“Ho iniziato a ballare a cinque anni e mi sono appassionato alla danza classica per il senso di libertà che mi fa provare” racconta Alessandro Fazzalari. Il ragazzo di Saint-Vincent a soli 13 anni vanta già un percorso non indifferente, che gli ha permesso di trascorrere quest’anno a Vienna, capitale europea del balletto classico.
“Dopo tre anni di perfezionamento all’Officina Danza Aosta, l’anno scorso ho partecipato a un concorso internazionale a Torino e, oltre a vincere il primo premio, ho ottenuto una borsa di studio per uno stage di una settimana a Vienna. Qui mi hanno dato la possibilità di rimanere come studente” spiega Alessandro, riferendosi alla prestigiosa Ballettakademie der Wiener Staatsoper, ovvero l’Accademia dell’Opera di Vienna, dove il giovane ballerino si trova tuttora. Alessandro infatti ha deciso di rimanere nella capitale austriaca, a più di 1000 km di distanza da casa, nonostante tre mesi fa l’ambasciata italiana gli avesse proposto di tornare in pullman in Italia: “Visto che la situazione in Italia era molto più grave che in Austria, avevo paura che non sarei potuto più tornare a Vienna. Rimanere qui mi permetteva di continuare a ballare, perciò ho deciso di restare. Qualche volta mi sento solo, ma non mi pento della mia scelta“.
Se molti grazie alla quarantena sono riusciti a prendere fiato e a concedersi un momento di riposo, Alessandro invece non si è mai fermato, ma ha continuato ad allenarsi, prima con l’aiuto dei suoi compagni più grandi, poi collegandosi ogni giorno con i suoi insegnanti di danza. E come gli studenti di tutto il mondo, anche lui segue le lezioni di scuola online: “All’inizio era tutto un po’ caotico, ora mi trovo bene, anche se mi annoio un po’. In compenso ho fatto nuove amicizie”. Il collegio in cui vive Alessandro comprende infatti circa 150 studenti tra gli 11 e i 18 anni, che vengono da diversi paesi e sono abituati a vivere in modo straordinariamente autonomo nonostante la giovane età. Ora però, a causa della pandemia, molti dei loro progetti sono sfumati: “Le conseguenze della crisi sul mondo artistico e culturale saranno drastiche. Ormai questa stagione è finita. Avevo vinto l’audizione per partecipare a uno spettacolo che sarebbe dovuto andare in scena nel periodo in cui è scoppiata l’emergenza e mi è dispiaciuto di aver perso quest’esperienza” confessa Alessandro.
Il 18 maggio il giovane ballerino dovrebbe tornare a scuola, come tutti gli studenti dell’Austria, paese in cui l’epidemia ha avuto meno impatto che in Italia. Di tornare a casa però non se ne potrà parlare prima di luglio e la nostalgia di casa inizia a farsi sentire, soprattutto nei momenti morti tra allenamenti e lezioni. “Tornerò quando ci sarà l’opportunità. Sono contento di non essermi fermato: mi alleno di meno, ma con costanza. Purtroppo molte altre persone non hanno potuto continuare a lavorare o a fare ciò che amano. Spero almeno che questo momento di pausa possa servire a ripartire meglio“.