VdA Futura vuole continuare a “ululare alla Luna”, ma da Palazzo Regionale

Il partito che si affaccia per la seconda volta in 5 anni alle elezioni regionali non ha dubbi: "Questa volta la possibilità di sedere a Palazzo è concreta, non è solo un sogno".
VdA Futura a Morgex
Politica

Sono senza dubbio gli outsider di questa tornata elettorale regionale, ma per la loro compagine è sicuramente un plus e non una discriminante: VdA Futura, gruppo di persone costituitosi in partito nel 2020 si dice pronto a entrare a Palazzo Deffeyes.

A sottolinearlo sono due dei suoi fondatori, Maria Cristina Vasini ed Edoardo Artari: “VdA Futura – spiega la prima – è nata come progetto molti anni fa, quando ci siamo resi conto che la politica stava degenerando e non rispondeva più alle esigenze dell’elettorato, e l’astensione ne è la prova. Nel 2020 c’è stato uno scatto, esattamente quando la democrazia si è interrotta  la politica non si è comportata come un buon padre di famiglia, ma è rimasta a guardare l’omicidio delle principali libertà costituzionali. Secondo noi, la politica è una delle attività più nobili che l’uomo possa fare, poiché rappresenta il perno del processo evolutivo di una terra, di un territorio, ma il nostro obiettivo è quello di cambiare il vento”.

Il Covid si nomina senza poi nominarlo esplicitamente, ma a farle da eco uno dei maggiori promotori della nascita del partito, quell’Edoardo Artari che nella prima avventura del neo-partito, nel 2020, si era candidato, ma che ora ha deciso di non mettersi in prima linea direttamente: “Non siamo politici e per questo non siamo ancora capaci a dire le bugie. Da subito, appena ci siamo trovati nel maggio 2020, intorno alla nostra idea si era radunato un bel gruppo e in 4 mesi e mezzo siamo riusciti a presentarci alle elezioni e prendere 1800 voti, ma non sono i numeri che ci interessano, quello che per noi è straordinario è che ora ci sono le condizioni reali per essere presenti in Regione ed esserci nel processo decisionale. Siamo partiti con una lista di 22 persone nel 2020 e ora abbiamo 35 candidati, competenti, in una situazione elettorale complicata, dove però noi ci sentiamo come una famiglia che può dire la sua. In un panorama di 9 liste noi siamo gli unici a parlare una lingua diversa”.

Edoardo Artari
Edoardo Artari

Il movimento “del per e non del contro“, si dice pronto a mettere al centro del dibattito politico temi come la desertificazione commerciale, “uno dei grandi problemi valdostani che vede morire le piccole attività a favore dei grandi centri commerciali e che la Regione, pur avendo un bilancio così importante, non riesce a interrompere”, spiega Artari, ma anche i temi sanitari come il funzionamento dell’ospedale esistente e la creazione di un nuovo presidio fuori dalla città e facilmente raggiungibile, o ancora la denuncia di una società ultramedicalizzata, dove possano invece coesistere terapie diverse e dove la medicina complementare possa essere non solo riconosciuta in ambito sanitario, ma anche incoraggiata e definita.

I vari punti del programma di VdA Futura però “possono diventare realtà e non essere più solo un sogno se riusciamo a entrare in Regione e discutere di questi temi che ci stanno a cuore e per cui vogliamo fare qualcosa”. Anche Fabio Vauthier sottolinea come “ululare alla Luna sia assolutamente qualcosa da fare, ma che per cambiare davvero le cose bisogna farlo da dentro alla Regione, solo così le cose possono cambiare e solo così, impegnandoci, possiamo far valere temi per noi fondamentali”.

Diego Lucianaz
Diego Lucianaz

Sotto la lente di ingrandimento del partito anche le mancate chiusure dei contratti regionali con il Corpo Forestale e  Vigili del Fuoco, oltre che una situazione poco chiara all’aeroporto di Aosta, dove sembrerebbero coabitare “due servizi di antincendio, quando ne basterebbe uno – spiega Fabio Vauthier, vigile del fuoco e candidato -. Il servizio invece è garantito da ormai 30 anni da vigili e poi da una ditta che è già operativa, ma a cui mancano alcuni passaggi burocratici, peccato che stiamo pagando doppio e a rimetterci siamo sempre noi”.

Non sfugge l’atto accusatorio di VdA Futura nei confronti dei politici valdostani le grandi carenze del sistema dei trasporti regionale, le lobby che operano a Bruxelles, il sistema sanitario e soprattutto la mancata chiusura di bilancio del Consiglio Valle, su cui tuona Diego Lucianaz, la star del partito, unico già eletto a Palazzo, sebbene nelle fila della Lega prima (2018 e 2020), passato al Rassemblement dopo (2024), e spostatosi nel gruppo misto nel marzo 2025: “In 5 anni non sono riusciti a votare un bilancio, non sono più competenti di un singolo cittadino e fanno errori madornali, qualora volessero votare il bilancio a legislatura chiusa sappiano che io il 28 settembre se non sarò più in carica non voterò proprio nulla, ma penso che stiano già trovando una soluzione anche a questo”.

Una risposta

  1. Meglio urlare da palazzo regionale, su una comoda poltrona e col portafoglio pieno di tanti soldini

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