Mancano ancora due mesi alle elezioni regionali, ma una cosa è certa. Tra UV e UVP sarà lotta all’ultimo sangue. E si inizia subito con una vera e propria battaglia legale su simbolo e nome. Non è un segreto che l’Union Valdôtaine veda l’Union Valdôtaine Progressiste come una spina nel fianco proprio perché l’ultima diaspora rossonera ha riesumato quella della versione Anni Settanta.
E da qui nasce anche il conflitto su nome e simbolo che ora prende vie giudiziarie. “E’ stato depositato il 20 marzo – ha detto il consigliere regionale UVP Luciano Caveri durante una conferenza stampa – un ricorso del presidente Ego Perron presso il Tribunale delle imprese di Torino chiedendo di inibire l’uso del nome e del simbolo”. Secondo Caveri, si stanno “insultando gli elettori laddove nel ricorso si scrive “la controparte ha già sfruttato indebitamente il nome e l’immagine candidando un proprio rappresentante per l’elezione della Camera dei deputati e ottenendo un risultato considerevole, ovvero 18.191 voti, dei quali verosimilmente una buona parte frutto di confusione ingenerata nell’elettorato dell’Union Valdôtaine”.
Un ricorso che secondo Caveri “fa sorridere” soprattutto perché “il Tribunale di Aosta, in quanto giudice naturale, si era già espresso nel gennaio scorso in occasione delle elezioni politiche su una segnalazione dell’UV e valutando che non ci fossero violazioni”.
“Questo episodio – ha detto invece Laurent Viérin – dimostra che stiamo subendo un atteggiamento aggressivo e violento. Lo stesso clima che abbiamo vissuto nell’ultima campagna elettorale lo stiamo rivedendo in queste settimane con telefonate da parte di dirigenti unionisti e consiglieri regionali che invitano le persone a non candidarsi con noi. Posso dire che questa non è la “Bonne direction”.