Liste di galleggiamento e visite fuori Valle, Minelli: “Scorretto cancellare in caso di rinuncia forzata”

Se un utente rifiuta l'appuntamento proposto, anche fuori Valle, viene cancellato dalla lista di galleggiamento. La questione portata in Consiglio Valle. Marzi: "Vi è consapevolezza del disagio prodotto dal doversi recare fuori Valle, ma è l'unica risposta possibile quando in regione le agende sono sature o i tempi di attesa non sono compatibili".
Ospedale regionale Umberto Parini
Sanità

“Vi è consapevolezza del disagio prodotto dal doversi recare fuori Valle, ma è l’unica risposta possibile quando in regione le agende sono sature o i tempi di attesa non sono compatibili con il codice di priorità assegnato”. All’11 novembre scorso sono una ventina le liste di galleggiamento presenti per far fronte alle liste d’attesa sulle prime visite e alcune prestazioni. Sono attivate per le visite diabetologica, endocrinologica, neurologica, ma anche per ecografia muscolotendinea e osteoarticolari e diversi esami radiologici (RM del rachide cervicale, lombosacrale, dorsale, RM della colonna in toto, RM del collo, TC spalla dx/sx, TC anca, TC ginocchio TC addome Altri TC e RM di distretti articolari).

Arrivate da alcuni anni anche in Valle d’Aosta, le liste di galleggiamento sono uno strumento pensato per gestire le richieste di visite mediche quando le agende sono al completo. Funziona così: quando un cittadino chiama il CUP per prenotare una prima visita e non ci sono disponibilità immediate, non viene fissato un appuntamento, ma viene inserito in una lista d’attesa “virtuale” (la lista di galleggiamento), in base al codice di priorità indicato dal medico. Verrà poi contattato in un secondo momento, quando si libera uno spazio utile.

Il problema – sollevato in Consiglio Valle dalla consigliera Chiara Minelli di Avs – riguarda però la gestione di questa lista. In alcuni casi, agli utenti viene proposto un appuntamento fuori regione, ad esempio a Torino. Se l’utente rifiuta di spostarsi fuori Valle, viene cancellato dalla lista, perdendo il diritto a essere richiamato, anche per un’opzione successiva sul territorio valdostano.

“Abbiamo una popolazione che è sempre più anziana e dislocata in vallate laterali e capisco la loro difficoltà a spostarsi fuori Valle, come anche quella di chi non può perdere intere giornate per spostarsi – ha osservato Minelli -. Il fatto che gli utenti vengano cancellati tout court dalle liste è scorretto, perché è una rinuncia forzata. Il galleggiamento, creato per far diminuire le liste di attesa, doveva terminare nel 2025 ma così non sarà e le liste d’attesa si allungano. Mi chiedo anche come vengano calcolate le urgenze. Un cittadino che ha fatto lo screening è stato convocato per una colonscopia dopo due mesi: un tempo decisamente lungo per chi è in ansia, tanto che si rivolgerà altrove.”

I tempi di attesa, ha ricordato l’Assessore Marzi, sono legati da una parte al codice di priorità assegnata dal medico sulla prescrizione solo per le prestazioni di primo accesso, ma anche dalla sede di erogazione, con Aosta che ha tempi maggiori di attesa.

“In presenza di problematiche contingenti (improvvise carenze di personale o riorganizzazioni necessarie per garantire la copertura delle urgenze), l’Ausl può ricorrere alle liste di galleggiamento da utilizzare esclusivamente in maniera eccezionale, temporanea e motivata, quando l’agenda ordinaria di una prestazione risulta momentaneamente indisponibile”.

Sempre all’11 novembre scorso sono segnalati 354 giorni di attesa per una Endoscopia digestiva e colonscopia, 199 giorni per una ecografia paratiroidi, 120 per una tac complessa, 154 per una visita urologica, 169 per alcuni ecocolordoppler, 596 per una visita complessiva dell’occhio.

Il problema dei tempi d’attesa, ribadisce l’Assessore,  “esisteva ieri e esiste oggi e non può trovare soluzioni a breve termine”. L’Assessorato assieme all’azienda sta portando avanti alcune misure per ridurre i tempi di attesa fra cui:  il rafforzamento dell’organico del personale dipendente, l’attrattività, il reclutamento di personale specialista convenzionato o in libera professione e l’attività in regime di Libera professione aziendale (Lpa), l’estensione degli orari di erogazione delle prestazioni ambulatoriali e diagnostiche e l’Ospedale adattabile.

3 risposte

  1. Togliete ai medici la libera professione intramuraria e vedrete che come per magia le liste di attesa spariranno.

  2. E’ inutile illudersi Il SSN non esiste piu e occorre arrangiarsi a proprie spese e chi non può permetterselo può solo pregare Dio.

  3. Ho telefonato qualche giorno fa per una risonanza ad un ginocchio. Il mio medico ha fatto la richiesta indicando il tempo di 30 giorni come limite massimo. Al CUP un’imbarazzata impiegata mi ha detto che le risonanze al ginocchio al momento non si possono fare in medicina convenzionata e non prendono nessun appuntamento perché non c’è nessuna lista d’attesa. Ne in valle ne fuori valle è possibile perché non hanno convenzioni per quel tipo di esame. Se fosse stata richiesta con codice urgente invece l’appuntamento sarebbe stato per dicembre 2026.
    Poiché mi sono fatto male in vacanza in Sicilia avevo in precedenza provato a chiamare in Sicilia, dove mi trovavo. Lì l’attesa era fino a metà febbraio. Sarà anche Africa, ma, almeno nel mio caso, le cose funziomano molto meglio.
    Altro che galleggiamento, la sanità valdostana sta affondando.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito è protetto da reCAPTCHA e si applicano le norme sulla privacy e i termini di servizio di Google. e Termini di servizio fare domanda a.

Il periodo di verifica reCAPTCHA è scaduto. Ricaricare la pagina.

Vuoi rimanere aggiornato sulle ultime novità di Aosta Sera? Iscriviti alla nostra newsletter.

Fai già parte
della community di Aostasera?

oppure scopri come farne parte