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Il miglio, il cereale migliore per gastrite e acidità

E' anche ricco di lecitina, per tenere sotto controllo il colesterolo. Combatte stress e stanchezza.
Pubbliredazionali, Società

Il miglio è il cereale più antico nella storia dell’alimentazione umana. Originario dell’Asia centrale (probabilmente dell’India), era consumato già in epoca preistorica, quando veniva raccolto allo stato selvatico. La sua coltivazione richiede pochissime cure, quindi era adatta a popolazioni primitive e seminomadi. Apprezzato già dai sumeri, venne coltivato poi dagli egizi e dai romani, che ne apprezzavano le virtù nutritive e la lunga conservabilità.

Sebbene provenga da zone calde, il miglio è abbastanza produttivo anche nelle terre del Nord: una breve ma calda estate è sufficiente per farlo maturare. Grazie alla sua adattabilità, difatti, fu coltivato e molto utilizzato sin dall’antichità in vaste zone d’Europa (soprattutto in Portogallo, Spagna, Francia meridionale, Germania, Italia settentrionale, Ungheria ed Ucraina). Nel Medioevo era ancora molto apprezzato, anche se la sua coltivazione per l’alimentazione umana andò progressivamente riducendosi in seguito alla diffusione del mais. Nell’Italia settentrionale la polenta di miglio fu un tipico piatto della regione veneta e lombarda; ebbe un’importanza storica durante i periodi di astinenza dalla carne e nei periodi di gravi difficoltà di sussistenza.
Il chicco di miglio, se correttamente conservato, può restare commestibile anche per vent’anni. Nel 1378 Venezia, assediata dai Genovesi, si salvò grazie al miglio stoccato nei suoi magazzini.
Il miglio è ancora oggi il cereale più diffuso in Africa.

Ancora oggi ha una grande importanza nell’alimentazione di alcuni paesi africani ed asiatici, molto meno in Europa, dove è conosciuto più che altro come becchime per pollame e uccelli da gabbia.
Questa moderna fama del miglio è decisamente immeritata. Ad un’analisi attenta, infatti, questo cereale mostra molte virtù interessanti.

E’ ricco di carboidrati (72%) di ottima qualità, apporta una discreta quantità di proteine (11%) ed è povero di grassi (3,6%). Fornisce un buon apporto di vitamine del gruppo B, soprattutto di tiamina (B1), importante per il metabolismo dei carboidrati e per l’attività dei nervi, dei muscoli e del cuore. Contiene anche una discreta quantità di vitamina A.
Il miglio preferisce il terreno sabbioso e la presenza di strati minerali nel sottosuolo (viene anche detto “grano della sabbia”): difatti è il cereale più ricco di sali minerali (in particolare calcio, magnesio, fosforo, ferro, silicio e fluoro), preziosi per la salute di tutto l’organismo ma, in particolare, per le ossa, lo smalto dei denti, le unghie, i capelli, la pelle.
E’ particolarmente ricco in lecitina, sostanza in grado di svolgere un’ottima azione di controllo sui livelli di colesterolo nel sangue e che migliora la memoria, la concentrazione e le attività intellettuali in genere; fornisce un ottimo apporto di colina, sostanza fondamentale per la funzionalità nervosa.
E’ un cereale facile da digerire, per questo particolarmente adatto nella prima infanzia, nei soggetti anziani, nella convalescenza, per le donne in gravidanza (secondo alcuni autori è in grado di ridurre la frequenza degli aborti) e per chi svolge intensa attività intellettuale.
E’ leggermente rifrescante, per cui si può considerare più adatto al consumo primaverile-estivo e ai pasti della prima metà della giornata.
Un’altra caratteristica di estremo interesse è data dalle sue proprietà alcalinizzanti: per la sua ricchezza in minerali come calcio e magnesio, il miglio è l’unico cereale che aiuta l’organismo ad eliminare le scorie acide, prodotte in grande quantità dall’alimentazione moderna occidentale e dai nostri ritmi di vita troppo stressanti.
Da sempre considerato nelle Medicine Orientali un tonico della milza e dello stomaco, il miglio è in effetti il cereale più consigliabile (più del riso!) in caso di gastrite o acidità di stomaco.
Combatte lo stress, la depressione, la stanchezza.
Un ultimo pregio che lo rende adatto anche ai frenetici tempi moderni è la sua facilità di preparazione: bastano 15 minuti di cottura in acqua bollente. Prima di versarlo in pentola, tuttavia, è opportuno sciacquarlo abbondantemente con acqua corrente fino ad eliminazione di ogni torbidità.

Il miglio si può mangiare come tale con un poco di olio e di spezie ma può essere utilizzato per preparare ottimi minestroni, deliziose creme vellutate, ripieni di verdure di stagione, crocchette e sformati.

Dott. Enrico Bernero
Farmacista e Naturopata

 

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