A Plus è nata una panchina rossa contro la violenza di genere

Al termine del percorso urbano “Luci contro la violenza”, che ieri ha illuminato Aosta e i suoi luoghi di ascolto e sostegno, adulti e bambini hanno dato vita a un’opera collettiva fatta di messaggi e pensieri.
Panchina rossa - Plus
Società

Ieri sera a Plus, una grande panchina rossa si è riempita di messaggi e pensieri scritti, trasformandosi in un simbolo condiviso contro la violenza di genere. L’iniziativa è stata il punto di arrivo del percorso urbano “Luci contro la violenza”, una passeggiata tra le vie del centro per conoscere da vicino i servizi deputati all’ascolto e all’accoglienza che ogni giorno lavorano contro abusi, maltrattamenti e discriminazioni.

Portando una luce e un indumento rosso – nastri, berretti, guanti, giacche, mantelli o maglie – i partecipanti sono partiti da Plus e hanno fatto tappa, singolarmente o a gruppi, al Centro per le Famiglie, al Centro Atlas, alla Bocciofila Quartiere Cogne, alla Caritas, al Punto Unico di Accesso, al Centro Donne contro la Violenza e al CSV.

L’evento, proposto dal centro per le famiglie e da Plus in occasione della giornata internazionale contro la violenza contro le donne del 25 novembre, è stato organizzato in collaborazione con il Forum permanente contro le molestie e la violenza di genere, il Tavolo tecnico permanente Legalità & Intergenerazionalità e ha coinvolto altri venti soggetti tra associazioni, sportelli e centri di ascolto.

Un’opera collettiva per una cultura del rispetto

Durante la camminata, i cittadini hanno potuto conoscere le persone e le realtà che lavorano attivamente sul territorio per offrire supporto concreto, orientamento, consulenza, accoglienza e ascolto: la Casa rifugio l’Arcolaio, il Centro antidiscriminazioni Centre Nous, il Centro di ascolto della Caritas Diocesana, il Centro Donne contro la violenza, l’AUSL VdA, lo sportello Voce di colori, lo Sportello di ascolto e counseling dell’Università della Valle d’Aosta, lo Sportello del cittadino dell’Ordine degli Avvocati di Aosta, il Servizio di prossimità e le associazioni Anziani Attivi, Dora Donne e Uniendo Raices.

Al ritorno, sono stati invitati ad arricchire la panchina con i propri contributi personali: post-it, nastri, fogli, disegni e piccole opere artistiche. Una creazione collettiva fatta di parole e immagini per promuovere una cultura basata sul rispetto, sull’uguaglianza e sul consenso. Molti dei messaggi sono stati creati direttamente negli spazi di Plus, dove alcune realtà presenti hanno allestito tavolini con proposte di attività: dalla scrittura di parole e gesti da riconoscere come discriminatori, alla possibilità di portare con sé il nome di una delle 281 persone transgender uccise nell’ultimo anno, fino alla poesia visiva realizzata incollando parole ritagliate dai giornali. Ne è nata un’installazione a più mani che invita a sensibilizzare, a decostruire gli stereotipi e ad aprirsi al confronto. La panchina sarà visibile per tutta la prossima settimana.

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