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Dal contante al virtuale: come sono cambiate le abitudini dei risparmiatori

Una vera e propria rivoluzione, tutt'altra che silenziosa, che non accenna a conoscere tregua, complice anche l'avvento di Internet e dell'utilizzo di cellulari e tablet per effettuare qualsivoglia tipologia di pagamento.
carta di credito
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Nell’era digitale, del “tutto cambia con un click” e di uno sfrenato utilizzo di qualsiasi mezzo tecnologico, l’uso del contante sta costantemente scemando in favore dei pagamenti virtuali. Un modus operandi avviatosi negli anni ’80 con l’avvento, anche sul nostro territorio, degli sportelli bancomat, che hanno rivoluzionato e semplificato la vita dei cittadini, ulteriormente sviluppatosi, poi, con la creazione del “Circuito Pagobancomat“, consentendo ai clienti bancari di pagare direttamente tramite le apparecchiature POS degli esercenti.

Bancomat e carte di credito, primi segnali della fine di un’epoca

Una vera e propria rivoluzione, tutt’altra che silenziosa, che non accenna a conoscere tregua, complice anche l’avvento di Internet e dell’utilizzo di cellulari e tablet per effettuare qualsivoglia tipologia di pagamento. Ogni persona, di fatto, dispone perlomeno di una carta bancomat, divenuta essenziale per poter gestire comodamente i propri pagamenti, con standard di sicurezza che, negli ultimi dieci anni, si sono fatti sempre più evoluti ed efficienti.

La carta di debito, ovviamente, non è l’unica che ha modificato radicalmente le abitudini degli utenti bancari: la più ambita, grazie ad un grado di accettazione maggiore, è indubbiamente la carta di credito, che consente di posticipare in un’unica soluzione tutti i pagamenti avvenuti in un determinato lasso di tempo, coincidente, di solito, con l’intero mese.

In Italia, però, l’utilizzo della carta di credito non ha ancora raggiunto i livelli dei paesi anglosassoni, dove viene sfruttata per ogni sorta di pagamento, anche per un semplice caffè al bar. I motivi, in tal senso, sono molteplici. E spaziano da una minor cultura finanziaria dei paesi latini rispetto a quelli anglosassoni, ad un maggior esborso in termini di commissioni bancarie per l’esercente quando viene utilizzata nel proprio punto vendita.

Non è causale, infatti, che diversi piccoli esercenti non la accettino oppure ne scoraggino l’utilizzo da parte dei propri clienti, correndo il rischio concreto di non fidelizzare compiutamente il rapporto con gli stessi.

Carta prepagata, indispensabile nell’era digitale

Uno strumento di pagamento che ha totalmente rivoluzionato le abitudini dei consumatori negli ultimi vent’anni, è senza alcun dubbio la carta prepagata: comoda, perché chiunque vi può accedere anche senza aprire un conto corrente, data la possibilità di ricaricarla in contanti presso lo sportello bancario o, in moltissimi casi, nei punti venditi affiliati (come, ad esempio, tabaccherie aderenti ad alcuni noti circuiti); sicura, perché riduce il rischio di perdere il denaro solo per l’importo da noi caricato sulla stessa e non, a differenza di bancomat e carte di credito, ad un massimale mensile spesso di importo pari o superiore all’emolumento mensilmente percepito; conveniente, perché i costi di gestione sono tendenzialmente più contenuti rispetto ad un conto corrente o all’emissione delle altre carte di pagamento.

L’offerta di carte prepagate, oramai, è vasta e diventa talvolta complicato scegliere quella che, in base alle nostre esigenze, reputiamo sia la più adatta. Ad esempio, si possono reperire informazioni dettagliate su carta simplia su cartadicredito.net e confrontarla con quella attualmente in nostro possesso, per valutare quale sia la più conveniente e maggiormente fruibile fra le due. D’altronde, le carte prepagate, o ricaricabili che dir si voglia, sono uno strumento di pagamento essenziale per gli amanti dell’e-commerce: rinunciarvi, di conseguenza, è praticamente impossibile.

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