Sui rifiuti e sul pirogassificatore la Valle d’Aosta sta prendendo la strada giusta?

Giuseppe Rivolin e Paolo Louvin esprimono le loro riflessioni sulla scelta di costruire in Valle un pirogassificatore per la gestione dei rifiuti. Alternativa, questa, preferita ad altre tecnologie sostenute da comitati di cittadini e amministratori.
Rivolin e Louvin
Politica

Nonostante la scelta fatta, sul pirogassificatore continuano ad emergere voci contrarie e perplessità di amministratori e amministrati: la Valle d’Aosta, secondo, voi sta prendendo una strada giusta?

Giuseppe Rivolin

La discarica di Brissogne è quasi satura e bisogna correre ai ripari. Le alternative di cui si è discusso sono le seguenti:

– “Rifiuti zero”: proposta di chi è convinto che si possano eliminare del tutto i rifiuti;

– “Valle virtuosa”: partendo dall’assioma che la pirogassificazione inquina, si propone che, per parte dei rifiuti, si faccia un’altra discarica in Valle e un centro di trattamento per produrre compost; e che si mandi il rimanente a incenerire fuori Valle;

– “Pirogassificatore”: ci gestiamo responsabilmente i nostri rifiuti, riducendo al minimo gli scarti e l’impatto ambientale e producendo energia utilizzabile.

La prima soluzione è di carattere palesemente fideistico e si basa sulla credenza che i Valdostani siano puri spiriti che vivono d’aria e d’amore. Per la seconda, siamo in attesa che i suoi sostenitori ci forniscano l’elenco dei Comuni valdostani disposti a ospitare la nuova discarica (che prima o poi sarà satura e si ricomincerà daccapo), quello dei clienti ansiosi di comperare il compost prodotto e quello dei Comuni di fuori Valle che farebbero a gara per farsi “inquinare” al nostro posto bruciando la nostra monnezza, nonché il preventivo di quanto tutto ciò ci costerebbe. Non di una proposta di soluzione si tratta, ma di una strategia per impedire che il problema sia risolto, per poter continuare ad agitarlo fino alla campagna elettorale per le “regionali” del 2013, come appare evidente dal fatto che i sostenitori di quest’ipotesi sono ben noti esponenti del partito del “no” (no pirogassificatore, no autostrada, no Tav, ecc. ecc.). Allo stato dei fatti, la soluzione “pirogassificatore” appare la più sensata e praticabile.

Paolo Louvin

Non è che la ragione debba essere sempre dalla parte dei più forti. E non è per il fatto di detenere un potere che si possano fare scelte inconsulte e potenzialmente dannose. O meglio certe scelte possono essere anche fatte ma chi non presta ascolto per ignoranza o arroganza, certo di poterla comunque fare franca (“sono stato eletto e decido io”) dovrà mettere in conto le reazioni di chi tali scelte rischia di pagarle sulla propria pelle. Siamo attanagliati, in Valle d’Aosta e nella Plaine in particolare, dall’inquinamento: l’aria è irrespirabile, dannosa, la Cogne ha contribuito per anni oltre che a dare il lavoro (innegabile) ad appestare i nostri cieli. I tir, il riscaldamento ed il traffico cittadino hanno fatto il resto.E adesso tocca al pirogassificatore. Che un po’ inquinerà. Che aumenterà le quantità di particelle sospese che inaleremo o mangeremo anche noi dalle verdure e dal latte (sì proprio come in Giappone, anche se non sarà radioattività saranno le altre polveri sottili del trattamento a caldo).

Dopo il triste primato di risultare la prima regione in Italia per morti per cancro, ci regaliamo anche questo nuovo gioiellino della scienza e della tecnica. Io non so di quanto potrà aumentare il livello di inquinamento, ma anche solo il dubbio che deve sfiorare chi decide non sembra avere intaccato l’ottusità dei nostri amministratori. Le alternative ci sono. Bisogna solo avere l’umiltà di ascoltarle. E se così non sarà, allora qualcuno dovrà alzarsi dalla propria comoda sedia per impedire in ogni modo che questo ignobile progetto prenda vita.

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