Botta e risposta tra Lega Nord e l’Assessorato delle attività produttive, energia, politiche del lavoro e ambiente sulla questione, sollevata dal Carroccio locale, del bon de chauffage accreditato “per errore” inseguito a dichiarazioni irregolari.
La Lega ha raccolto nelle scorse settimane “numerose denunce di cittadini infuriati che hanno fatto richiesta del buono, compilando male o in maniera non esaustiva la domanda, e si sono visti comunicare il rifiuto del suddetto buono da parte della Regione”. Secondo la Lega Nord, “i cittadini però, inconsapevolmente, si sono visti accreditare lo stesso la cifra corrispondente: la Regione avrebbe chiesto prontamente la restituzione di quanto percepito applicando però una sanzione del 100% su quanto versato, ovvero per chi ha ricevuto i 400 euro del bon chauffage, senza averli chiesti, adesso si vedrebbe costretto a versarne 800 a causa di un errore altrui”.
“Se tutto questo fosse confermato – conclude la Lega – sarebbe inconcepibile, poiché significherebbe che a pagare l’errore di un burocrate debbano essere i cittadini”.
Pronta la replica dell’assessore Fabrizio Roscio, che in una nota precisa che nel 2016 sono state liquidate 8.548 richieste di contributo e sono stati effettuati controlli sulle dichiarazioni: di queste solo 118 sono risultate irregolari, pari al 1,4% del totale.
“In assenza di un’attestazione ISEE – spiega l’assessorato – necessaria per accedere al beneficio, in corso di validità oppure in presenza di un’attestazione con valore ISEE superiore al limite massimo previsto, la Struttura regionale responsabile del procedimento ha provveduto a inviare all’utente un preavviso di revoca, tramite raccomandata con ricevuta di ritorno. Nel preavviso di revoca l’utente viene informato di quanto accertato con i controlli e può presentare osservazioni in merito e chiedere qualsiasi chiarimento alla struttura regionale competente”.
L’assessorato aggiunge anche che oltre all’invio del preavviso, “gli uffici regionali hanno provveduto a contattare anche telefonicamente gli utenti per avvisarli della possibilità di trasmettere alla struttura regionale i propri rilievi. Successivamente la Struttura, a seguito di approvazione di provvedimento dirigenziale di revoca, ha inviato, sempre tramite raccomandata con ricevuta di ritorno, agli utenti che hanno percepito impropriamente il beneficio economico, la comunicazione ufficiale dell’avvenuta revoca del contributo, chiedendo contestualmente la restituzione del beneficio. Nella stessa comunicazione veniva preannunciata la comminazione della sanzione amministrativa, calcolata in misura ridotta, come previsto dalla legge. La restituzione del contributo maggiorato degli interessi legali, può essere rateizzata a seguito di richiesta scritta dell’utente”.
L’amministrazione sottolinea infine che “nella maggior parte dei casi le controdeduzioni formulate dagli utenti hanno permesso, nel rispetto delle norme vigenti, di limitare la restituzione al solo importo del contributo, evitando l’applicazione della sanzione amministrativa”.
Una delibera di Giunta di fine luglio, in ogni caso, ha già modificato le modalità di controllo che ora prevedono “il controllo della veridicità delle informazioni fornite tramite il servizio web e delle dichiarazioni sottoscritte presso gli sportelli comunali preventivamente rispetto alla concessione dei contributi.”