Rollandin contro Viérin. La sfida, quella con la "S" maiuscola che appassiona e divide la politica valdostana da ormai 25 anni ha vissuto quest’oggi un nuovo atto. In un angolo del ring, dal 1978 ad oggi, c’è Augusto Arduino Claudio Rollandin, l’uomo da 13.836 (il record del 2008) preferenze, il Presidente additato dai dissidenti come "il padre padrone". Nell’altro angolo c’è ancora un Dino Viérin che di primo nome fa però Laurent, due volte assessore alla Cultura. Che la sfida sia di fatto un testa a testa si capisce guardando le preferenze totalizzate dai due oggi: 10872 per l’imperatore, 7749 per l’ex assessore. A chi va oggi la vittoria? Ai punti ovviamente a Rollandin che ha dovuto però incassare qualche gancio sinistro e di quelli che fanno male, vedi la larga governabilità.
Il rinnovamento, forse non proprio quello che si aspettavano oggi i progressisti, sta in quella maggioranza risicata, conquistata oggi da Stella Alpina e Uv. “Con questi numeri – spiega, non a caso, Laurent Viérin – si avrà una maggiore concertazione e un dialogo anche da parte di chi non lo vuole”. Insomma se non cambiano i protagonisti della politica dovrà cambiare il modo di governare.
E Alessia Favre: “Avremo da oggi tanto da lavorare per riportare la politica ad essere trasparente, una vera casa di vetro”.
Rimane l’amarezza ovviamente per il ballottaggio, sfiorato. “Forse come coalizione potevamo fare di più ma siamo comunque il secondo partito sulla scena valdostana, a soli 6 mesi dalla nostra nascita.”
Sette alla fine i seggi conquistati dall’Uvp. Accanto a Viérin siederanno quindi il sindaco di Hone, Luigi Bertschy, l’ex Presidente del Celva, Elso Gerandin, Alessandro Nogara, segretario particolare di Viérin, Andrea Rosset, Vincenzo Grosjean, produttore vitivinicolo e Nello Fabbri, cognato di Rosset.