Salgono a oltre 14.000 i bovini vaccinati contro la Dermatite Nodulare

Il nuovo obiettivo è arrivare ora a vaccinare 2000 capi al giorno.
Vaccinazione bovini dermatite nodulare Alpeggio Morge (La Salle) Ph Nicole Jocollé
Sanità

Arrivare a vaccinare 2000 bovini al giorno. E’ il nuovo obiettivo che l’Assessorato alla Sanità ha assegnato all’azienda Usl. Nei primi undici giorni della campagna vaccinale sono stati vaccinati oltre 14.000 bovini presenti sul territorio regionale, grazie allo “sforzo collettivo” e all'”impegno congiunto”  degli allevatori, dei veterinari dell’USL, dell’Anaborava e delle Associazioni di categoria, con il supporto logistico del Corpo Forestale della Valle d’Aosta, dell’Arev e dell’Institut Agricole Régional.

Dopo aver dato priorità ai comuni inseriti nella Zona di sorveglianza per la vicinanza ai focolai francesi, a partire da lunedì 18 agosto l’attività vaccinale è organizzata secondo la suddivisione del territorio in quattro macrozone, per rendere l’intervento ancora più efficace e coordinato. La campagna procederà in parallelo su tutto il territorio regionale, comune per comune, fino a raggiungere, nel più breve tempo possibile, la copertura totale del territorio valdostano, con la priorità di proteggere il territorio dalla diffusione del virus e di prevenire gravi conseguenze sanitarie ed economiche per il comparto.

Il piano vaccinale comprende anche i capi piemontesi presenti in alpeggio sul territorio valdostano, salvo che gli allevatori non optino per un rientro anticipato nella propria regione. Per tali animali, il Ministero della salute, d’intesa con la regione Piemonte, ha confermato la deroga al vincolo dei 60 giorni di blocco della movimentazione post-vaccinale, al fine di consentirne il rientro anticipato in azienda qualora le condizioni meteorologiche avverse o la carenza di foraggio mettessero a rischio il benessere animale.

“Per l’autorità europea per la sicurezza alimentare EFSA – ricorda in una nota la Regione –  la vaccinazione capillare e uniforme dell’intera popolazione bovina è l’unico strumento realmente efficace per evitare la diffusione del virus e prevenire gravi ricadute sanitarie ed economiche sul comparto. Solo una copertura completa riduce infatti il rischio di contagio, evitando che anche un singolo capo malato comporti l’abbattimento totale della stalla/stabilimento, misura che l’Unione europea prevede oggi come unica alternativa di eradicazione ed è per questo motivo che l’Assessorato della sanità ha tempestivamente richiesto al Ministro della Salute di accelerare le procedure di approvvigionamento e fornitura dei vaccini, arrivati lo scorso 8 agosto”.

Nei giorni scorsi, inoltre, è stato chiesto alla Direzione generale per l’igiene e la sicurezza alimentare del Ministero un riscontro in merito ai tempi necessari per la revisione — come stabilito durante l’Unità Centrale di Crisi del 7 agosto 2025 — del protocollo relativo alla gestione dei prodotti a base di latte crudo provenienti dai territori soggetti a restrizioni per LSD. La revisione, attesa a breve, terrà conto della prossima modifica al Regolamento (UE) 2020/687 e permetterà di eliminare il vincolo che oggi riguarda le forme di prodotti lattiero-caseari a latte crudo provenienti dalle “Zone di sorveglianza”, i quali – è importante ricordare -, dal punto di vista di qualità e sicurezza sono identici a quelli prodotti nel resto del territorio.

Vaccinati oltre 4800 bovini: “È una corsa contro il tempo”

13 agosto 2025 di Nicole Jocollé

Al quinto giorno dall’inizio del piano vaccinale contro la dermatite nodulare contagiosa sono già oltre 4800 i bovini che hanno ricevuto il vaccino (di cui 4.608 nelle zone di sorveglianza sanitaria e i restanti fuori). Il piano procede spedito, con l’obiettivo di vaccinare il prima possibile tutti i circa 38mila capi presenti in stalle e alpeggi ed evitare che il virus si diffonda anche in Valle d’Aosta.

Finora, infatti, non è stato segnalato alcun caso in regione, ma considerando la vicinanza con aree limitrofe dove sono presenti focolai, la Regione ha messo in campo 15 équipe composte da veterinari dell’azienda Usl e dell’AnaBoRaVa che si alternano per immunizzare il bestiame nel minor tempo possibile. “Contiamo di riuscire a vaccinare entro la prima settimana quasi il 90% dei bovini nelle zone di sorveglianza. Di questo passo potremmo riuscire a concludere la vaccinazione molto prima dei 60 giorni che ci eravamo messi come obbiettivo e concludere invece entro 30-35 giorni” spiega Enrica Muraro, veterinaria.

Avviata il 9 agosto, la campagna vaccinale ha interessato inizialmente i comuni nelle zone di sorveglianza al confine con Francia e Svizzera: Courmayeur, La Thuile, Pré-Saint-Didier, La Salle, Morgex, Arvier, Avise, Rhêmes-Saint-Georges, Valgrisenche, Aymavilles, Saint-Pierre, Saint-Nicolas, Saint-Rhémy-en-Bosses e Saint-Oyen. Nella mattinata di oggi, mercoledì 13 agosto, i veterinari sono saliti a Morge, nel comune di La Salle, per vaccinare i bovini dell’alpeggio di Mathieu Grosjean, circa 110 capi, per poi continuare in altre stalle della zona. Il 14 agosto si proseguirà a Rhêmes-Notre-Dame e Sarre, per poi arrivare entro il 15 agosto ad alpeggi e stalle di Etroubles, Doues, Ollomont, Cogne, Gressan e Charvensod, per un totale di circa 9.200 bovini da vaccinare entro la prima settimana.

Ad oggi non sono state segnalate reazioni avverse al vaccino – fa sapere l’assessorato alla Sanità – e la Regione rassicura anche sul fronte del consumo di latte e carne. “Per la macellazione è necessario aspettare 21 giorni che corrispondono al tempo di sospensione – sottolinea Muraro – ma è importante ricordare che non c’è alcun pericolo nel consumare carne e latte provenienti da animali vaccinati o da della zona di sorveglianza”.

L’attenzione resta comunque alta. “Se dovesse arrivare una positività adesso, i capi non sarebbero ancora protetti, perché servono tre settimana per l’immunizzazione. Al momento vige il regolamento europeo – precisa Muraro – e come già accaduto in Francia, se venisse riscontrata un’infezione, verrebbe abbattuto l’intero allevamento. Fortunatamente, in Valle d’Aosta non ci sono focolai e ci auguriamo che non succeda”. Nessuna novità, per ora, sulla possibilità di disputare le Batailles de reines: considerando il tempo necessario per concludere la campagna vaccinale e i 21 giorni durante i quali le mucche non potranno essere spostate, la questione sarà verosimilmente rimandata all’inizio di ottobre.

© Ufficio Stampa Regione Autonoma Valle d'Aosta
© Ufficio Stampa Regione Autonoma Valle d’Aosta

Campagna contro la Dermatite nodulare, oggi vaccinate 1360 bovine

9 agosto 2025 (di Christian Diémoz)

E’ iniziata nella mattinata di oggi, sabato 9 agosto, come previsto, la campagna di vaccinazione contro la dermatite nodulare dei bovini. Sono 1360 i capi che, quest’oggi, hanno ricevuto il vaccino, negli alpeggi della zona di sorveglianza al confine con Francia e Svizzera, nei territori di Courmayeur, La Thuile, Valgrisenche, La Salle, Morgex e Rhêmes-Saint-Georges. Lo fa sapere l’assessorato della Sanità.

Domani, domenica 10 agosto, saranno 6 le équipes che lavoreranno alla somministrazione del vaccino, composte da veterinari dell’azienda Usl e dell’AnaBoRaVa, con il supporto logistico del Corpo Forestale, dell’Arev, dello Iar e della Protezione civile. L’obiettivo per il giorno festivo è di vaccinare altre 800 bovine. La vaccinazione, dopo la zona di sorveglianza, verrà estesa a tutto il territorio regionale.

I vaccini sono arrivati all’ospedale “Parini” nella giornata di ieri, venerdì 8 agosto, dopo lo sdoganamento dall’aeroporto di Milano Malpensa. Il piano obbligatorio varato dalla Giunta regionale prevede di sottoporre all’intervento vaccinale l’intero patrimonio bovino regionale, nonché tutti i capi bovini appartenenti ad altre regioni o Stati membri, ma per motivi di alpeggio presenti sul territorio regionale, pari a circa 38mila capi totali.

Domani, 9 agosto, prende il via la campagna di vaccinazione contro la dermatite nodulare dei bovini

8 agosto 2025 – ore 18.03, di Luca Ventrice e Silvia Savoye

Mucche – Foto di AostaSera

Alle 17 di oggi, venerdì 8 agosto, sono arrivati all’ospedale “Parini” i vaccini per la dermatite nodulare contagiosa, dopo le operazioni di sdoganamento dall’aeroporto di Milano Malpensa. A renderlo noto l’Assessorato della Sanità, Salute e Politiche sociali.

Nella nota, si legge che “la vaccinazione, obbligatoria per tutti gli stabilimenti/alpeggi della regione, sarà avviata domani mattina, sabato 9 agosto, con diverse équipes che opereranno contemporaneamente su più comuni per effettuare la vaccinazione nel minor tempo possibile, a partire dalle ore 5.30 per recarsi in quota verso gli alpeggi, da Courmayeur, La Thuile, Valgrisenche, La Salle, Morgex e Rhêmes-Saint-Georges, situati nella zona di sorveglianza al confine con Francia e Svizzera, sino a essere estesa su tutto il territorio regionale”.

Nelle aree interessate dalla Zona di sorveglianza sono vietate le movimentazioni non essenziali da e verso gli stabilimenti/alpeggi di persone, veicoli e animali diversi dai bovini.

La somministrazione del vaccino sarà eseguita da 15 équipes composte da veterinari dell’Azienda USL e dell’ANaBoRaVa, con il supporto logistico del Corpo Forestale, dell’Arev, dello Iar e della Protezione civile.

Il Piano obbligatorio prevede di sottoporre a intervento vaccinale obbligatorio l’intero patrimonio bovino regionale, nonché tutti i capi bovini appartenenti ad altre regioni o Stati membri, ma per motivi di alpeggio presenti sul territorio regionale, pari a circa 38.000 capi totali.

“Si coglie l’occasione per ricordare che la dermatite nodulare contagiosa non comporta nessun rischio per l’uomo e che il latte e le carni valdostane possono continuare ad essere consumate senza alcun pericolo”, chiude l’Assessorato alla Sanità.

Scatta la campagna di vaccinazione in Valle d’Aosta contro la dermatite nodulare

7 agosto 2025 – di Luca Ventrice e Silvia Savoye

Estrema d'Alpeggio Fontina DOP
Immagine di archivio

Tra venerdì 8 e sabato 9 agosto la Valle d’Aosta inizierà a vaccinare tutti i 38.000 bovini contro la Dermatite nodulare contagiosa. Entro la serata di oggi, giovedì 7 agosto, arriveranno infatti all’aeroporto Malpensa di Milano i vaccini dal Sudafrica.  La vaccinazione sarà obbligatoria per tutti gli stabilimenti/alpeggi della regione. I vaccini verranno inizialmente somministrati ai capi situati nella zona di sorveglianza al confine con Francia e Svizzera, per arrivare poi a tutto il territorio regionale.

Nel pomeriggio la Giunta regionale ha dato il via libera al piano vaccinale obbligatorio, sul quale era arrivato il parere positivo nei giorni scorsi da parte del Ministero della salute e del Centro di referenza nazionale per le malattie esotiche (CESME). Sul provvedimento si è registrata la sola astensione dell’Assessore regionale all’Agricoltura Marco Carrel, che spiega: “Non sono contrario ai vaccini, ma all’obbligatorietà per tutti. Avevo chiesto di prevedere l’obbligo soltanto per le zone poste in sorveglianza sanitaria e non per tutti”.

Il via libera al piano è arrivato sempre oggi anche dalle associazioni di categoria, incontrate ieri e risentite oggi dalla Giunta regionale, alla presenza dei tecnici sanitari, prima della definitiva approvazione del piano. Nel ribadire l’assenso al contenuto della delibera che avvia la vaccinazione, “rinforzando la loro piena collaborazione nell’agevolare al meglio le procedure di somministrazione del vaccino, data la difficoltà ad operare in quota”, le associazioni hanno invitato gli enti preposti a “far rispettare quanto più possibile l’obbligatorietà del Piano”.

“I soggetti rappresentanti della filiera hanno ribadito l’urgenza di vaccinare in tempi rapidi l’intero territorio regionale, confermando essere l’unico mezzo disponibile per cercare di tutelare e salvaguardare il patrimonio regionale delle nostre razze autoctone” spiega una nota.

La somministrazione del vaccino sarà eseguita da 15 équipes composte da veterinari dell’Azienda USL e dell’ANaBoRaVa, con il supporto logistico del Corpo Forestale, dell’AREV, dello IAR e della Protezione civile. Il Piano prevede di sottoporre ad intervento vaccinale obbligatorio l’intero patrimonio bovino regionale, nonché tutti i capi bovini appartenenti ad altre regioni/Stati membri, ma detenuti per motivi di alpeggio.
Un ulteriore elemento a livello scientifico emerso nel corso delle riunioni è riferito all’efficacia del vaccino come unico strumento preventivo anche in zone senza la malattia in atto, come oggi già avviene nella vicina Svizzera.

“La dermatite nodulare contagiosa non comporta nessun rischio per l’uomo – ricorda in una nota la Regione –  e il latte e le carni valdostane possono continuare ad essere consumate senza alcun pericolo, anche se provenienti da bovini vaccinati”.

Attesi entro venerdì i vaccini per contrastare la dermatite nodulare dei bovini

5 agosto 2025 – di Luca Ventrice e Silvia Savoye

Arriveranno all’aeroporto di Malpensa entro venerdì 8 agosto i vaccini contro la dermatite nodulare bovina, attesi dal Sudafrica. A spiegarlo è una nota della Regione, dove si spiega come si è ancora in attesa di riscontri dal Ministro della Salute deroghe alla possibilità, proprio grazie al piano vaccinale, di ottenere deroghe all’abbattimento totale in caso di eventuale focolaio. Nella vicina Savoia sono già 64 i focolai accertati, alcuni dei quali appena al di là del confine.

La Dermatite Nodulare Contagiosa ricade nelle malattie elencate nella categoria A, ricorda la nota, secondo la normativa europea, per le quali, essendo malattie non presenti in Europa, è necessario adottare immediatamente misure di eradicazione totale che prevedono l’abbattimento non solo dei capi contagiati ma dell’intera stalla/stabilimento a cui essi appartengono, esattamente quanto oggi drammaticamente sta succedendo nella vicina Francia.

Secondo l’Autorità europea per la sicurezza alimentare (Efsa), la vaccinazione è attualmente la misura più efficace per contenere la diffusione del virus. Il Centro di referenza nazionale per le malattie esotiche (CeSME) ha valutato positivamente il piano vaccinale predisposto dalla Valle d’Aosta.

Ll’Assessorato alla Sanità, Salute e Politiche sociali, ricorda, anche in risposta alla lettera inviata da alcuni movimenti politici,  di essersi fin da subito attivato nella gestione dell’emergenza con la logica della “condivisione e alla trasparenza”, in stretto coordinamento con le associazioni di categoria e con gli enti sanitari. Fin da giugno, in seguito alla segnalazione dei primi casi in Francia, l’Amministrazione ha attivato un monitoraggio costante e ha avviato la richiesta al Ministero per ottenere 40.000 dosi di vaccino. In tal senso sono state due le lettere inviate a Roma.

L’obiettivo è vaccinare l’intera popolazione bovina regionale, compresi i bovini piemontesi presenti negli alpeggi valdostani: circa 38.000 capi, da trattare entro 60 giorni.

La campagna sarà gestita da équipes miste composte da veterinari dell’Usl, membri dell’Associazione nazionale allevatori bovini di razza valdostana (Anaborava), con il supporto del Corpo forestale, dell’Arev, dell’Istituto agricolo regionale (Iar) e della Protezione civile.

Lo scorso 18 luglio si era tenuto un incontro con i rappresentanti di tutte le principali associazioni del comparto zootecnico e agroalimentare. Successivamente, il 22 luglio, sono state trasmesse le linee guida sulle buone prassi da adottare nei territori ancora indenni. Il 24 luglio è stato invece emesso il provvedimento che istituisce la zona di sorveglianza.

In arrivo dal Sudafrica i vaccini per contrastare la dermatite nodulare contagiosa dei bovini

1° agosto 2025 – di Luca Ventrice e Silvia Savoye

Il vaccino per contrastare la diffusione della dermatite nodulare contagiosa, o Lumpy Skin Disease, in Valle d’Aosta sono in arrivo. A comunicarlo l’Assessorato della Sanità, che spiega come si stiano concludendo le operazioni di spedizione dal Sudafrica.

Nel frattempo, comunque l’Assessorato e l’Usl stanno organizzando le operazioni per il ritiro all’aeroporto di Milano Malpensa ed il trasporto con mezzi adeguati del vaccino, che verrà stoccato al Dipartimento di Prevenzione dell’azienda sanitaria.

Parallelamente, sarà proposta all’attenzione della Giunta regionale la delibera che approva il Piano di vaccinazione ufficiale obbligatorio a contrasto della dermatite nodulare contagiosa, che demanda all’Usl l’attivazione di un protocollo operativo per vaccinare, nel minor tempo possibile, l’intero patrimonio bovino regionale e tutti i capi bovini appartenenti ad altre regioni e, o, Stati membri che per motivi di alpeggio sono presenti sul territorio regionale.

La somministrazione della vaccinazione obbligatoria – dice l’Assessorato – è effettuata da 15 squadre miste composte da veterinari in servizio nell’Azienda Usl e da veterinari dell’Associazione ANaBoRaVa. Alle operazioni di vaccinazione collaboreranno a supporto logistico il Corpo forestale della Valle d’Aosta, l’Arev e l’Institut Agricole Régional.

La Protezione civile si è resa disponibile a mettere a disposizione l’elicottero, qualora necessario, per il trasporto delle gabbie di contenimento, acquistate dall’Azienda Usl per agevolare la vaccinazione dei manzi in alpeggio.

Per una migliore e uniforme informazione – dice la Regione –, “si riportano in allegato indicazioni dell’Azienda Usl, estratte dalla letteratura scientifica, che sgomberano il campo da eventuali dubbi sugli effetti collaterali conseguenti alla vaccinazione, considerati estremamente rari. Si stima infatti che meno dello 0,015 per cento dei capi vaccinati (circa 1 su 6.500) possa manifestare reazioni avverse, peraltro generalmente lievi e transitorie”.

Intanto, proseguono le attività tra istituzioni, sanità pubblica veterinaria e mondo allevatoriale “messe in campo per garantire un’azione tempestiva e efficace, capace di fronteggiare situazioni impreviste e realizzare man mano le fasi di lavoro programmate, sempre nella priorità assoluta condivisa col Ministro della Salute di tutelare la salute e la specificità del patrimonio zootecnico regionale”.

Dermatite nodulare, pronto il piano vaccinale per l’intera popolazione bovina regionale

26 luglio 2025 – di Luca Ventrice e Silvia Savoye

Mucche

Durante una riunione operativa di ieri – venerdì 25 luglio -, è stato organizzato il piano vaccinale per far fronte all’emergenza sanitaria legata alla diffusione della dermatite nodulare contagiosa, o Lumpy skin disease, sul territorio regionale.

A spiegarlo l’Assessorato alla Sanità, assieme a quello all’Agricoltura. Durante l’incontro – si legge in una nota – “sono state poste le basi per la definizione di un piano vaccinale potenziato, con l’obiettivo di vaccinare, entro un massimo di 60 giorni, l’intera popolazione bovina regionale oltre a bovini piemontesi che si trovano nei nostri alpeggi, pari a circa 38.000 capi totali”.

Per questo, dicono ancora dagli Assessorati, sarà predisposto un protocollo operativo dettagliato per definire i compiti di ogni attore della rete regionale di intervento e a garantire tempestività ed efficacia in tutte le fasi dell’operato.

Al tavolo di lavoro hanno partecipato i rappresentanti delle strutture competenti dell’Assessorato Sanità, salute e politiche sociali, con la veterinaria regionale Enrica Muraro, e dell’Assessorato Agricoltura e risorse Naturali, affiancati dal direttore generale dell’Azienda Usl della Valle d’Aosta, Massimo Uberti, dal direttore del Dipartimento strutturale della Prevenzione Maurizio Castelli e dai direttori delle Strutture complesse competenti dell’Azienda stessa.

All’incontro erano presenti anche il direttore dell’Anaborava Mario Vevey, il presidente dell’Ordine dei Medici veterinari Davide Mila ed il comandante del Corpo forestale della Valle d’Aosta Luca Dovigo, che ha offerto piena disponibilità da parte delle guardie forestali a supportare le operazioni logistiche legate alla vaccinazione, in particolare, con riferimento al trasferimento dei veterinari sul territorio regionale e nei numerosi alpeggi che durante la stagione estiva popolano le nostre montagne in alta quota.

L’Usl ha informato di aver già svolto riunioni operative e di aver già attivato un piano organizzativo interno che vede coinvolti tutti gli operatori di tutte tre le aree dei Servizi veterinari del Dipartimento di prevenzione. Il programma prevede il coinvolgimento di 15 equipaggi vaccinali che saranno impegnati sul territorio e verrà individuato un veterinario con funzione di coordinamento delle équipe.

L’Anaborava, invece, ha confermato la disposizione di 12 veterinari che affiancheranno i loro colleghi dell’Azienda sanitaria direttamente all’interno delle équipes, per rendere più efficace il lavoro sul campo e rinnovando la collaborazione già istituita per la campagna vaccinale contro la Bluetongue.

Attualmente, è in fase di definizione anche l’ordine di priorità degli interventi nei diversi Comuni, che seguirà criteri epidemiologici e logistici. Verrà data priorità agli stabilimenti/alpeggi e ai capi situati nelle zone di sorveglianza, creando un “muro” ideale, partendo quindi dagli areali di confine situati nei comuni in zona di sorveglianza e attribuendo comunque pari urgenza a tutto il territorio regionale.

L’obiettivo imprescindibile – spiega ancora il comunicato – “è quello di tutelare il nostro prezioso patrimonio zootecnico bovino, fragile per gli esigui numeri di capi che esprime, ma prezioso per la qualità genetica raggiunta e per il lavoro di tutto il comparto che ha generato questa specificità. Ancora una volta, la sinergia tra istituzioni, sanità pubblica veterinaria e mondo allevatoriale si conferma un elemento imprescindibile per garantire un’azione tempestiva e efficace, capace di fronteggiare situazioni impreviste e di tutelare la salute del patrimonio zootecnico regionale”.

 

Dermatite bovina, la Valle d’Aosta verso la sorveglianza totale: ecco le misure previste

24 luglio 2025 – di Luca Ventrice e Silvia Savoye

Immagine di archivio

Continua ad estendersi la zona di sorveglianza per la dermatite nodulare contagiosa (Lumpy Skin Disease), al punto che la Regione, in un aggiornamento inviato oggi a enti e associazioni, avverte: “l’intero territorio regionale potrebbe presto rientrare nell’area di sorveglianza prevista dal Regolamento (UE) 2020/687”.

A seguito di un nuovo focolaio rilevato in Francia, alla lista dei comuni già coinvolti (Courmayeur, La Thuile, Pré-Saint-Didier) si aggiungono ora Morgex, La Salle, Avise, Arvier, Valgrisenche, Introd, Rhêmes-Saint-Georges, Rhêmes-Notre-Dame, Saint-Nicolas, Saint-Pierre e Saint-Rhémy-en-Bosses.

Nel Provvedimento dirigenziale pubblicato oggi sono state comunicate le misure di controllo previste dal Regolamento Ue da applicare fin da subito ai territori coinvolti, con l’obiettivo di prevenire l’introduzione e la diffusione della malattia nel territorio regionale.

Gli operatori del settore zootecnico e i detentori di animali presenti negli alpeggi ricadenti nella zona di sorveglianza hanno il divieto di movimentare i bovini da, verso e all’interno della zona di sorveglianza; movimentare sperma e materiale germinale dalla zona di sorveglianza; movimentare latte crudo e prodotti lattiero-caseari a base di latte crudo dalla zona di sorveglianza; svolgere all’interno della zona di sorveglianza di fiere, mercati e altre manifestazioni di bovini; evitare movimentazioni non essenziali da e verso gli stabilimenti/alpeggi posti in zona di sorveglianza di persone, veicoli e animali diversi dai bovini;  movimentare i reflui zootecnici al di fuori della zona di restrizione e la messa a carnaio di eventuali animali deceduti, che vanno interrati in loco.

Sono ammesse alcune deroghe. In particolare la movimentazione verso macelli autorizzati, con visita clinica e misure di biosicurezza e i trasferimenti all’interno della zona o della stessa filiera solo per benessere animale, con test PCR, trattamenti repellenti e controlli clinici a 28 giorni.
Il provvedimento autorizza inoltre la trasformazione in loco del latte crudo in formaggi stagionati oltre 90 giorni, la movimentazione verso impianti che garantiscano la pastorizzazione e la commercializzazione di prodotti lattiero-caseari trasformati prima dell’istituzione della zona, se tracciabili e sicuri.

Il provvedimento dispone infine l’attuazione delle misure di sorveglianza e biosicurezza previste dal Regolamento Ue: visite cliniche e prelievi da parte dell’Usl nei siti zootecnici della zona; l’obbligo di segnalazione immediata di sintomi sospetti da parte di allevatori e veterinari e le misure obbligatorie per il controllo dei vettori (insetti) sia sugli animali sia negli stabilimenti.

La zona di sorveglianza potrà essere revocata dopo 45 giorni dalla conclusione della disinfezione nell’azienda infetta, secondo la normativa UE.

L’atto ribadisce, infine, come l’unico “strumento per prevenire l’introduzione del virus nel territorio regionale e tutelare il nostro esiguo e prezioso patrimonio zootecnico, costituito in larga parte da razze bovine autoctone di elevato valore genetico e culturale, tra cui una in pericolo di estinzione, nonché la produzione lattiero-casearia locale a denominazione di origine protetta” è il vaccino. In questo senso il Ministero ha richiesto alla Commissione europea l’accesso urgente alla banca vaccinale UE per ottenere le 40.000 dosi necessarie, con l’auspicio di iniziare la campagna vaccinale nei primi giorni di agosto.

Dermatite nodulare, la zona di sorveglianza si estende a Courmayeur e Pré-Saint-Didier

23 luglio 2025 – di Luca Ventrice e Silvia Savoye

Dopo La Thuile, anche i comuni di Courmayeur e Pré-Saint-Didier rientrano nella zona di sorveglianza per la dermatite nodulare contagiosa (Lumpy Skin Disease – LSD). Ad annunciarlo ieri l’assessore alla sanità Carlo Marzi durante la seduta del Consiglio regionale, rispondendo a un ordine del giorno – poi ritirato –  presentato dalla Lega nell’ambito della terza variazione di bilancio.

“Come già comunicato il 18 luglio a tutte le associazioni e alla filiera – ha spiegato Marzi – ieri abbiamo partecipato alla riunione dell’unità di crisi centrale ministeriale. È notizia di ieri la presenza di altri tre focolai in Francia, che fanno avanzare il fronte del nostro areale di sorveglianza di ulteriori 500 metri”.

La nuova estensione coinvolge attualmente 29 alpeggi, 107 allevamenti e 2.380 capi bovini, alcuni dei quali provenienti dal Piemonte.

In merito alle misure preventive, Marzi ha confermato che la richiesta della Valle d’Aosta di avviare una campagna vaccinale era stata presentata già a giugno ed è stata approvata dal Ministero della salute. “L’obiettivo è vaccinare non solo gli animali della zona di sorveglianza ma l’intero patrimonio zootecnico valdostano, compresi i capi piemontesi in zona di sorveglianza”, ha sottolineato.

Il piano vaccinale sarà definito entro la settimana, con indicazioni sul numero di capi da trattare, tempi e procedure operative.

L’assessore ha poi informato che la Regione ha chiesto al Ministero una deroga all’abbattimento dell’intero allevamento in caso di positività, per tutelare le tre specie autoctone in via di estinzione presenti in Valle d’Aosta. Infine, tra le richieste avanzate anche quella di poter continuare a lavorare il latte crudo localmente nelle aree sottoposte a restrizione, individuando uno stabilimento di stagionatura da porre sotto vincolo.

È attesa tra oggi e domani la comunicazione ufficiale sulle disposizioni da applicare nei Comuni interessati.

Dermatite nodulare, il versante valdostano del Piccolo San Bernardo in sorveglianza sanitaria

19 luglio 2025 – di Luca Ventrice e Silvia Savoye

Dopo la Blue Tongue, una nuova emergenza sanitaria minaccia la zootecnia valdostana. A seguito dei focolai di dermatite nodulare contagiosa (Lumpy Skin Disease – LSD) individuati in Alta Savoia, il Ministero della Salute ha incluso parte del territorio della Valle d’Aosta nella zona di sorveglianza sanitaria, come previsto dalla normativa europea. L’area coinvolta si estende in un raggio di 50 chilometri dagli allevamenti francesi colpiti, comprendendo anche il colle del Piccolo San Bernardo.

La comunicazione è arrivata ieri, giovedì 10 luglio, nel corso di un incontro tra gli assessori regionali Carlo Marzi (Sanità) e Marco Carrel (Agricoltura) con i rappresentanti del mondo sanitario, degli allevatori e della trasformazione lattiero-casearia. Presenti anche l’équipe veterinaria regionale, i dirigenti delle strutture sanitarie dell’Usl Valle d’Aosta, oltre al direttore generale Massimo Uberti.

La LSD è una malattia virale non trasmissibile all’uomo ma altamente contagiosa per i bovini. La normativa europea prevede, in caso di positività, l’abbattimento obbligatorio dell’intero allevamento infetto al fine di contenere la diffusione del virus.

“Dal mese di giugno – spiegano gli assessori Carrel e Marzi – abbiamo attivato le necessarie interlocuzioni con il Ministero della Salute. Sono in corso approfondimenti tecnici e azioni preventive per definire una strategia condivisa, tutelare la nostra zootecnia di montagna e proteggere le razze bovine valdostane”.

Tra le misure in esame, vi è anche la valutazione dell’eventuale reperimento dei vaccini, oggi considerati l’unica forma preventiva efficace contro la diffusione della dermatite nodulare.

L’Assessorato alla Sanità ha già segnalato al Ministero la necessità di intervenire con urgenza anche sul blocco delle movimentazioni di capi verso la Francia, che penalizza fortemente gli allevatori valdostani, sottolineando la gravità della situazione legata alla prossimità dei focolai al confine italiano.

“Ci troviamo di fronte a un’emergenza – concludono gli assessori – che richiede responsabilità e azione collettiva. La Regione è pronta ad affrontare ogni fase con determinazione e trasparenza, coinvolgendo pienamente il settore agricolo e zootecnico valdostano”.

Dermatite nodulare contagiosa nei bovini, contatti tra Regione e Ministero sull’ipotesi vaccinale

15 luglio 2025 – di Martina Praz

È una malattia virale che colpisce i bovini ma non è trasmissibile all’uomo. I primi casi sono stati registrati a fine giugno in Sardegna e in Lombardia, ma anche in Valle d’Aosta la lumpy skin disease (Lsd) o dermatite nodulare contagiosa “rappresenta un serio rischio“, scrive la Regione in una nota. Oggi gli assessorati regionali alla Sanità e all’Agricoltura e il dipartimento di prevenzione dell’Usl si sono riuniti, come previsto, per fare il punto sulla situazione epidemiologica.

“Il contagio avviene principalmente attraverso insetti vettori, come mosche, zanzare e zecche”, prosegue la Regione, spiegando che la malattia è “già oggetto di attento monitoraggio da parte delle strutture competenti fin dai primi casi registrati in Italia” e “sono già stati avviati contatti con il ministero della Salute per valutare l’eventuale reperimento dei vaccini, ad oggi l’unica misura preventiva efficace per proteggersi dalla malattia e per le valutazioni in difesa delle razze bovine autoctone”.

Inoltre, “nelle ultime settimane sono proseguite le interlocuzioni con le associazioni di categoria coinvolte – conclude la nota – e, nel corso di questa settimana, i due assessorati insieme all’azienda Usl le incontreranno per condividere la situazione attuale e definire le azioni necessarie a tutela del comparto zootecnico valdostano”.

3 risposte

  1. Il piano di vaccinazione prevede l’obbligatorietà e l’esecuzione in due mesi, benissimo i vaccini ci sono e non è poca cosa, incredibile che l’Assessore si sia defilato, non si sa la possibile evoluzione in Francia e in VdA, norma di sicurezza basilare è la vaccinazione totale, ASSESSORE DIMETTITI !

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Vuoi rimanere aggiornato sulle ultime novità di Aosta Sera? Iscriviti alla nostra newsletter.

Articoli Correlati

Fai già parte
della community di Aostasera?

oppure scopri come farne parte