Numeri “in linea” con gli scorsi anni, dice la sovrintendente agli Studi, Marina Fey. Sono 172 le cattedre ancora da riempire al termine della procedura di assegnazione delle supplenze portata avanti dalla Sovrintendenza che si è conclusa nella mattinata di oggi, giovedì 28 agosto, in anticipo rispetto al solito. Ora la palla passa alle istituzioni scolastiche che dovrebbero così riuscire a individuare i supplenti mancanti entro l’inizio delle lezioni, fissato per mercoledì 10 settembre, anche nelle scuole secondarie, fa sapere ancora la Sovrintendenza.
Nel dettaglio, i posti residui sono 106 alle superiori e 53 alle medie, a cui se ne aggiungono 13 di educazione motoria alle elementari. Le chiamate per le supplenze sono iniziate lo scorso 12 agosto, con l’assegnazione di 14 posti di sostegno tramite la procedura di continuità (prevista dal nuovo decreto del ministro Valditara) alle elementari e uno alle materne. Il giorno successivo è toccato alle convocazioni degli iscritti alle graduatorie ad esaurimento che hanno portato all’assegnazione, alle materne, di 21 supplenze di posto comune (un solo posto è rimasto da attribuire in base alle graduatorie regionali) e di una supplenza su sostegno (15 i posti rimasti da coprire con le graduatorie regionali).
Il 20 agosto, il gruppo di lavoro ha proseguito con la convocazione dei supplenti delle graduatorie regionali, attribuendo 127 posti su 130 disponibili. Se ne contano 17 al Convitto “Federico Chabod” di Aosta (tre i posti residui), 15 alle materne e 95 alle elementari. Il 22 agosto sono state assegnate altre 7 supplenze per le scuole secondarie con la procedura di continuità su sostegno e questa mattina si è chiuso il cerchio con la convocazione di 540 aspiranti supplenti per assegnare 288 supplenze, di cui 98 alle superiori e 190 alle medie.
81 nuovi insegnanti di ruolo, di cui 11 di religione
Si sono invece chiuse lo scorso 14 agosto le operazioni di conferimento dei posti di ruolo che hanno portato all’assunzione di 70 insegnanti su 73 posti disponibili, pari al 96%. Si contano 11 nuovi docenti di ruolo per le medie, 21 per le superiori e 38 su sostegno (14 per le medie e 24 per le superiori). “I vincitori del concorso 2024 sono stati tutti assunti (in totale 19 docenti), salvo i docenti che hanno rinunciato – precisa la Sovrintendenza -. Il totale di posti banditi a livello regionale era pari a 80, ma soltanto 29 docenti hanno superato il concorso risultando vincitori o idonei”.
A questi numeri si aggiunge l’assunzione di 11 insegnanti di religione – datata 21 agosto – vincitori dei due concorsi che si sono svolti quest’anno. Cinque sono stati assegnati alle medie e sei alle superiori. “Erano 22 anni che non si faceva un concorso per gli insegnanti di religione – spiega Alessia Démé, segretaria della Cisl scuola -. Purtroppo rimane la falla grossa del Convitto Chabod con tre posti da assegnare. È dal 2001 che non c’è un concorso in tutta Italia. Il nostro convitto gode di ottima salute, ci sono tanti iscritti e c’è bisogno di educatori ma rimangono precari da più di vent’anni. C’è un’anomalia del sistema e contiamo tra tutti di riuscire a parlare con la politica per risolvere questo problema”.
Sindacati preoccupati per il precariato nella scuola
Bene le nuovi assunzioni, ma nella scuola continua a vincere il precariato. A sottolinearlo sono i sindacati. “Bisognerebbe superarlo stabilizzando e la richiesta della Cisl è di tornare a un doppio canale: una graduatoria da cui attingere per assumere chi ha già lavorato e il concorso ordinario – prosegue Démé -. Il tema più spinoso riguarda l’infanzia e la scuola primaria: ci sono graduatorie infinite di gente che ha dato i concorsi e che non entra a ruolo. Siamo molto preoccupati per Scienze della formazione primaria all’università perché sforniamo precariato in Valle d’Aosta. La prospettiva per loro è difficilissima per la denatalità e l’allungamento pensionistico”.
Per Alessandro Celi, segretario regionale dello Snals, “c’è un problema di programmazione. Sembra che l’amministrazione non sia in grado di calcolare il fabbisogno annuo in maniera tale da poter anche orientare le scelte universitarie delle persone. Forse è necessario fare una campagna di orientamento nelle quinte superiori per suggerire determinati percorsi universitari a chi vorrà insegnare in Valle d’Aosta”.