Dopo la prima giornata dei lavori del consiglio valle dedicata a recuperare una serie di iniziative non discusse nelle scorse adunanze, l’Assemblea sarà chiamata domani a discutere sette disegni di legge, fra i quali il più importante è la seconda variazione di bilancio da 145 milioni di euro.
Il gruppo Lega VdA ha presentato una serie di emendamenti, illustrati nel pomeriggio di oggi nel corso di una conferenza stampa.
Per la terza volta vengono riportate in aula le due iniziative di Naître Valdôtain e del Chèque énergie. La prima iniziativa che mette in campo 3 milioni di euro nel triennio è “un contributo destinato ai neo genitori per aiutarli a sostenere le spese” spiega il capogruppo Andrea Manfrin, mentre la seconda del valore di 15 milioni di euro per i tre anni “va a sopperire alla mancanza del Bon de chauffage, per il quale noi avevamo stanziato le risorse, che allora furono poi tolte dal Governo Fosson”.
Il terzo emendamento introduce invece una misura destinata al rafforzamento patrimoniale delle imprese. Lo stanziamento è di 6 milioni di euro per il biennio 2024 – 2025. Previsto un contributo per le imprese con sede legale o operativa in Valle d’Aosta, attive da almeno 12 mesi, nella misura del 30% dell’aumento del capitale sottoscritto dall’impresa. Per accedere all’iniziativa le imprese dovranno aver presentato un programma di investimenti – spiega Stefano Aggravi – “per attrarre investimenti o per riportare una serie di produzioni in casa, ora appannaggio dell’Asia, per riconvertire e sviluppare le aziende anche con valorizzazione del capitale umano, per la transizione digitale o energetica”.
Le risorse per dare gambe agli emendamenti vengono individuate negli oltre 32 milioni di euro di contributo straordinario agli enti locali.
Altri emendamenti sono stati depositati sul disegno di legge per accompagnatori di media montagna – con l’introduzione accanto alle racchette da neve anche dei ramponcini da trail running, al disegno di legge per l’80esimo anniversario della Liberazione e per il disegno di legge sulla zona franca, introducendo la possibilità di “ interloquire con lo Stato con agevolazioni con impatto su maestranze e docenti e ricercatori”.