Dopo il ribaltone in Regione e i recenti sviluppi giudiziari sulla sua validità, l’Associazione “Amici della Valle del Cervino” torna alla carica chiedendo che “venga ripreso velocemente, seriamente e fattivamente il discorso degli investimenti per migliorare la capacità attrattiva turistica della Regione e che, quindi, si ricominci a parlare di Alplinks”. Si tratta del mega comprensorio che collegherebbe il comprensorio Cervina-Zermatt-Valtournenche con quello della Val d’Ayas, già collegato con il Monterosa Ski (Gressoney) ed con Alagna, per un costo di circa 50 milioni di euro. “Immaginiamo che la Giunta abbia già sul proprio tavolo tutta una serie di investimenti possibili – spiega e sappiamo purtroppo che, in tempi di risorse limitate, verranno operate delle scelte selettive.
Noi torniamo a ribadire che il progetto Alplinks realizzerà un ritorno turistico su tutto l’anno, in quanto oltre a rendere possibile la creazione del comprensorio sciistico più grande d’Europa, permetterà una inter-connettività valliva e l’arroccamento per le passeggiate per un turismo estivo esteso e stabile. Tale investimento è quindi nella scia di quanto fatto dalla Regione con lo Skyway Monte Bianco, investimento rivelatosi ampiamente una scommessa vinta in termini di successo e di ritorno economico, in quanto ha impatto turistico su tutte le stagioni”.
Secondo l’Associazione, è allo studio una modifica del progetto originario Alplinks. “L’impianto potrebbe andare anche a sostituire il vecchio e scomodo skilift Gran Sommetta e raggiungerebbe la stazione della funivia Cime Bianche-Plateau Rosà dopo una stazione anche al colle alto delle Cime Bianche”.
Questo nuovo tracciato, secondo l’Associazione, avrebbe dei vantaggi notevoli. “In primis, il costo dell’impianto – benché lungo ed articolato – sarebbe più basso in quanto senza tecnologia 3S (circa 50 milioni contro gli oltre 60 del primo progetto). In secondo luogo, verrebbe sostituito lo skilift Gran Sommetta che rappresenta un notevole collo di bottiglia nel collegamento Valtournenche-Cervinia e proporrebbe un’alternativa in risalita alla vecchia seggiovia del lago Goillet. Per chi viene da Valtournenche, consentirebbe di raggiungere Plateau Rosà molto rapidamente e anche d’estate”. In estate, concludono “Amici della Valle del Cervino”, la Val d’Ayas sarebbe raggiungibile comodamente anche da Valtournenche e Cervinia e viceversa”.
Rispetto alla critiche mosse da chi è contrario al progetto, l’Associazione ci tiene a sottolineare che “nessuno di noi intende costruire ecomostri o sventrare le vette per un turismo di massa “mordi e fuggi”, ma il concetto è che della bellezza delle montagne valdostane ne debbono godere tutti, ovviamente rispettandole e salvaguardandole, non solo i nobili amanti dello spirito puro delle vette irraggiungibili. Anche a noi piace goderci le splendide cime salendovi con le pelli di foca nella piena solitudine delle nevi invernali o fare lunghe passeggiate l’estate per raggiungere romiti rifugi alpini. Ma questo tipo di turismo richiede tempo, buona salute fisica ed allenamento e non tutti i turisti hanno tutte e tre queste risorse”.
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anzi, l’ideale sarebbe che ci fosse una telecabina diretta dal casello autostradale di Chatillon, con wi-fi in modo da potersi fare un selfie mentre si sale seduti, al caldo 😉 si eviterebbe così di dover salire in auto per la valle del Marmore contemplando le meravigliose architetture valdostane di Antey, Chatillon e Cervinia. Solo così le alte vette sarebbero davvero alla portata di tutti!
Sarebbe uno degli piu interessanti comprensori. Fantastico progetto. Dai paesi esteri per ess – Polonia in estate vengono solo ben allenati turisti che sono veramente pocchissimi. Con questa idea camba tutto.
Mi piacerebbe veder completato questo progetto che potrebbe rendere il tutto il più bel comprensorio del mondo. Ovviamente i puristi della montagna, quelli che se ne stanno seduti in poltrona e vorrebbero che tutto rimanesse come nel secolo scorso, avranno sicuramente da ridire e potranno attivarsi in girotondi e manifestazioni di lotta, tanto loro mica ci vivono di turismo!