I controlli sul Monte Bianco sono iniziati. Una mamma con due bambine di 4 e 6 anni, vestite da trekking, sono state segnalate al Peloton de Gendarmerie de Haute Montagne dopo essere arrivate al rifugio Tête Rousse, a 3.167 metri di altitudine, nel massiccio del Monte Bianco, senza aver prenotato. Il rifugio che si trova lungo la via normale di salita al Monte Bianco tra la stazione terminale del tramway du Mont Blanc (sono circa tre ore di cammino dalla stazione Nid d'Aigle) e il rifugio del Goûter, era al completo.
Lo scrive oggi il sindaco del Comune di Saint-Gervais, Jean-Marc Peillex, su Facebook, riportando quanto comunicato con un messaggio da una persona incaricata proprio dal Comune di controllare l’attrezzatura di chi sale verso il Monte Bianco, per far rispettare la recente ordinanza che impone l’utilizzo di un’attrezzatura specifica.
Il sindaco del comune francese del Rhône-Alpes, con parte del suo territorio nel massiccio del Monte Bianco, sta conducendo una battaglia, non esente da critiche e polemiche, come quella esternata dal campione di skyrunning Kilian Jornet Burgada, nei confronti di chi sempre più spesso, affronta l’ascensione senza equipaggiamento idoneo, mettendo a rischio (ed, a volte, perdendola) la propria vita, creando situazioni complesse per i soccorritori.
Una battaglia culminata con l’ordinanza, emessa giovedì 17 agosto, che impone a tutti coloro che desiderano raggiungere il “tetto d’Europa”, percorrendo dalla “voie royale” (che si sviluppa da Saint-Gervais, appunto) un’attrezzatura di base.