“Apparecchiature fantasma a dermatologia”, l’Usl rassicura: situazione sbloccata tra un mese

Da quattro anni l’Usl di Aosta dispone di un impianto di fototerapia, quasi miracoloso contro una serie di malattie della pelle. Ma l’impianto prende polvere nei locali del reparto di dermatologia dell’ospedale Beauregard.
L'ospedale Beauregard di Aosta
Società

Da quattro anni l’Usl di Aosta dispone di un’apparecchiatura quasi miracolosa contro una serie di malattie della pelle. Ma da quattro anni questo impianto di fototerapia prende polvere nei locali del reparto di dermatologia dell’ospedale Beauregard. Una situazione paradossale che, tuttavia, potrebbe sbloccarsi nel giro di poco tempo. Infatti, inizieranno nel corso del mese di marzo e dureranno circa un mese i lavori per la messa a norma del locale che deve ospitare il servizio. Lo hanno assicurato oggi, mercoledì 29 febbraio, il direttore dell’Usl Stefania Riccardi e il primario di dermatologia Maurizio Norat nel corso di una conferenza stampa proprio sull’incidenza dei melanomi cutanei sulla popolazione valdostana.

L’apparecchiatura, utile per il trattamento di patologie dermatologiche e tumorali, era stata acquistata all’inizio del 2008 con una spesa di 30mila euro sostenuta dall’Usl con il contributo del Lions Club Monte Cervino. “Era necessario effettuare dei lavori per mettere in sicurezza il locale che ospiterà la cabina – spiega il direttore sanitario Stefania Riccardi – ma gli interventi sono slittati perché si intrecciavano con urgenze maggiori che l’azienda ha dovuto gestire”.

“Il servizio ha funzionato a regime ridotto solo per curare le forme tumorali più gravi” spiega il dott. Maurizio Norat. In quattro anni, però, la lista d’attesa è cresciuta a dismisura al punto che nel reparto di dermatologia non vengono nemmeno più raccolte le richieste. E senza contare che le attrezzature analoghe di cui dispongono i reparti dermatologici di Ivrea, Biella e Torino sono guasti e riparabili in “tempi non prevedibili”. “

La fototerapia è un trattamento che si basa sulla reazione della pelle alla stimolazione di raggi ultravioletti, così come avviene normalmente in seguito all’esposizione dei raggi del sole. I vantaggi di questa terapia includono tempi di trattamento più brevi, non si prendono farmaci per bocca, si evidenzia meno il contrasto con la pelle normale perché abbronzano poco. Con la trasmissione di questi raggi e la somministrazione di farmaci fotosensibilizzanti sarà possibile cancellare o ridurre l’incidenza della psoriasi. L’irraggiamento solare, sufficiente per la vitiligine, vale anche per i linfomi cutanei purché siano scoperti nella fase iniziale.

Alcune stime parlano di circa 2.000 persone che devono convivere con la psoriasi, circa un migliaio le persone che hanno parti del corpo coperte dalla vitiligine e un centinaio quelle che soggette a linfomi cutanei.

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