Anche al Liceo scientifico e linguistico Édouard Bérard di Aosta l’utilizzo intensivo del cellulare in classe da parte degli studenti pare essere divenuta una fastidiosa problematica. Non soltanto i ragazzi trascorrono pause e intervalli incollati ai propri schermi, ma anche le ore di lezione in classe si rivelano minacciate dalla distrazione da smartphone, nonostante i divieti vigenti.
Proprio con l’obiettivo di responsabilizzare maggiormente gli allievi, insegnando loro a fare a meno della tecnologia almeno all’interno delle aule, si sta studiando la possibilità di installare alcuni pannelli di stoffa dotati di apposite tasche nelle quali riporre i cellulari al proprio ingresso in mattinata e dalle quali riprenderli al termine della giornata.
“La tematica è già stata sollevata a più riprese durante i Consigli di classe, pertanto la nostra idea potrebbe essere sottoposta al vaglio del Collegio docenti durante l’ultima seduta del mese di giugno – anticipa la dirigente scolastica Barbara Buscaglione -. Dopo che essa sarà formalizzata dal Consiglio d’istituto, potremo procedere con la doverosa comunicazione ai ragazzi e alle loro famiglie”.
Anche smartwatch, cuffie bluetooth e, più in generale, tutti i dispositivi che possano essere collegati a un cellulare o che possano fungere da hotspot per la connessione alla rete dovranno essere depositati all’interno dei pannelli.
“Ovviamente non incoraggiamo l’impiego dello smartphone da parte degli alunni, ma vi sono occasioni in cui esso è inevitabile, come per esempio accedere al proprio account scolastico tramite la modalità a doppia verifica – chiarifica ancora Buscaglione -. Cerchiamo comunque di farne un uso limitato, con l’esclusione delle attività didattiche controllate, gestite e approvate dagli insegnanti”.
L’iniziativa del Liceo Bérard potrebbe tuttavia rivelarsi, secondo la sua dirigente, “non del tutto risolutiva vista la tendenza caparbia degli studenti a ricercare alternative o escamotage arginando le regole”.
Non è soltanto il Liceo scientifico e linguistico aostano, però, a tentare di intervenire sulla disattenzione tecnologica dei suoi allievi: altre realtà del capoluogo hanno sperimentato o si dicono pronte a testare norme che regolino la fruizione di telefono e altri device durante l’orario scolastico.
3 risposte
Si poteva farlo di legno fatto da Siro Vierin o un altro dei big!
Uno “strillo” che non corrisponde al contenuto dell’articolo.
Finalmente!!!!!