Qualche ritocco sul fronte organizzativo ad un anno e mezzo dalla revisione del 2023 che aveva portato ad aumentare il numero delle strutture complesse per rafforzare l’efficacia dei servizi sanitari e aumentarne l’attrattività. Con una delibera firmata dal direttore generale Massimo Uberti, l’Usl ha approvato le modifiche all’atto aziendale che definisce l’assetto organizzativo, funzionale e gestionale dell’azienda sanitaria.
“L’atto è stato riscritto nel 2023, sette anni dopo il precedente, grazie a un percorso di grande coinvolgimento interno ed esterno – spiega Uberti -. Visto che le esigenze cambiano di continuo ci eravamo ripromessi di fare un aggiornamento periodico ogni due anni per far fronte a dei piccoli adeguamenti”.
Le modifiche – che dovranno essere approvate dalla giunta regionale in una delle prossime sedute – non riguardano il numero complessivo delle strutture complesse, semplici e semplici dipartimentali che rimane invariato ma piuttosto una diversa collocazione delle strutture all’interno dell’organigramma aziendale o dei cambiamenti alle funzioni per evitare delle sovrapposizioni. “Raccogliendo le esigenze dei primari – prosegue il direttore generale – abbiamo definito delle nuove strutture semplice per cui avevamo già delle figure con cinque anni di esperienza che potessero ricoprire il ruolo di dirigente medico e ne abbiamo provvisoriamente eliminate altre per cui non avevamo figure idonee”.
Ad esempio, è stata soppressa la struttura semplice dipartimentale Chirurgia d’urgenza e creata la struttura semplice Gestione del paziente chirurgico oncologico che fa sempre riferimento alla struttura complessa Chirurgia generale. Come spiega Uberti, l’istituzione di una struttura semplice dipartimentale implica la possibilità di istituire una équipe dedicata distinta da quella di provenienza (in questo caso la Chirurgia generale) ma l’attuale organico non consente e non consentirà a breve questa separazione. Da qui la decisione, su richiesta dei direttori della struttura complessa e del dipartimento, di eliminare la Chirurgia d’urgenza ricollocando le sue funzioni all’interno della Chirurgia generale.
Questa modifica risponde anche a delle necessità formative: tutti i chirurghi, infatti, devono essere in grado di affrontare le urgenze chirurgiche. In parallelo, è nata l’esigenza di creare una nuova struttura semplice per la gestione del paziente chirurgico oncologico che permetterà una maggiore integrazione tra le esigenze del trattamento chirurgico e quelle delle altre strutture coinvolte nel percorso, rappresentando così un riferimento specifico all’interno del dipartimento oncologico. Per le stesse ragioni, anche la struttura dipartimentale endovascolare è stata trasformata in una struttura semplice all’interno della struttura complessa di Chirurgia vascolare.
Cambio di nome e di funzioni per la struttura semplice di Endoscopia che diventa Gastroenterologia ambulatoriale e diagnostica. Un scelta che permette di dare una maggiore copertura alle attività previste. L’oculistica, invece, si arricchisce di una nuova struttura semplice che si occupa delle patologie retiniche che hanno avuto uno sviluppo notevole sia nei numeri dei pazienti in cura sia per livello specialistico raggiunto.
Tra gli spostamenti di area, quello più significativo riguarda la struttura complessa di Cardiologia dal dipartimento di area medica a quello dell’emergenza. Una scelta motivata dalla trasformazione della disciplina, sempre più legata all’area dell’emergenza e della terapia intensiva e sub intensiva, come affermato dal direttore generale. Il dipartimento dell’emergenza e la cardiologia lavorano a stretto contatto in caso di infarti, shock cardiogeno, storm aritmico e sindrome acuta aortica. Essere parte dello stesso dipartimento consente una miglior collaborazione di medici specialisti e infermieri e un più efficace scambio di conoscenze con i rianimatori, pur mantenendo la collaborazione con il dipartimento di provenienza sulle patologie urgenti e croniche.
Altra modifica riguarda la struttura complessa di Neurologia, dove la struttura semplice di Neurofisiopatologia è stata sostituita dalla struttura semplice di Neurologia ambulatoriale diagnostica con le funzioni di attività ambulatoriale di neurologia generale e specialistica (malattie neurodegenerative, in particolare demenze e Parkinson), gestione delle agende delle visite e delle visite urgenti in collaborazione con il Cup e la medicina territoriale.
Per il direttore generale Massimo Uberti, la scelta adottata due anni fa di aumentare il numero delle strutture complesse ha permesso al sistema di funzionare meglio, consentendo “un maggior sviluppo delle attività” e, sul fronte dei professionisti, “una maggiore attrattività perché si aumentano le possibilità di carriera”.