimuoverla”.
Fratelli d’Italia – “il primo partito in Italia” – dovrà al pari di altri movimenti raccogliere le firme, almeno 1400, per poter prendere parte alla competizione elettorale dell’autunno prossimo. Da oggi, venerdì 20 giugno (tre mesi antecedenti la scadenza naturale della legislatura) chi vuole concorrere ad una delle 35 poltrone di piazza Deffeyes può iniziare la raccolta firme. Il problema sollevato da Fratelli d’Italia con una missiva inviata nei giorni scorsi alla dirigente della struttura Enti locali Tiziana Vallet e alla segretaria generale della Regione Stefania Fanizzi è quali moduli utilizzare per gli adempimenti previsti. Oltre alla raccolta firme i candidati devono sottoscrivere una dichiarazione di accettazione della candidatura. In passato, ricorda ancora Zucchi, i moduli venivano pubblicati a seguito dell’indizione dei comizi elettorali e gli stessi riportavano la data delle elezioni. Al momento però il Presidente della Regione non ha convocato i comizi elettorali con decreto e pertanto non esiste una data certa per gli stessi.
La risposta di Vallet, arrivata in mattinata, è che i moduli dovranno indicare, come previsto dalla norma, il contrassegno di lista, l’indicazione di nome, cognome, data e luogo di nascita dei candidati e dei sottoscrittori. “Per tali moduli non è prevista una particolare forma: sarà quindi possibile utilizzare un qualunque modello”. In alternativa sarà possibile utilizzare il fac-simile, che gli uffici renderanno disponibili “non appena ufficializzata la data di convocazione dei comizi elettorali”.
“Una risposta che è carente e denota caos nel caos. Ci dicono che possiamo in sostanza utilizzare la carta del pesce per raccogliere le firme, ma chi ci dice che poi il giudice non lo impugnerà?” si chiede Massimo Lattanzi.
Una preoccupazione condivida da Chiara Minelli di Rete Civica mercoledì scorso in Consiglio regionale, quando si era tornati a parlare del referendum confermativo indetto per il 10 agosto. In quell’occasione il Presidente della Regione aveva richiamato la “risposta ufficiale” data alla missiva del Cre, “frutto del lavoro degli uffici” e confermato che le elezioni verranno indette rispettando i termini previsti. “Noi siamo certi che stiamo operando in modo corretto” diceva mercoledì Testolin, ribadendo anche come l’esito del referendum sarà “dirimente” per le elezioni del settembre prossimo. Parere opposto a quello di Fratelli d’Italia e delle altre forze che hanno promosso il referendum
“Il Presidente della Regione si sottoponga al giudizio di un giudice terzo, non accettiamo il parere del giurista Testolin” scandisce oggi Zucchi, confermando la volontà di impugnare il decreto, a seconda di quanto verrà scritto. “Quella di Testolin è una chiara operazione politica ad excludendum”.
Una risposta
Zucchi e Lattanzi, Fratelli di condanne! Alla faccia del bicarbonato di sodio….