Saint-Pierre, faccia a faccia fra Alessia Favre e Paolo Lavy

Nel “paese dei due castelli” gli elettori dovranno scegliere fra due liste: una civica - ma riconducibile all’Uvp guidata dalla presidente Alessia Favre - e una formata da UV, SA e indipendenti e guidata da Paolo Lavy, già candidato vicesindaco nel 2010.
Da sinistra: Alessia Favre e Paolo Lavy
Politica

Uscita di scena Daniela Lale Démoz che, cinque anni fa, aveva battuto a sorpresa la ‘corazzata’ della lista guidata da Marco Carlin, alle prossime elezioni comunali del 10 maggio gli abitanti di Saint-Pierre saranno chiamati a esprimersi fra due liste. Una civica – ma facilmente riconducibile all’Uvp siccome guidata dalla presidente regionale Alessia Favre – e una formata da Union Valdotaine, Stella Alpina e indipendenti e guidata da Paolo Lavy, già candidato vicesindaco nelle elezioni del 2010.

Le priorità della lista “Impegno e partecipazione a Saint-Pierre”
“Per noi il punto principale – dice la candidata alla carica di sindaco, Alessia Favre – sono i servizi per le persone e le famiglie. Il mantenimento di quelli che ci sono e la creazione di nuovi: su questo abbiamo nel nostro programma progetti che possono essere realizzati con spese contenute. Sappiamo tutti che le risorse su cui i comuni possono contare sono scarsi e quindi dobbiamo ottimizzare ciò che esiste coinvolgendo la cittadinanza. Per fare un esempio concreto, crediamo vada mantenuto il trasporto scolastico per le frazioni alte e per questo pensiamo di attivare un servizio di “Pedibus” per il borgo. Qualcosa di molto simile si fa ad Aosta, perché non pensiamo di attivare questa idea anche nel nostro paese?”
Il programma della lista “Impegno e partecipazione” punta molto anche sul funzionamento della macchina amministrativa. “La parola d’ordine è ottimizzare – dice la Favre – dobbiamo valorizzare meglio le risorse interne al Comune e allo stesso tempo trovare nuove fonti di finanziamento coinvolgendo risorse esterne, soprattutto per il fund raising. Come ultima priorità dobbiamo tornare a valorizzare il territorio, a partire dall’aspetto turistico. Su questo profilo, Saint-Pierre ha degli atout straordinari: pensiamo ai suoi castelli, ai percorsi enogastronomici, all’agricoltura, allo sport e all’alpinismo. Tutto questo va messo a sistema e valorizzato”.
L’appello al voto:
“Siamo una squadra eterogenea, con percorsi professionali e politici diversi. In questa fase così complicata per gli enti locali essere nuovi alla politica è un atout per avere idee innovative e concrete”.

Le priorità della lista “Saint-Pierre”
“Dobbiamo tornare ad occuparci della manutenzione del territori – dice Paolo Lavy, candidato a sindaco per la lista formata da Uv, Stella Alpina e indipendenti -. Le risorse economiche disponibili sono molto limitate, ma alcuni aspetti recentemente sono stati molto trascurati. Dobbiamo tornare ad investire per quanto possibile sulla viabilità, sulla sistemazione delle strade, sui passaggi pedonali, e in modo particolare sulla sistemazione delle aree verdi e degli spazi gioco esterni alle scuole”.
Paolo Lavy si concentra anche su aspetti più istituzionali: “Dobbiamo riallacciare i rapporti che si sono deteriorati con i comuni limitrofi a partire da Sarre e Saint-Nicolas e poi con Aymavilles e Villeneuve in vista delle Unités des Communes. Saint-Pierre doveva essere il comune trainante per la Comunità Grand Paradis e oggi ci troviamo come il fanalino di coda. E sotto questo fronte, va recuperato anche un rapporto con il personale dipendente del Comune che in questi anni si è un po’ degradato”.
“Il terzo aspetto su cui vogliamo puntare – dice Lavy – sono quelli che abbiamo chiamato i ‘progetti dormienti’. Ci sono iniziative di cui era stato lanciato l’iter progettuale con la Giunta Jocallaz, ma che si sono arenati nell’ultima consiliatura. Parlo del vecchi progetto Fospi della palestra del polo scolastico e della realizzazione delle due rotonde a est e a ovest del paese. Si tratta di tirare fuori dal cassetto queste idee per valutare se è possibile proseguire o no”.
L’appello al voto:
“Siamo il giusto compromesso fra le idee nuove e la continuità, il giusto equilibrio le persone nuove e la competenza. Io personalmente ho 10 anni di esperienza nel Comune di Saint-Pierre, prima in maggioranza e poi in opposizione. Ma non ho mai fatto mai mancare il mio contributo costruttivo per il bene di Saint-Pierre”.
 

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