Che cosa si intende per “diastasi addominale”? Quali sono i sintomi più comuni che determina questa patologia? Come fare per riconoscerla? Ecco alcune cose da sapere in merito ad un disturbo che colpisce diverse donne dopo la gravidanza e che può essere risolto al meglio con le cure più moderne.
Negli ultimi anni si sente parlare spesso di diastasi addominale, ma poche persone sanno effettivamente di che cosa si tratta. Per comprendere a pieno questa patologia è importante soffermarsi su diversi aspetti fondamentali. Prima di tutto è bene definire che cosa sono i muscoli retti addominali. Di fatto sono i muscoli principali della parete addominale anteriore, costituiti da due fasci muscolari destro e sinistro racchiusi all’interno di guaine tendinee.
Ad unire i due muscoli retti sulla linea mediana dell’addome è la linea alba, un robusto tendine dato dall’unione delle guaine che avvolgono i muscoli retti.
Dunque la diastasi addominale è l’allontanamento dei muscoli retti addominali a seguito progressivo ed inesorabile assottigliamento e sfibramento dalla linea alba.
La gravidanza e la fragilità dei tessuti come causa principale della distasi addominale
La diastasi addominale si verifica prevalentemente nelle donne a causa di una congenita fragilità dei tessuti connettivi e dell’aumento di volume causato dalla gravidanza.
Può capitare, però, che l’addome si mantenga rilassato nonostante l’attività fisica e che si gonfi in maniera esagerata dopo ogni pasto. In questo caso è probabile che sia presente una diastasi addominale. Un altro campanello d’allarme può essere la presenza di un’ernia ombelicale.
Non bisogna dimenticare però che la comparsa di questa patologia può dipendere anche da repentini aumenti e perdite di volume adiposo viscerale, nonché da sforzi fisici eccessivi nel caso di atleti professionisti.
Principali sintomi della diastasi addominale
La perdita di efficacia dei retti addominali porta gli organi interni a premere verso l’esterno, facendo apparire l’addome prominente, come se si fosse ancora incinta. La diastasi addominale non deve essere sottovalutata, poiché non comporta solo problemi estetici, ma anche fisici e posturali.
Infatti molte pazienti soffrono di gonfiore, mal di schiena, difficoltà digestive, aumentata frequenza urinaria e postura scorretta. L’autodiagnosi della diastasi addominale è possibile, ma non sempre semplice da attuare. Ciò porta i pazienti a trascurare per parecchio tempo la patologia, soffermandosi esclusivamente sugli aspetti estetici.
Di solito, i soggetti normopeso affetti da questa fastidiosa malattia, quando sollevano la testa da sdraiati o flettono il busto in avanti, come per effettuare un crunch addominale, manifestano una deformazione allungata ed ovale tra l’ombelico e la parte inferiore dello sterno, che scompare non appena viene assunta la posizione di riposo.
Tuttavia è sufficiente appoggiare una mano nell’area interessata per rendersi conto che qualcosa non va. Infatti è possibile percepire un’anomala debolezza dei tessuti e, qualche volta, la pulsazione dell’aorta, nonché vedere strani movimenti intestinali.
La chirurgia robotica per curare al meglio la diastasi addominale
Per diversi anni l’addominoplastica è stata l’unica strada percorribile per risolvere il problema della diastasi addominale. Ma si trattava di un intervento chirurgico a cielo aperto, piuttosto invasivo e spesso poco efficace, poiché, nonostante i grandi tagli e le dissezioni eseguite, l’avvicinamento dei muscoli retti addominali risultava alquanto debole e soggetto a recidive.
Anche laparoscopica ed endoscopia si sono rivelate problematiche e non completamente risolutive.
Il modo più all’avanguardia per curare radicalmente questa patologia è ricorrere alla chirurgia robotica, poiché consente la completa ricostruzione della parete addominale ricostruendo la linea alba nella sua forma originaria senza ampie dissezioni o vistose cicatrici.
L’importanza di scegliere chirurghi iper-specializzati per curare la diastasi
La chirurgia robotica, essendo una particolare branca della chirurgia, necessita per essere eseguita al meglio di una formazione specifica, nonché di un’esperienza dedicata, che la maggior parte dei chirurghi delle generazioni passate, non possiede.
Ad aver sviluppato questa innovativa e rivoluzionaria tecnica di ricostruzione robotica di parete addominale per il trattamento della diastasi, è stato il dottor Antonio Darecchio, direttore dell’équipe Chirurgica Robotica di parete addominale presso la Clinica Columbus di Milano.
Con la più ampia casistica operatoria ed esperienza nel settore, il dottor Darecchio ha dettato un nuovo standard nel trattamento della diastasi dei muscoli retti. Dopo l’intervento, che viene attuato esclusivamente dalle mani del chirurgo attraverso il Robot Da Vinci (il robot copia fedelmente i movimenti riproducendoli in un campo molto estremamente piccolo), i sintomi della diastasi scompaiono ed è possibile riprendere le normali attività in tempi brevi, senza dover fare i conti con tubi di drenaggio, reti percepibili al tatto e vistose cicatrici.
Dal punto di vista estetico i diametri addominali ritornano quelli giusti, il punto vita è valorizzato cosi come i muscoli obliqui e retti ritornano evidenti. la pelle tipicamente assottigliata e cadente nella diastasi si riconsolida trovando la parete muscolo-tendinea ricostruita dietro di se cosi come l’ombelico ritorna piccolo e gradevole senza incisioni.