Il matrimonio con Valsavarenche, stabilito a tavolino dalla Regione, non piace a Villeneuve e Aymavilles che in una nota esprimono “stupore e delusione” per la decisione, definita “priva di logica e, soprattutto, in palese contrasto con gli atti e le deliberazioni assunti dai Comuni”.
Nei giorni scorsi la Giunta regionale ha deciso per i tre comuni inadempimenti – oltre a Valsavarenche anche Torgnon e Emarèse – l’ambito territoriale ottimale.
“A seguito delle criticità rilevate nel corso della precedente gestione dei rispettivi ambiti (Cogne-Aymavilles e Valsavarenche-Villeneuve), legate in particolare alle diversità di servizi e alla diversa vocazione dei territori montani e di fondovalle – si legge in una nota – i Comuni di Aymavilles e Villeneuve hanno infatti avviato negli scorsi mesi un confronto e intrapreso un percorso comune, che ha portato all’individuazione del nuovo ambito territoriale ottimale Aymavilles-Villeneuve”.
I due comuni puntano quindi dito contro la Regione per questo “matrimonio forzato” che “non aveva funzionato nel quinquennio precedente, portando alla disdetta unilaterale della convezione quadro da parte del Comune di Villeneuve già nel luglio 2019.” Secondo Aymavilles e Villeneuve il Governo regionale non ha tenuto in considerazione “le motivazioni oggettive alla base dell’istituzione del nuovo ambito Aymavilles-Villeneuve e, aspetto ben più grave, si è trattato di una scelta unilaterale senza alcun confronto in merito alla soluzione ipotizzata con i due Comuni, che hanno dovuto così subire tale decisione”. Senza contare, scrivono ancora i due enti locali, che Aymavilles non è assoggettato all’obbligo di convenzionamento. Peraltro proprio il comune di Aymavilles aveva scritto alla Regione riportando la decisione presa dal Consiglio comunale: la possibilità di non convenzionarsi qualora la Giunta regionale avesse rideterminato tale ambito.
“Siamo sconcertati per una decisione che riteniamo incomprensibile, ma siamo soprattutto delusi e
amareggiati nel constatare che il buonsenso e l’obiettività non sono nei cardini di questa Amministrazione regionale. – sottolineano i sindaci Loredana Petey e Bruno Jocallaz – L’intenzione dei due Comuni era ed è quella di lavorare insieme, proficuamente, per il territorio, con motivazioni concrete che, a nostro modesto avviso, non sono state minimamente tenute in conto. Resta inteso che i Comuni di Aymavilles e Villeneuve valuteranno la linea da seguire al fine di tutelare gli interessi delle rispettive comunità e, soprattutto, le azioni ritenute opportune al fine di preservare l’autonomia comunale tesa ad assicurare la migliore organizzazione ed erogazione di funzioni e servizi.”
Quattordici enti locali hanno detto “no” all’esercizio associato delle funzioni e dei servizi comunali
Dopo i matrimoni forzati con i conseguenti divorzi, sono diversi comuni ad aver scelto di rimanere “single”. Quattordici enti locali hanno detto “no” all’esercizio associato delle funzioni e dei servizi comunali.
Aspettando una riforma della materia, in itinere, il Consiglio Valle, nel dicembre scorso, ha in parte rivisto gli obblighi sulle convenzioni, istituito nel 2014, con l’obiettivo di ridurre i costi della pubblica amministrazione. I comuni avevano tempo fino al 31 gennaio scorso per ridefinire gli ambiti territoriali ottimali per l’esercizio associato di funzioni e servizi.
Dei 73 comuni valdostani – Aosta rimane esclusa dall’obbligo – solo tre non hanno raggiunto un accordo con uno o più comuni. Per questi è dovuta intervenire la Regione decidendo l’ambito territoriale ottimale per i tre comuni inadempienti di Emarèse, Torgnon e Valsavarenche.
Emarèse è stato inserito nell’ambito territoriale ottimale insieme ai Comuni di Montjovet e Champdepraz e il Comune di Torgnon insieme ai Comuni di Antey-Saint-André, Chamois e La Magdeleine. Più delicata la situazione del Comune di Valsavarenche che nel 2019 si era visto inoltrare istanza di divorzio da Villeneuve, che quest’anno ha deciso di sposarsi con il comune di Aymavilles.
Un matrimonio che non voleva terzi incomodi. Tanto è vero che Aymavilles il 29 gennaio ha scritto alla Regione confermando il nuovo ambito territoriale, ma riservandosi “la possibilità di non convenzionarsi qualora l’ambito territoriale ottimale dovesse essere modificato dall’Amministrazione regionale”. A scrivere a piazza Deffeyes sono stati anche i comuni di Introd, Rhêmes-Saint-Georges e Rhêmes-Notre-Dame spiegando come la creazione di un nuovo ambito “più ampio rispetto a quello appena costituito fra gli stessi, potrebbe avere immediate conseguenze gravemente disfunzionali su tutti i comuni dell’ambito stesso”. Richieste accolte solo in parte dalla Regione che ha inserito Valsavarenche assieme a Villeneuve e Aymavilles. Bisognerà ora capire come verranno salutate queste decisioni dai comuni interessati, invitati dalla Regione alla tempestiva sottoscrizione delle relative convenzioni.
La riorganizzazione avviata a dicembre ha portato alla nascita di 22 ambiti territoriali sovracomunali per l’esercizio associato, mediante convenzione, delle funzioni e dei servizi comunali: 1 nella Valdigne (Courmayeur e Pré-Saint-Didier) e nella Walser (Gaby, Gressoney-Saint-Jean, Gressoney-La-Trinité e Issime), tre per la Grand Paradis e la Monte Cervino, quattro per la Grand Combin, la Monte Emilius e l’Evancon, due per la Mont Rose.
Hanno scelto invece di andare da soli i comuni di Ayas, Chatillon, Cogne, Donnas, La Salle, La Thuile, Morgex, Nus, Pont-Saint-Martin, Saint-Christophe, Saint-Pierre, Saint-Vincent, Sarre e Valtournenche.