Anche Aosta è scesa in piazza per George Floyd: oltre un centinaio di persone si sono ritrovate, sotto la pioggia, per protestare contro i recenti episodi di razzismo e discriminazione avvenuti in Nord America. L’iniziativa, lanciata dalla Rete Antirazzista Valle d’Aosta, ha visto i partecipanti, in ginocchio e con il pugno alzato, restare in silenzio per 8.46 minuti- come il tempo per cui George Floyd è stato a terra-, nel rispetto nelle norme di distanziamento sociale e con tanto di mascherine con su scritto “I can’t breathe”.
“E’ il modo migliore per far sentire la nostra voce, bisogna reprimere questo tipo di razzismo in forma pacifica” commenta Pietro, tra i molti ragazzi presenti alla manifestazione. Solidarietà e consapevolezza le parole chiave della protesta, come spiega Anna “E’ necessario creare una consapevolezza diffusa, far capire che il problema della discriminazione esiste e bisogna combatterlo.” Proprio per questo, flashmob simili sono stati organizzati in molte altre città, in Italia e nel mondo, per dare un segnale forte ed univoco: “Siamo qua perché anche se sembra che questo problema non ci non riguardi direttamente in realtà lo fa eccome, è arrivato il momento di dire basta” sottolinea Eleonora. Tra i manifestanti anche chi è stato coinvolto in prima persona dal razzismo, come Ashley: “La situazione sicuramente mi tocca; è profondamente ingiusta ed è durata fin troppo.”
E non sono stati solo giovani a scendere in piazza, a dimostrazione del fatto che quella della discriminazione razziale una problematica sentita da tutti, come sostiene la signora Sandra “Non si può non essere d’accordo su un argomento simile, una manifestazione così riunisce tutti, anche persone politicamente differenziate.”
Una manifestazione quindi che, nonostante la pioggia e nel rispetto delle distanze, ha fatto sentire che anche Aosta combatte contro il razzismo.