Chiusi i comizi di tutti e nove i partiti che si sono presentati per la consultazione elettorale di domenica 26 maggio, è ora scattato il silenzio su una campagna elettorale che è stata fra le più dure e accese degli ultimi anni.
Domenica 26 maggio sono 102 mila 628 – 52 mila 472 donne e 50 mila 156 uomini – i valdostani che si recheranno alle urne per rinnovare il Consiglio regionale della Valle d’Aosta. Nei 74 Comuni della regione verranno allestiti 151 seggi, mentre ad Aosta le sezioni sono 38. I seggi resteranno aperti dalle 7,00 alle 22,00 e lo spoglio delle schede avverrà a partire alle 8 del giorno successivo, lunedì 27 maggio.
I partiti in gioco
I valdostani saranno chiamati a scegliere fra nove liste che elenchiamo secondo l’ordine fissato sulla scheda: la prima coalizione è rappresentata daFédération Autonomiste, Stella Alpina e Union Valdôtaine; Movimento 5 Stelle (che si presenta da solo); Union Valdôtaine Progressiste, Partito Democratico e Alpe (che si presentano in coalizione); LeAli e Popolo della Libertà che si presentano da soli.
L’ipotesi di ballottaggio
Se nessuna coalizione otterrà almeno 21 seggi, o se non supererà il 50 per cento dei voti validi, o ancora se raggiungerà i 18 seggi ma non il 50 per cento dei voti validi, la legge elettorale prevede il ballottaggio. In questo caso la data è fissata per il 9 giugno con apertura dei seggi alle 7 e chiusura alle 22. Al turno di ballottaggio partecipano le liste singole oppure i gruppi che abbiano ottenuto i due migliori risultati elettorali al primo turno. Dopo lo spoglio delle schede, l’ufficio elettorale regionale attribuisce 18 seggi alla lista singola o al gruppo che ottiene al ballottaggio il maggior numero di voti validi. La ripartizione dei seggi si effettua sui voti ottenuti da ogni lista al primo turno.
Modalità di voto
Una scheda valida rappresenta un voto di lista. L’elettore può manifestare la preferenza esclusivamente per candidati della lista da lui votata. Il numero massimo delle preferenze è di tre. Il voto di preferenza si esprime scrivendo con la matita copiativa, nelle apposite righe tracciate a fianco del contrassegno della lista votata, il nome e cognome o solo il cognome dei candidati preferiti, compresi nella lista medesima. In caso di identità di cognome tra candidati, deve scriversi sempre il nome e cognome e, ove occorra, data e luogo di nascita. E’ possibile indicare il numero arabo corrispondente a coloro che si vogliono votare. Qualora il candidato abbia due cognomi, l’elettore nel dare la preferenza può scriverne uno dei due. L’indicazione deve contenere, a tutti gli effetti, entrambi i cognomi quando vi sia possibilità di confusione tra i candidati. Se l’elettore non segna alcun contrassegno di lista ma segna una o più preferenze per candidati compresi tutti nella medesima lista, s’intende che abbia votato la lista nella quale appartengono i preferiti. Se l’elettore segna più di un contrassegno di lista, ma scrive una o più preferenze per candidati appartenenti ad una soltanto di tali liste, il voto è attribuito alla lista cui appartengono i candidati indicati.
Sono nulle le preferenze nelle quali il candidato non sia designato con la chiarezza necessaria a distinguerlo da ogni altro candidato della stessa lista. Sono nulle le preferenze per candidati compresi in una lista diversa da quella votata.