“Serve un cambiamento vero per uscire da crisi e immobilismo”

"La politica deve essere più vicina ai cittadini”, hanno ricordato i candidati della lista PD-Bene Comune-Sinistra Vda durante la prima uscita pubblica di una lunga campagna elettorale che si concluderà con le elezioni regionali il prossimo 26 maggio.
Raimondo Donzel, Segretario Partito Democratico della Valle d'Aosta
Politica

“Vogliamo costruire le premesse di un cambiamento vero, proponendo ai valdostani un progetto di Governo che sappia tagliare con le pratiche del passato: un cambiamento che deve portare fuori la Valle d’Aosta dalla crisi e dallo stato d’immobilismo in cui versa”. Si fonda su queste basi il progetto in dieci punti con il quale i candidati della lista PD-Bene Comune-Sinistra VdA, oggi la loro prima “uscita pubblica”, cercheranno di convincere gli elettori valdostani durante la lunga campagna elettorale che si concluderà con le consultazioni regionali il prossimo 26 maggio.

“Soltanto la buona politica ci farà uscire dalla crisi”, ha esordito Davide Avati, presentando l’evento, prima di lasciare la parola al segretario regionale del Partito Democratico, Raimondo Donzel, che ha subito affrontato uno tra i temi più caldi del programma: l’utilizzo delle risorse regionali. “Dobbiamo vincere al primo turno e poi governare la regione in modo differente diverso a oggi”, ha spiegato Donzel. “Non pensiamo di fare miracoli ma nelle pieghe del bilancio regionale si possono trovare risorse per fare tante cose: 1,4 miliardi di euro sono sufficienti per garantire uno sviluppo sostenibile alla Valle d’Aosta”.

I candidati si sono quindi presentati uno a uno, seguendo l’ordine assegnato dal sorteggio per le posizione in lista (che comprende “12 donne, 5 giovani sotto i 30 anni di età e 9 candidati indipendenti, espressione delle associazioni e dei movimenti di cittadini) per esporre in maniera analitica i dieci punti programmatici. Tante le problematiche sul tavolo. In primis, l’attuazione di un piano di emergenza per il lavoro, che deve passare dalla “stabilizzazione dei precari e dagli incentivi per i giovani”, comprendendo anche “lo stop alle grandi opere per dare il via a piccoli, ma realizzabili, cantieri”.

E poi ancora, il taglio dei costi della politica, con la proposta di “ridurre non solo consiglieri e assessori, ma anche i compensi”; la lotta alla povertà, con “un welfare organizzato per affrontare l’emergenza”; gli investimenti nella prevenzione sanitaria, affiancati ad una “razionalizzazione dei costi che non colpisca il personale”; il contrasto dell’abbandono scolastico, rilanciando anche il sistema d’istruzione professionale.

Grande spazio è stato poi al tema, delicatissimo, dei trasporti, con la promessa di potenziare la ferrovia, tramite investimenti mirati all’elettrificazione, al raddoppio selettivo e dei binari e alla riduzione dei tempi di percorrenza. Non poteva quindi mancare (vista la forte componente di Valle Virtuosa in lista, ndr) la tutela dell’ambiente, che passa dalla “scelta di trattare a freddo i rifiuti”. Infine, nel “decalogo” spiccano anche l’abolizione della tassa di soggiorno, il taglio dello 0,98 dell’Irap per tutte le imprese e l’abolizione del quorum per il referendum propositivo. “La politica infatti – hanno ricordato come un mantra quasi tutti i candidati – deve essere più vicina ai cittadini”. 

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