Interpellanze uguali, ma di segno opposto, sulla riforma della scuola del ministro Gelmini. Popolo della libertà e Partito democratico interpellano l’assessore regionale all’Istruzione, Laurent Viérin, su cosa si farà in Valle d’Aosta
"L’amministrazione regionale ha deciso di non applicare alcuni aspetti del decreto Gelmini, come il maestro unico e la razionalizzazione delle scuole di montagna – ha detto Massimo Lattanzi del Pdl, oggi durante il Consiglio regionale – ma lo spirito della Gelmini è di creare un sistema di istruzione competitivo, compatibile con una razionalizzazione delle risorse. Il sistema scolastico italiano è fra i più costosi e i meno efficienti. E la Valle d’Aosta ha un alto tasso di abbandono scolastico e pochi laureati. Va fatta una riflessione sul sistema scolastico valdostano. Non si può parlare di un modello di eccellenza valdostano, quando così non è”.
"Ma cosa c’è – ha chiesto il consigliere del Pd, Raimondo Donzel – nel decreto Gelmini che dovrebbe rivoluzionare il famigerato sistema scolastico valdostano e italiano? Questa riforma sottrae risorse all’istruzione nel momento in cui è necessario investire nella formazione. In Valle non è mai stata aperta nessuna scuola con due o tre bambini”.
"Non abbiamo bisogno – ha risposto l’assessore all’Istruzione, Laurent Viérin – di ripensare un sistema scolastico che in Valle funziona. L’abbandono scolastico è maggiore perché il nostro sistema è più severo: è un fenomeno che si può combattere con i percorsi integrati di formazione e lavoro. Esistono grosse differenze fra la situazione nazionale e quella regionale: pensiamo ai casi di precariato in Italia che in Valle sono più rari.