Covid-19, i dati della quarta ondata: il 75% dei pazienti in rianimazione non era vaccinato

Una ricerca condotta dal dottor Moreno Festuccia in servizio nel reparto di medicina interna del Parini e presentata oggi durante una conferenza stampa ha analizzato le 253 persone (esclusi i positivi senza sintomi) che in quarta ondata hanno avuto necessità di cure ospedaliere.
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Sanità

Più giovani, con meno comorbidità e hanno sviluppato forme gravi della malattia, tanto che i 3/4 sono finiti in rianimazione. E’ il profilo dei 137 pazienti non vaccinati, ricoverati dal 15 novembre al 31 gennaio presso l’Ospedale Parini di Aosta. Una ricerca, condotta dal dottor Moreno Festuccia in servizio nel reparto di medicina interna del Parini, presentata oggi durante una conferenza stampa, ha analizzato le 253 persone (esclusi i positivi senza sintomi) che in quarta ondata hanno avuto necessità di cure ospedaliere. Si tratta di 116 donne e 137 uomini, con un’età che va dai 26 ai 100 anni e una età mediana di 75 anni. 

Come detto 137 non erano vaccinati ( 54,2%), 67 (26,5%) avevano fatto due dosi da più di cinque mesi e 35 (13,8%) avevano un ciclo completo di tre dosi, di cui sette da meno di due settimane.

“Il rischio di ricovero è almeno 12 volte superiore per i soggetti non vaccinati” evidenzia Moreno Fettuccia “ma bisogna fare attenzione perché questo dato nelle varie ricerche viene condizionato dall’età e dalle comorbidità, che sono minori nei non vaccinati”. Nel gruppo di non vaccinati il 17,5% aveva comorbidità gravi contro il 74,3% dei vaccinati con terza dose.  L’età mediana per i pazienti non vaccinati è di 71,5, per i vaccinati con due dosi di 76.9 e per i vaccinati con tre dosi 82,1.

conferenza stampa vaccini
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Quasi un paziente vaccinato su due ha avuto bisogno durate il ricovero del casco cpap (57 su 137), “tappa prima della rianimazione”. Dei 28 pazienti ospitati in terapia intensiva in quarta ondata, 21 sono non vaccinati, 5 vaccinati con due dosi e 3 con tre dosi. Dei 34 morti da Covid-19 nel periodo considerato, 18 sono non vaccinati, 8 avevano due dosi da più di cinque mesi, 1 due dose da meno di cinque mesi e 7 tre dosi. L’età mediana dei decessi è stata di 78,8 anni (si va dai 32,5 ai 93,8) fra i non vaccinati, di 85,3 (72,4 – 96,2) fra i vaccinati con due dosi da più di cinque mesi e con terza dose.

“Questa ricerca – conclude Festuccia – ci dice che i pazienti ricoverati, vaccinati con terza dose, erano più anziani, con molte più comorbidità. Il Covid-19 rimane una malattia mortale nonostante la disponibilità di terapie specifiche e la vaccinazione con ciclo completo garantisce una protezione importante anche per la variante Omicron”. 

Sul fronte vaccinale però la conferma arrivata anche oggi dai vertici della sanità valdostana è che i numeri sono in costante riduzione. L’Usl ha ridotto, infatti, le sedute vaccinali a una volta a settimana nelle sedi periferiche e a due in quelle centrali. “Ieri abbiamo avuto poco più di 300 vaccinati” ricorda il Direttore generale Massimo Uberti – “di cui 22 prime dosi, 11 delle quali con Novavax. Non c’è la coda attesa per sfruttare questo vaccino di tipo più tradizionale”.

I numeri sono per fortuna in diminuzione anche sul fronte della pressione ospedaliera. Ad oggi sono 18 i pazienti ricoverati nei reparti ordinari e 3 sempre in rianimazione. “Questo ci ha permesso questa settimana di riaprire i 20 letti chirurgia generale e dare dei letti alla chirurgia per riprendere l’attività” spiega il Direttore sanitario Guido Giardini. “Anche pneumologia si è trasferita vicino a malattie infettive, dando 10 letti in più per gli interventi chirurgici”.
La speranza è che con la tarda primavera si possa ritornare ad una piena operatività. “Con l’estate sarà pronto il piano per affrontare eventuali nuove ondate.  – aggiunge il Direttore generale Uberti – L’obiettivo è di cercare di massimizzare le attività covid, mantenendo le altre attività funzionanti a pieno regime”.

Nel frattempo la Valle d’Aosta si appresta a vivere ancora un’altra settimana in zona gialla, come annuncia il presidente della Regione Lavevaz. “Poco cambia, ci stiamo avviando verso una stagione di gestione ordinaria, pur nella straordinarietà, perché il Covid-19 non finisce con la fine dell’emergenza il 31 marzo”.

L’Assessorato della Sanità sbarca su Telegram

Da domani sarà attivo il canale Telegram “VdA Salute– Santé et Bien-être en Vallée d’Aoste”, attraverso il quale Usl e Assessorato diffonderanno news, eventi, avvisi ai cittadini.

 

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