Regione e Carabinieri contro la prepotenza: nasce il “Bullizzometro”
Relativamente all’anno scolastico 2021/22, il 28% degli studenti della scuola secondaria valdostana ha dichiarato di aver subito episodi di prepotenza, mentre il 9% ha segnalato fatti di cyberbullismo. Sono i dati, pubblicati lo scorso marzo, di un monitoraggio svolto sulla piattaforma Elisa, il sistema di monitoraggio online del bullismo rivolto a tutte le scuole italiane. A ricordarli, nella mattinata di oggi, lunedì 20 novembre, in occasione della presentazione del “Bullizzometro”, è stata la sovrintendente regionale agli studi, Marina Fey.
L’iniziativa consiste in un test di autovalutazione, sottoforma di segnalibro, elaborato dal Reparto Analisi Criminologiche del Raggruppamento Investigazioni Scientifiche dei Carabinieri, partner della Regione nel progetto. Nel “Bullizzometro”, ha ricordato Fey, “vengono esplicitati in modo chiaro dei segnali” utili a capire se ci si trova di fronte all’azione di bulli, “e come fare per denunciare”. La parola d’ordine lanciata agli studenti (nell’auditorium delle scuole medie “Einaudi” di Aosta erano presenti due classi seconde) è comunque “non tenersi dentro niente”.
Concetto sul quale è tornato anche l’assessore al sistema educativo, Jean-Pierre Guichardaz, rivolgendosi alle possibili vittime del fenomeno: “Parlatene. Con il referente della scuola, ma anche in parrocchia se frequentate l’oratorio, o pure in famiglia per quanto possa non sembrare facile. Insomma, cercate di raccontare eventuali atti che possano ricadere” nel bullismo. D’altro canto, ha detto l’assessore, “se qua dentro c’è qualche bullo, sappia che si è persone speciali se si va controcorrente”, perché “non necessariamente mettersi in coda, mettersi nel branco, ci rende più belli”.
L’auspicio che, con la distribuzione del “Bullizzometro”, si riesca ad avere “quella consapevolezza e la responsabilità” utili a capire che “i vostri compagni non li dovete lasciare soli” (perché “solamente aiutando gli altri si raggiunge una vera felicità”), è stato espresso dal comandante del Gruppo Aosta dell’Arma, il colonnello Giovanni Cuccurullo.
Sul valore delle differenze è, infine, intervenuto il presidente della Regione, Renzo Teestolin. “Le persone più sensibili, – ha sottolineato – soffrono perché a pallavolo stanno in panchina, o quando fanno i 400 metri si perdono dopo 200. Però, magari hanno altre caratteristiche, magari suonano o sono ottimi amici. Ed un amico è bellissimo, lo ritrovi a 30-40 anni”. Tutto ciò, ricordando che “quando vedete una divisa, quelli sono degli amici, dovete dire loro le cose, anche meno belle”.
Al termine dell’incontro, la sovrintendente Fey ha chiesto agli alunni di sintetizzare il tempo trascorso alla presentazione del progetto. Le tre frasi di chi ha alzato la mano (“se sei diverso non sei sbagliato”, “non tenersi tutto dentro” e “rispettarsi a vicenda”) sembrano promettenti. Il fenomeno è però assolutamente più complesso e non a caso dal monitoraggio sulla piattaforma Elisa è emersa la richiesta di continuare a lavorare su iniziative di prevenzione.
Volontà che la Sovraintendente ha ricondotto all’intento di migliorare la comunicazione interna alle Istituzioni e di realizzare azioni efficaci quali la costituzione di Team antibullismo e Team per l’emergenza (in quasi tutte le scuole oggi è presente almeno un referente per il bullismo, l’86% alla primaria e il 93% alla secondaria), nonché la predisposizione di protocolli d’intervento puntuali per un primo esame dei casi d’emergenza.