Rottamazione delle cartelle e taglio dell’Irpef? Giorgetti: “Situazione complicata da vicende internazionali”

Il ministro in visita ad Aosta per la campagna elettorale della Lega. Una zona franca in Valle? "L'estensione della Zes apre scenari interessanti".
Il ministro Giancarlo Giorgetti con la segretaria della Lega Vda Marialice Boldi e la senatrice Nicoletta Spelgatti
Politica

La “rottamazione delle cartelle” e il taglio delle aliquote fiscali al ceto medio? Aspetti su cui “c’era una certa sicurezza” ma “il quadro si è complicato un po’ con tutte le vicende che a livello internazionale sono divampate e che non dipendono dal governo” come “le conseguenze dirette e indirette della guerra in Ucraina”.

A spiegarlo è il ministro dell’Economia e delle Finanze, Giancarlo Giorgetti, oggi in Valle d’Aosta per supportare la campagna elettorale della Lega in vista delle regionali del prossimo 28 settembre.

“Tutta l’inflazione che abbiamo avuto in questi anni è inflazione da prezzi di energia che dipende da quanto è avvenuto in Ucraina – chiarisce il ministro, intervenuto nel pomeriggio all’Hostellerie du Cheval Blanc -: recuperare gas o energia avrà un prezzo molto più alto”.

Non solo. “Per l’Ucraina, nella coalizione internazionale, c’è addirittura chi vuole mandare soldati sul campo. Non è il nostro caso, però è un aiuto finanziario che ciascun paese in qualche modo dovrà sostenere e che graverà. Contemporaneamente abbiamo fatto partire – e questo sicuramente ha toccato in modo tangibile tante categorie di lavoratori autonomi – la flat tax fino a 85 mila euro. In tanti ci chiedono perché non andiamo oltre, ma quella è l’asticella che ha voluto l’Europa”.

È allo studio un’estensione della flat tax “a qualche forma di retribuzione legata ai lavoratori dipendenti”.

Il pubblico presente all'incontro
Il pubblico presente all’incontro

Una zona franca per la Valle d’Aosta?

Incalzato dalle domande del pubblico e dei cronisti, Giorgetti dedica un passaggio allo spopolamento della montagna e delle aree interne: “Stiamo pensando a situazione di vario ordine anche di tipo fiscale per garantire condizione di agibilità per chi vive in condizioni più disagiate”, dice.

Sulla proposta di attuare una zona franca in Valle d’Aosta, “l’estensione della Zes (zone economiche speciali in cui le imprese possono beneficiare di agevolazioni fiscali e di semplificazioni amministrative, ndr.) all’Umbria e alle Marche in qualche modo apre degli scenari interessanti anche ad altre realtà. È molto complicato da fare però è una possibilità”.

Nella manovra priorità a famiglie e lavoratori

Sulla manovra finanziaria, in fase di definizione, “la priorità è aiutare le famiglie e i lavoratori riducendo ulteriormente la pressione fiscale come abbiamo fatto gli anni scorsi”, assicura Giorgetti. Che non si sbilancia sulle cifre: “È una variabile che dipende da numeri di contesto che è dovere del ministero dell’Economia assicurare”.

Dazi americani? Il vero pericolo è l’Asia

Il ministro si sofferma sui dazi di Trump sottolineando che “il pericolo commerciale per i nostri produttori non arriva dagli Stati Uniti ma dall’Asia“.

E spiega: “I dazi americani non sono una cosa positiva per la nostra esportazione”, ma dai dati sul commercio estero italiano emerge che “nei primi sei mesi dell’anno le esportazioni verso gli Stati Uniti sono aumentate del 6%, invece sono diminuite drasticamente nei confronti della Cina e degli altri paesi asiatici che invece esportano moltissimo verso di noi”.

Per Giorgetti, “l’Europa dovrà cominciare a ragionare su come proteggere anche le nostre produzioni rispetto al fatto che, ad esempio in Cina, non è necessario produrre in pareggio. Un’azienda può anche perdere e fare prezzi più bassi tanto sarà lo Stato a piallare i conti per garantire la continuità aziendale”.

E la delocalizzazione? “È il problema serio del futuro dell’Europa“, che deve iniziare “a prendere decisioni a difesa della propria economia”, altrimenti “nel giro di cinque anni diventerà un deserto industriale”.

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