VdA Futura chiude la campagna: “Domenica si chiude una porta, lunedì si apre un portone”

La lista né di sinistra, né di destra, ma indipendente non ha dubbi sul fatto che riuscirà a far eleggere almeno 2 candidati
Comizio chiusura VdA Futura
Politica

VdA Futura è pronta a entrare in Consiglio Valle. Il movimento, radunatosi a Fénis per il comizio di chiusura, non ha dubbi su cosa accadrà lunedì 29 settembre e si dice pronto a “prendersi le proprie responsabilità, a cambiare il paradigma e invertire la rotta”.

Ad aprire le danze è Manuela Careri, presidente del gruppo, che introduce i 35 candidati che si presentano per la creazione di “una società di responsabilità e non di controllo; la nostra forza è il pluralismo e ricordiamo che non siamo né di destra né di sinistra, ma siamo indipendenti”. Per VdA Futura la politica è una causa e il partito è una famiglia da cui parte un progetto che punta a “sovvertire”, ma in maniera pacifista e attraverso il confronto e lo scambio, una società, a loro dire ultramedicalizzata, carica di protocolli, ingessata dalla burocrazia e che non sa più mettere l’essere umana al centro di tutto, ostacolando una crescita spirituale che è diventata ancor più necessaria dopo il periodo del Covid.

E, a proposito del Covid, il movimento non si identifica come no vax, poiché “noi non siamo contro niente e non abbiamo nemici – chiosa Cristina Cheli -, anche se stiamo tacciati come dei no vax perché molti di noi si sono spesi su questo fronte e hanno resistito durante quel periodo davvero difficile”, anche se saranno in molti, durante la serata a tuonare contro la legge Lorenzin del 2017 che ha introdotto l’obbligatorietà di dieci vaccini per i minori da 0 a 16 anni per l’accesso ai servizi educativi e scolastici, imponendo l’adempimento di questo obbligo per poter frequentare le scuole e le materne e a tirare in ballo più volte i vaccini come strumento di controllo e ricatto da parte della società odierna e dei vari governi che, a loro dire, non lascerebbero libera scelta alla popolazione su questioni personali e di salute.

Al centro della serata anche temi come la centralità dell’alfabetizzazione, la promozione della socialità e di una alimentazione sana come strumento di prevenzione, oltre che la messa in guarda sull’iperdigitalizzione non solo della società in generale, ma nello specifico del mondo della scuola che, servendosi in maniera massiccia della tecnologia indebolisce la socialità e “non è detto che troppa tecnologia faccia bene ai nostri ragazzi e non generi dei disturbi a livello psicologico”.

Spazio anche al tema caro a VdA Futura dell’acqua informata, introdotto da Ugo Lini, coadiutore tecnico per la Regione autonoma Valle d’Aosta, che promette che “stanno arrivando, e me lo hanno confermato oggi, le prove scientifiche del fatto che l’acqua informata funzioni ed è una ottima notizia per il futuro e per ciò che ripetiamo ormai da tempo e dell’importanza di questo per agricoltura, allevamento e in generale per la società”.

Il perché la società dovrebbe fidarsi di VdA Futura, secondo il movimento è “perché dal 2020 abbiamo sofferto, ma non ci siamo mai piegati a logiche e compromessi – spiega Paolo Lucchini – che riassume in qualche modo l’essenza di ciò che i candidati sottolineano compatti: nel movimento hanno trovato casa quelle anime che vagavano in cerca di qualcuno che la pensasse come loro, senza vergogna, e lo ripeteranno più volte parlando di un gruppo con sfumature diverse ma basi uguali e radici che affondano in comuni denominatori.

La componente francoprovenzale e fieramente valdostana non manca di essere rappresentata da più candidati, ma uno tra tutti svetta per celebrità, Diego Lucianaz che, più di tutti, tenta l’affondo con le parole: “Ho apprezzato, in queste 3 settimane di comizi, la competenza dei miei compagni e il loro grande senso etico. Spero per loro che lo mantengano quando le cose diventeranno serie, così come la loro sobrietà, perché lì dentro (a palazzo regionale n.d.r), ci sono dei cafoni incredibili ed è bene che lo capiscano con chi hanno a che fare”.

E se in sala, come spiega Lucia Pellissier, “non ci sono bandiere è perché l’unica bandiera è quella che abbiamo nel cuore e che simboleggia il bene che vogliamo fare alla gente“, Edoardo Artari, invece, sempre di bandiere parla, ma si propone di piantarne una a palazzo lunedì 29, entrando finalmente dalla porta di piazza Deffeyes con almeno due candidati: “Non ci sarà un’altra tornata elettorale come questa, ci interessa mettere almeno 2 candidati, non fa niente se saranno o meno 4 o 5, due bastano per mettere la bandiera, ma quello che chiedo a chi siederà lì è di mantenere la linea di questo gruppo senza perderne i principi”.

Siccome di porte si è parlato, sempre con questo termine di paragone ha chiuso la serata Ambra Arangio del gruppo di coordinamento del movimento: “Domenica si chiude una porta e lunedì si aprirà sicuramente un portone”. Insomma, VdA Futura non ha nessun dubbio sul risultato che verrà fuori dalle urne il 29 settembre ed è certa che pianterà una bandiera sulla Luna di piazza Deffeyes. Senza mettere in dubbio che la Luna esista.

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