Nel marzo del 2007 quasi l'80 per cento dei cittadini di Carema si era recato alle urne per votare l'annessione alla Valle d'Aosta. Le due Regioni, Piemonte e Valle d'Aosta, non hanno mai nascosto la loro avversità al progetto. Ma Giovanni Aldighieri, sindaco di Carema, non si è mai arreso e, in questi giorni sta gongolando.
La Camera a maggio e il Senato qualche settimana fa hanno sancito il passaggio di ben sette comuni dalla provincia marchigiana di Pesaro-Urbino a quella emiliana di Rimini. I comuni interessati sono Casteldeci, Maiolo, Novafeltria, Pennabilli, San Leo, Sant'Agata Feltria e Talamello. "Sono molto contento per loro", afferma Aldighieri che non nasconde la sua speranza: "è innegabile che il provvedimento del Parlamento crei un precedente. E' un grande risultato per la democrazia, in questo modo si consente alla popolazione di fare le proprie scelte. Siamo sulla strada dell'autoriconoscimento dei popoli".
I sette comuni dell'Alta Valmarecchia potrebbero aprire la strada ai desideri di Carema, almeno questa è la speranza del sindaco. "La legge – ancora Aldighieri – è stata votata in modo bipartisan, con una larga maggioranza nelle due camere, questo è ancora più positivo". L'iter per l'approvazione della legge per il passaggio di Carema alla Valle si era stoppato in seguito alla caduta dell'ultimo governo Prodi. "Walter Toni – spiega il sindaco – parlamentare canavesano della Lega Nord ha ripresentato la proposta, alla ripresa dei lavori parlamentari dovrebbe ripartire l'iter di legge. Sono speranzoso". E il referendum? "Rimane valido quello del 2007", conclude Giovanni Aldighieri.