"Di questi tempi, tra patti di stabilità e norme nazionali che ci impediscono di indebitarci, non ce lo possiamo permettere di contrarre un mutuo da un milione e 200 mila euro, da aggiornare dal 2007". Con questa motivazione, espressa dal sindaco Roberto Vallet di fronte al consiglio comunale di giovedì scorso, 2 agosto, Sarre ha scelto di rinunciare alla costruzione dell’ostello della gioventù di Chesallet.
Il progetto prevedeva la riconversione dell’ex latteria consortile del villaggio e delle vecchie scuole nelle vicinanze, con un collegamento tra le due strutture mediante un corpo ascensore. Una legge regionale del 2005, avrebbe permesso una contributo di 438 mila euro sul milione e 700 mila di costo complessivo dell’opera. Questo però non è bastato, quando è arrivato il momento per Sarre di esprimere definitivamente la volontà di andare avanti agli uffici regionali.
"E’ un peccato – commenta Vallet – con quest’opera si voleva trovare un modo per migliorare la situazione nel centro storico di Chesallet, dove molti negozi stavano chiudendo". Anche la minoranza ha voluto esprimere la propria delusione: "Siamo proprio sfortunati con le latterie", ha commentato il capogruppo Luca Spadaccino, riferendosi alla rinuncia dell’anno scorso di un Fospi regionale per convertire quella di Tissoret in biblioteca.
Spadaccino ha, inoltre, lamentato la spesa di "66 mila euro di progettazione, che abbiamo buttato via in questi sette anni". Vallet, replicando, è convenuto sulla critica mossa dalla minoranza: "la legge regionale prevedeva che fosse presentato un progetto definitivo, è un situazione anomala perchè generalmente basta una fattibilità o al massimo un preliminare". "Inoltre – continua il sindaco – i preziari prevedono dei costi incredibili sulle progettazioni". La scelta di chiudere con l’ostello, infine, è stata votata dalla maggioranza, con l’astensione dell’opposizione.