Le leggende dell’alpinismo e del climbing si raccontano nel mese di agosto al Jardin de l’Ange di Courmayeur. Si intitola “Courmayeur Feeling Mountain”, la nuova rassegna che porta ai piedi del Monte Bianco le storie e i volti di chi – nel passato e nel presente – ha incarnato una visione etica del rapporto tra uomo e vette. Reinold Messner, Antoine Le Menestrel, Manolo e Simone Moro alcuni fra i protagonisti dei cinque appuntamenti.

Dopo l’incontro del 6 agosto con il duo valdostano, Davide Cheraz e Pietro Picco, protagonisti dell’impresa 4X4000, la rassegna prosegue l’11 agosto con Antoine le Menestrel.
L’arrampicatore e ballerino francese, prima di sedersi dalle 21.15 a chiacchierare con il pubblico del Jardin de l’Ange, si esibirà in una coreografica dimostrazione di danse escalade, scalando le case del centro.
Si intitola invece “Il Team invisibile” il libro che Simone Moro ha scritto assieme alla sua responsabile della comunicazione Marianna Zanatta per raccontare la dinamica che si crea tra chi parte in spedizione e chi lo segue e lo racconta da remoto. L’alpinista, che detiene il record di maggior numero di ascensioni in prima invernale sugli ottomila, sarà al Jardin de l’Ange alle ore 21.15 del 13 agosto.
Bambini e ragazzi potranno invece incontrare il 20 agosto alle ore 15 Manolo, nome d’arte di Maurizio Zanolla, in frazione Entrelevie, vicino a località Dolonne, dove il “Mago” insegnerà loro i rudimenti dell’arrampicata (per prenotazioni, info@courmayeurmontblanc.it). In serata, alle 21.15, al Jardin de l’Ange, Manolo incontrerà invece il pubblico per raccontare la sua carriera tra le vette e offrire una visione d’insieme sull’arrampicata moderna, in quanto esponente di spicco di questa specialità.
A chiudere la rassegna sarà il 28 agosto, alle 21.15, al Courmayeur Cinema, Reinhold Messner, che racconterà assieme al giornalista Sandro Filippini, la figura di
Walter Bonatti. Il racconto della leggenda dell’alpinismo verrà arricchito dalla proiezione, in prima visione assoluta, del film “Fratelli si diventa. Omaggio a Walter Bonatti, l’uomo del Monte Bianco”. Un dialogo a distanza tra due maestri che va in scena proprio ai piedi della montagna che tanto ha significato per Bonatti, guida alpina a Courmayeur e autore di scalate epiche in zona, come la salita in solitaria del pilastro sud-ovest del Petit Dru, la prima ascensione del Grand Capucin, la conquista della parete nord del Grand Pilier d’Angle.
