AAA vendesi chalet a Cervinia… per 24 milioni di euro

L’annuncio, sul sito di una società immobiliare del Regno Unito, riguarda l’immobile da 1.200 metri quadrati costruito negli anni ’30 che ospitò la famiglia reale italiana. Cinque anni di ristrutturazione ne hanno fatto una dimora di lusso.
Chalet La Fenice
Società

AAA vendesi chalet che affaccia sulle piste. Non è un’inserzione certo nuova per la Valle d’Aosta, ma stavolta non è come le altre. A partire dal prezzo, segnalato come “indicativo” in 24 milioni di euro. La costruzione – l’annuncio è sul sito di una società immobiliare del Regno Unito leader del settore, la Savills – si trova a Cervinia (Valtournenche), misura 1.200,03 metri quadrati ed è frutto di cinque anni di ristrutturazione.

Non sono solo gli ammodernamenti apportati (oggi la costruzione include piscina coperta, cinema e vasca idromassaggio che dà sulla “Gran Becca”, a servizio di sette camere da letto en suite) a rendere regale il prezzo, ma anche il fatto che un passato nobile quello chalet ce l’ha. Costruito negli anni 30, è stato infatti dimora della famiglia reale italiana. Da lì, Maria José di Savoia, regina con la passione delle montagne, partiva verso le cime.

Certo, allora non solo la località era diversa. Lo era anche l’immobile, il cui sfarzo (concetto che a quel tempo non viveva nell’accezione ostentativa incarnata oggi) era testimoniato dai giardini botanici che lo circondavano. Oggi, oltre a ciò che si è già detto, ci sono anche una palestra, una spa, vari caminetti e un lampadario Swarovski a impreziosire un atrio. Da un canto la vista è a Valle, dall’altro sul Cervino, non si potrebbe chiedere di meglio.

Il venditore è un finanziere straniero dal fiuto per gli affari: vide lo chalet (oggi “La Fenice”, una volta Villa Bacchini) negli anni ’80 e, per quanto poco riconoscibile (due valanghe la avevano travolta in quel periodo), ne intuì il potenziale. La comprò dalla famiglia italiana che la costruì nel 1936. Di recente, l’investimento per la ristrutturazione (guidata da un architetto italiano specialista nel campo), finita nel 2021.

Ora, come lo stesso proprietario ha ammesso, dopo anni di affitto a clienti facoltosi (anche 65mila euro per una settimana), la scelta di vendere, capitalizzando il profitto dell’operazione. Le offerte non mancano, pare. Se proprio non potete permettervi di staccare un assegno a otto cifre (prima della virgola), la stessa immobiliare ha anche una proposta più economica: uno chalet di nuova costruzione a Champoluc.

Parliamo di “La Vallée”, una delle sole due unità rimaste nel progetto “La Croix”, una “opportunità irripetibile per acquisire e progettare uno chalet su misura”, immerso “nella natura della Val d’Ayas”, a 100 metri dagli impianti di risalita. Attenzione, il progetto “permette all’acquirente di personalizzare il proprio chalet avvalendosi di un team qualificato di architetti e interior designer”. Per farlo proprio servono, sempre “prezzo indicativo”, 2 milioni 90mila euro. Difficile finire diversamente dal principe De Curtis (in “Totò, Peppino e ‘a malafemmena”): “C’è chi può e chi non può: io può”.

3 risposte

  1. Se due valanghe avevan travolto tale chalet aldilà del prezzo inavvicinabile guarderei altrove e c’è da giurarci che un eventuale compratore non ne sarà edotto. Va bene che nevica sempre meno ma dove son già cadute valanghe prima o poi ne ricadranno altre, basta una nevicata “eccezionale”.

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