La Valle d’Aosta nella scommessa dello 0-6
“Il sistema integrato di educazione e istruzione dalla nascita a sei anni garantisce a tutte le bambine e a tutti i bambini pari opportunità di sviluppo delle proprie potenzialità sociali, cognitive, emotive, affettive, relazionali in un ambiente professionalmente qualificato, superando disuguaglianze e barriere territoriali, economiche, sociali e culturali”. C’è stato anzitutto l’articolo 1 del decreto legislativo 13 aprile 2017, n.65, al centro del convegno “La scommessa dello 0-6: scenari di innovazione”, che si è tenuto nella giornata di oggi nella Sala Maria Ida Viglino del Palazzo Regione in occasione della conclusione del percorso formativo “Lo 0-6 tra proposte progettuali innovative ed esperienze di continuità: metodi, strumenti e spunti di sperimentazione per la costruzione del sistema integrato” realizzato nell’anno scolastico 2022/2023 e destinato ai docenti delle scuole dell’infanzia, alle tate familiari e agli educatori dei servizi alla prima infanzia della regione.
A rappresentare graficamente il senso e il significato di questo percorso, sei carte colorate del gioco “Uno” che la mano di un bambino tiene aperte a ventaglio: “Sono carte che rievocano l’idea di scommessa, di gioco e di rischio – ha detto il Coordinatore pedagogico regionale Antonella Migliore accompagnata dal Dirigente tecnico Cristina Arfuso – Lo 0-6 è la scommessa di un cambiamento culturale per l’intera società, un’occasione in cui vengono gettati semi che, se coltivati e annaffiati, possono portare a frutti, esattamente come la giornata di oggi, che vuole essere sia una messa a punto dei risultati sinora ottenuti, sia l’inizio di un percorso di condivisione.”
Una scommessa ancora aperta
Sono state infatti numerose le voci che si sono confrontate sullo stato della Valle d’Aosta nell’ambito del Sistema integrato educazione e istruzione 0-6 tra sfide, obiettivi, potenzialità e ultime frontiere raggiunte. “Quella di oggi è un’occasione di sintesi di un percorso che si esplicita dal 2017, ma che deve essere ancora messo a sistema – ha detto l’Assessore Jean-Pierre Guichardaz – bisogna lavorare al tema dell’integrazione dei segmenti 0-3 e 0-6 anche in termini di sensibilizzazione. La Legge 107 definisce efficacemente gli obiettivi di questa integrazione, in particolar modo l’articolo 1, che sottolinea l’importanza di mettersi dalla parte dei bambini, da considerarsi importanti in quanto tali. È una norma che dà dignità al bambino da quando nasce e viene accompagnato nel mondo dell’istruzione, oltre che l’esplicitazione dei principi fondanti della nostra comunità e della nostra democrazia, ovvero l’inclusione, l’integrazione e l’abbattimento delle barriere. Malgrado il sistema non sia ancora pienamente realizzato nella nostra regione, a partire dal 2017 si è lavorato moltissimo in questa direzione con il piano di formazione dei docenti anche grazie all’Università della Valle d’Aosta.”
A confermare una piena e sentita disponibilità a lavorare in questa direzione, il Rettore dell’Università della Valle d’Aosta Maria Grazia Monaci: “Questo cambiamento sarà epocale perché cambierà il modo di concepire il sistema educativo. Le competenze della nostra università in ambito psico-pedagogico sono elevate e voglio confermare la nostra presenza sull’argomento. Continueremo a lavorare nella continuità educativa per accompagnare i bambini nei momenti di passaggio, senza tuttavia dimenticare le specificità educative.”
Fondamentali al raggiungimento di una piena elaborazione del sistema, il coinvolgimento e il sostegno delle istituzioni. “Non possiamo che accogliere in maniera positiva il passaggio allo 0-6, che è una grande sfida che deve essere portata avanti e in maniera congiunta con il territorio e con gli assessorati, in quanto in questo servizio c’è il futuro della Valle d’Aosta.” – ha detto l’Assessore alla Sanità, Salute e politiche sociali Carlo Marzi. Al suo interessamento si è aggiunto quello del presidente della Regione Renzo Testolin: “Tutto quello che riguarda i bambini, soprattutto nella prima fase di vita, è di rilevanza importante, sia per la loro formazione e istruzione, sia per dare sostegno alle famiglie. Questo è un momento di ascolto, ma anche di raccoglimento di nuove suggestioni e interessanti valutazioni.” Ronny Borbey, Sindaco di Charvensod e membro del consiglio di amministrazione del Celva, ha augurato un buon lavoro a nome di tutti i comuni: “Come tutte le scommesse, anche questa presuppone coraggio. Coraggio delle istituzioni, degli enti e dei comuni che si occupano della formazione nella logica della sussidiarietà. L’obiettivo, condiviso anche dal concorso educativo del Celva di quest’anno, è anche che i bambini scoprano le regole democratiche per prendere in mano, in futuro, il testimone dell’amministrazione e della politica.”
Per educare un bambino, serve un intero villaggio
Anche la sovrintendente agli studi Marina Fey si è posta a cerniera tra la complessità del percorso e la fiducia nel futuro: “Non siamo arrivati a un capolinea, ci sono ancora nodi da sciogliere ma quella di oggi vuole anche essere una giornata di apertura. Un documento fondamentale di questo percorso è quello delle “Linee guida pedagogiche per il sistema integrato zerosei”, un architrave portante in cui ha viaggiato il sistema e che sottolinea come questo processo educativo debba essere continuo e unitario. Si tratta di un documento con un forte richiamo alla responsabilità, con una pluralità di interlocutori e un forte appello alla sinergia di più soggetti: per educare un bambino, serve un intero villaggio. La cultura dell’infanzia è già consolidata, ma serve una spinta che la renda ancora più capillare per portare i sistemi educativi alla qualità. Dovremmo superare il concetto di bambino come portatore di bisogni per andare nella logica dei diritti. Ogni bambino è unico, irripetibile, deve sentirsi riconosciuto, accolto e aperto all’incontro con l’altro. La figura di cui necessita, citando il documento, è “accogliente, aperta e incoraggiante; un regista attento, inclusivo e intuitivo che accompagna.”
Il programma
Nel corso dell’intera giornata, sono stati numerosi gli interventi sul palco, che si sono focalizzati sia sull’idea di bambino, i documenti, le linee e la cultura pedagogica che orientano il percorso, sia sui traguardi, i bilanci, le questioni irrisolte e le esperienze positive già maturate nell’ambito del sistema integrato 0-6. A dialogare in un ricco e stimolante confronto che dal regionale si è ampliato al nazionale, sono stati sia rappresentanti locali come docenti dell’infanzia, educatori, tate familiari e docenti dell’Università della Valle d’Aosta, sia rappresentanti degli uffici e delle istituzioni scolastiche a cui gli insegnanti e gli educatori valdostani hanno fatto visita durante il proprio percorso formativo, ovvero il Bioasilo del Carpanedo, il Polo zerosei di via di Monale e il Polo zerosei di via Due giugno di La Spezia, l’Istituto dell’Innocenti di Firenze e il Centro Internazionale Loris Malaguzzi – Reggio Children di Reggio Emilia.