Riduzione costi della politica, tutto il Consiglio comunale d’accordo

Approvato un ordine del giorno con il quale il Consiglio Comunale invita la Commissione consiliare competente a discutere della nomina degli assessori. La proposta era arrivata dal consigliere di Stella Alpina Caminiti con una mozione.
Politica

Non più una mozione ma un ordine del giorno con il quale il Consiglio Comunale invita la Commissione consiliare competente a discutere della nomina degli assessori. Finisce cosi, dopo un ampio dibattito che ha attraversato trasversalmente tutto l’arco dell’assemblea cittadina l’iniziativa portata in aula da Vincenzo Caminiti, consigliere di Stella Alpina.

Sul tavolo i costi della politica, argomento spinoso del quale si parla, a molti livelli, in tutta Italia. Caminiti chiede di cancellare l’incompatibilità tra la figura dei sei assessori comunali e quella dei consiglieri regolata dalla Legge regionale 54 del 1998, in modo da scardinare il meccanismo del subentro di sei nuovi consiglieri sostitutivi e, de facto, produrre un risparmio per le casse del Comune. Risparmio quantificabile in circa 100mila euro annui che il consigliere ritiene opportuno, visto il regime di crisi e di tagli diffusi nel quale siamo immersi: “In un momento di reali difficoltà per la cittadinanza – spiega presentando la sua mozione Caminiti – il risparmio per sei consiglieri in più, ed io sono uno di quelli entrati grazie a questo sistema, è notevole. Cambiare una parte dello Statuto farebbe risparmiare parecchi soldi e al giorno d’oggi mi sembra doveroso”.

La mozione apre, inevitabile, il ‘valzer’ degli interventi mentre la linea sembra quella di volerla discutere nella commissione consiliare competente, la IV, quella che si dedica agli Affari Istituzionali presieduta fino a poco tempo fa dallo stesso Caminiti: “Questo è un dibattito interessante e condivisibile – interviene Carlo Curtaz di Alpe – ma dal punto di vista tecnico non sarà una passeggiata. Si parla di un ordine istituzionale razionale che va rimesso completamente in discussione. Condividiamo il risparmio, cosa importante di questi tempi, ma non una politica subordinata soltanto ad un discorso di costi e risparmi”.
Una proposta a margine arriva da Adriano Sposato, anch’egli consigliere in quota Stella Alpina: “Per risparmiare si può ridurre il Consiglio comunale ad un’unica giornata anche se per ridurre i veri costi bisogna lavorare sulla riforma degli Enti locali perché ci sono troppi dirigenti in Regione ed in Comune”.

Perplessità si sollevano invece dalle parti di Alpe: “Questa è una ‘sparatina’ un po’ troppo demagogica – attacca Mario Vietti – perché limitare le considerazioni al solo risparmio di centinaia di migliaia di euro è una strizzatina d’occhio. La proposta è tuttavia interessante perché inverte i rapporti tra consiglio e giunta. L’articolo 20 del regolamento comunale attribuisce infatti al Sindaco il potere di nomina e di revoca delle deleghe assessorili. Gli assessori non rispondo quindi al Consiglio ma al Sindaco che li ha nominati. Se un assessore fosse e restasse consigliere a chi dovremmo dare potere di nominarlo? Al Sindaco o al Consiglio? Dandolo al Consiglio si toglierebbe al Sindaco una fetta di potere non indifferente, ma alcuni altri sindaci potrebbero trovarsi in difficoltà. È una questione di governabilità: un Sindaco che si sceglie la Giunta è un Sindaco-padrone. Il problema un po’ più complesso rispetto al semplice tagliare sei posti di rappresentanza”.

Altre titubanze – bipartisan – si accendono: “Chiedo a Caminiti di confrontarsi con colleghi – interviene Franco Napoli del Gruppo misto – evitando di far entrare la politica nella patologia dell’ansia da prestazione. Sono disponibile a portare la mozione nella Commissione competente, luogo deputato per evidenziare cambiamenti così importanti” mentre Aldo Di Marco dell’Union Valdôtaine propone un tavolo di lavoro trasversale per poter rivedere insieme lo Statuto.

La direzione che il Consiglio vuole prendere, però, sembra quella del dialogo, anche se tra la “discussione approfondita in Commissione e interna a ciascun movimento” auspicata da Luca Girasole di Stella Alpina e la “analisi approfondita in maggioranza e opposizione in un confronto tra le parti anche con anche l’Ufficio di Presidenza” evocato da Luca Mantione c’è anche spazio di manovra per la proposta avanzata dal Sindaco Giordano: “Questo è un momento di grande cambiamento e comprendo il messaggio recepito da tutte le forze a vario titolo. Incassato il risultato politico di aver posto il tema all’attenzione del Consiglio sarebbe interessante ritirare la mozione e iniziare un percorso di Commissione allargato alla Presidenza del Consiglio. La riforma degli Enti Locali però è talmente complessa che tutti i sindaci della Valle hanno lavorato due anni e mezzo per scrivere un percorso di riforma il più possibile condiviso. Sono orgoglioso che questi trentuno consiglieri e sei assessori dal 2010 al 2014 abbiamo prodotto un risparmio di 4 milioni di euro per il Comune”.

Alla fine il discorso si sposta, dopo una sospensione di circa trenta minuti, in riunione dei capigruppo. Ne esce un testo emendato, non più una mozione ma un ordine del giorno, votato all’unanimità da tutto il Consiglio: “In accordo con i capigruppo – spiega Caminiti illustrando l’emendamento – la mozione si trasformata in un ordine del giorno senza la mia primogenitura ma con quella dell’intero Consiglio."

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