Non se ne parla molto, ma fra un mese esatto si saprà se i valdostani sono affezionati alla preferenza unica, introdotta nella scorsa legislatura, oppure se vogliono tornare alla tre preferenze, di cui una di genere. Domenica 10 agosto in Valle d’Aosta si voterà, infatti, per il primo referendum confermativo della storia valdostana.
Quando si vota per il referendum confermativo?
Domenica 10 agosto, dalle 7 alle 22. Lo scrutinio delle schede è previsto per lunedì 11 agosto a partire dalle ore 8.
Cosa si vota al referendum confermativo?
I cittadini dovranno rispondere “Sì” o “No” al seguente quesito:
“Approvate la legge regionale di cui all’articolo 15, secondo comma, dello Statuto speciale, recante: ‘Reintroduzione delle tre preferenze e della rappresentanza di genere. Modificazioni alla legge regionale 12 gennaio 1993, n. 3 (Norme per l’elezione del Consiglio regionale della Valle d’Aosta)’, approvata dal Consiglio regionale nella seduta del 27 febbraio 2025, con la maggioranza assoluta dei suoi componenti e pubblicata nel Bollettino ufficiale della Regione numero 11, in data 4 marzo 2025?”
Cosa succede se vince il Sì?
In caso di vittoria del Sì, entreranno in vigore le modifiche alla legge elettorale approvate dal Consiglio regionale nel febbraio scorso: si tornerà alle tre preferenze, con l’obbligo che, in caso di tre preferenze espresse, almeno una sia per un candidato di genere diverso. In caso contrario, l’ultima preferenza verrà annullata.
E se vince il No?
Resterà in vigore il sistema attuale della preferenza unica.
C’è un quorum?
No, il referendum non prevede quorum: il risultato sarà valido a prescindere dal numero dei votanti.
La riforma avrà effetto sulle prossime elezioni?
È un nodo ancora aperto. Il Presidente della Regione, supportato dalle strutture, sostiene che l’esito del referendum sarà “vincolante” per le prossime elezioni. Di parere opposto i promotori del referendum, secondo cui mancherebbero i tempi tecnici per l’applicazione immediata della riforma. Si preannunciano ricorsi, già a partire dal decreto di convocazione delle elezioni, atteso per fine luglio.
Elezioni passate: qualche dato
2013 – Tre preferenze
Si presentarono 9 liste. Uv, Stella Alpina e Fédération Autonomiste, con un programma comune, ottennero il 47,9% e 18 seggi. L’alleanza Alpe, Uvp e Pd arrivò al 40,5% con 14 seggi. Furono eletti 19 volti nuovi su 35. Le donne furono 5 (Certan, Fontana, Morelli, Peaquin, Rini).
2018 – Ancora tre preferenze, ma arriva lo spoglio centralizzato
Le liste salirono a 10. L’Uv fu il partito più votato con il 19,25% (7 seggi), seguito dalla Lega con il 17,07% (7 seggi). Frammentazione alta e legislatura interrotta dopo due anni. I nuovi volti furono 15, le donne elette 8, salite a 10 in corso di legislatura (Certan, Minelli, Morelli, Nasso, Pulz, Rini, Russo e Spelgatti e poi Favre, in sostituzione di Laurent Viérin e Trione in sostituzione di Borrello).
2020 – Preferenza unica
Spoglio centralizzato confermato. Le liste divennero 12. La Lega ottenne il 23,9% (11 seggi), Pcp 7, Union Valdôtaine 7, Alliance-Stella Alpina-Italia Viva 4, Pour l’Autonomie 3, Vallée d’Aoste Unie 3. 12 nuovi consiglieri su 35. Le donne elette furono 4, diventate 3 dopo le dimissioni di Spelgatti, eletta al Senato della Repubblica.
Una risposta
Forse sarebbe utile spiegare chi è per il SI, chi è per il NO (e perché delle rispettive posizioni)