Non la “solita” rassegna di scultura e pittura. Nemmeno l’ennesima fiera che possa servire agli artisti come vetrina. Manodopera – Dialogo tra Arte & Artigianato, infatti, è molto di più.
L’appuntamento, organizzato negli spazi d Perino Marmi in via Lavoratori Vittime del Col du Mont, ad Aosta, dall’Associazione culturale Manodopera – e sponsorizzata dalla Ferramenta di Gignod Trento Edi, Caffè Artari, Prosciuttificio Gran San Bernardo, Mai Domi ed Edileco, con il patrocinio del Ministero della Cultura, la Regione Valle d’Aosta e la Città di Aosta – vuole essere un manifesto vivente e dinamico di una visione dell’arte. Arte non come improvvisazione, provocazione fine a se stessa o mera elucubrazione intellettualistica.
Questo perché l’artista di Manodopera è prima di tutto un artigiano, colui che con sapienza e manualità è capace di dominare e plasmare la materia per darle una forma e darle vita infondendo in essa un’idea. Da qui la scelta di utilizzare Prometeo come figura che campeggia sulla locandina della manifestazione. Il titano che rubò il Fuoco divino per donarlo agli uomini fu anche, secondo altre versioni del mito, colui che diede il soffio vitale agli esseri umani.
In un fitto dialogo tra artigiano e artista a Manodopera si incontrano e si uniscono queste due strade: un grande spazio su due piani nel quale conoscere, nel primo, il fabbro così come l’artista che lavora l’acciaio, ma anche gli scultori del legno e della pietra o ancora soffermarsi sull’ingegno del liutaio o di chi lavora la pelle.
La parte superiore è quella dedicata esclusivamente all’esposizione, dove incontrare il lavoro di pittori o scultori, passando anche per chi ha fatto del tatuaggio a mano un’arte, che si perde nel tempo per far scoprire l’amore per il segno che solca la pelle e la sua filosofia.
Con una grande occasione: conoscere, parlare con artisti e artigiani – provenienti da tutta Italia e non solo –, scoprire, scambiare idee, progetti e visioni del mondo. Ed è proprio questo che rende Manodopera unica, e molto più di una semplice “fiera”.
Ed è questo il senso della terza edizione dell’evento, in programma i prossimi 14 e 15 ottobre alla sede aostana di Perino Marmi, in via Vittime del Col du Mont. Il programma del primo giorno prevede l’apertura della fiera artistica alle 14, alla quale seguirà l’apertura del ristorante che vedrà protagonista lo jambon alla Brace di Saint-Oyen alle 17.
Il giorno dopo, domenica 15 ottobre, le porte apriranno invece alle 10, mentre il ristorante alle 11.
In quest’epoca dove tutto il lavoro manuale e ripetitivo può essere automatizzato fino alle grandezze subatomiche, Manodopera vuole tornare a valorizzare il lavoro manuale non replicabile e non automatizzabile, ovvero quello artistico. Sognando l’“artecrazia” come nuovo mito fondatore.
Tutti gli artisti e gli artigiani di Manodopera 2023
Liuteria | Carolina Venturin |
Scultore | René Rosset |
Profumi d’Antico | Alina – Simone |
Scultore | Peter Trojer |
Coltellaio | Patrick Bargiossi |
Artista Fabbro | Trung Anh Vu |
Fabbro | Daniel Trimarchi |
Artista Fabbro | Bortoluzzi |
Fabbro | Fabrizio Lucia |
Orefice | Stefano Alinari |
Orefice | Gaia All’Ambra |
Orologiaio | Eduardo José Guizzetti |
Scultore | Moualla Ali |
Maniscalco | Michel Pelliccioni |
Scultore | Segreto |
Scultore | Davide Cheney |
Pittrice | Arianna Bellotto |
Arti visive | Liceo Artistico – Lorenzo Bona |
Pittore | Alberto Bortoluzzi |
Pittore | Fabio Cuffari |
Ceramista Pittore | Alberto Bortoluzzi |
Pittrice su Pelle, incisore | Michela Alma Tescari |
Tatuatrice | Ancestral Tatoo Sabrina Spinella |
Lavorazione cuoio | Sophie Bois |
Lavorazione cuoio | Massimiliano Zani |
Per informazioni
Organizzazione: Associazione culturale Manodopera
Sede espositiva: Perino Marmi
Via Lavoratori Vittime del Col du Mont, 50/B
11100 Aosta
Tel: 338 6604187 (Antonio)
Mail: manodopera.info@gmail.com
Il manifesto di Manodopera
Manodopera non è la solita rassegna di scultura e pittura, né l’ennesima fiera che possa servire agli artisti come vetrina. Manodopera vuole essere un manifesto vivente e dinamico di una visione dell’arte. Arte non come improvvisazione, provocazione fine a se stessa o elucubrazione intellettualistica a cui purtroppo è stata ridotta ai giorni d’oggi. L’artista di Manodopera è prima di tutto un artigiano, colui che con sapienza e manualità è capace di dominare e plasmare la materia per darle una forma e darle vita infondendo in essa un’idea. Da qui la scelta di Prometeo come figura che campeggia sulla locandina della manifestazione. Il titano che rubò il Fuoco divino per donarlo agli uomini fu anche, secondo altre versioni del mito, colui che diede il soffio vitale agli esseri umani. Ad ogni modo rappresentò sempre colui che portò l’umanità da una dimensione di bestialità a una superiore, di sapienza e creatività. Per Manodopera l’Arte ha proprio questo scopo. L’artista non deve limitarsi ad essere un veicolo dello Zeitgeist, un interprete dello spirito del tempo. Né tantomeno essere uno showman o un giullare che attraverso la sua opera fornisca una parodia della società. L’artista deve essere un vero e proprio demiurgo, capace di trarre l’idea da una dimensione superiore e darle una forma che diventi simbolo per chi la vede, un’immagine che diventi stimolo, sprone, un cuneo che si conficca nell’anima lasciando il segno. Se vogliamo usare un termine moderno, l’artista deve essere un influencer, un “content creator”, ma che sappia indirizzare verso nuove forme dello spirito piuttosto che indicare mode di costume.
In quest’era che è stata definita liquida, fluida, dove tutto è digitale e virtuale, Manodopera non vuole certo essere una voce nostalgica verso un passato ritenuto adolescenzialmente più felice. Tutt’altro, Manodopera vuole anzi essere il timone che guidi la nave che solca questo mare fluido e digitale con l’intento di attraversarlo. In quest’epoca dove tutto è rapido, mutevole e intangibile si vuole rimarcare la necessità di essere concreti, di saper essere forma che non si faccia travolgere dal fiume virtuale ma che anzi sappia controllarlo e direzionarlo. In quest’epoca dove tutto il lavoro manuale ripetitivo può essere automatizzato fino alle grandezze subatomiche, Manodopera vuole tornare a valorizzare il lavoro manuale non replicabile e non automatizzabile, ovvero quello artistico. In un mondo dove la sapienza classica sono state messe da parte per favorire l’aspetto tecnico scientifico, ora che questo sembra invece poter essere finalmente demandato alle macchine Manodopera vuole essere l’avanguardia del ritorno all’arte creatrice come fulcro della civiltà. Mentre tutti sembrano immaginare un futuro distopico, Manodopera sogna l’artecrazia come nuovo mito fondatore.
Una risposta
Molto interessante il discorso su cui sono molto d’accordo, l’artigiano interpreta e concretizza l’idea che si nasconde nell’animo dell’uomo e rende evidente quello che è sostanza.. come disse la volpe “L’essenziale è invisibile agli occhi”