Carcere, continuano gli episodi di violenza a Brissogne

Un detenuto, dopo aver aggredito sabato un sovrintendente di polizia penitenziaria, ha minacciato ieri un agente con un punteruolo ricavato da un cucchiaio in cui era stato incastonato un tagliaunghie.
Il carcere di Brissogne
Società

Nonostante le rassicurazioni del Direttore Domenico Minervini e l’apparente tregua di Ferragosto, al carcere di Brissogne la tensione è di nuovo alta. Dopo l’aggressione di sabato scorso, quando un detenuto di nazionalità marocchina aveva aggredito un sovrintendente di polizia penitenziaria, ieri è andata in scena l’ennesima puntata di un’estate caldissima.

Lo stesso carcerato protagonista del precedente episodio di violenza, ieri, all´uscita dal locale docce ha minacciato un agente con un punteruolo ricavato da un cucchiaio in cui era stato incastonato un tagliaunghie. La segnalazione è avvenuta, ancora una volta, dall’Organizzazione Sindacale Autonoma Polizia Penitenziaria.

"Per riportare la calma sono dovute intervenire circa 10 di unità di polizia penitenziaria, in quanto il detenuto sembrava un vero e proprio forsennato – spiega Leo Beneduci segretario generale dell´Osapp – che dopo diverso tempo sono riuscite ad immobilizzare il soggetto, non senza avere riportato contusioni e graffi in varie parti del corpo e un ispettore persino un morso ad un gomito".

Ma non è tutto, perché nella stessa giornata di ieri altri due detenuti di nazionalità italiana si sono barricati nelle rispettive celle con in mano delle bombolette di gas (dei fornellini in uso per la cottura dei cibi) con cui hanno minacciato di dare fuoco agli ambienti, desistendo dall´intento solo dopo una lunga trattativa.

"Il personale di polizia penitenziaria che era entrato in servizio alle 8 di ieri nel carcere di Brissogne è potuto smontare solo alle 21 e questo avviene sempre con maggiore frequenza". Sempre secondo l´Osapp: "Tutto quello che sta accadendo non ha precedenti nella storia del carcere di Aosta ed è probabile che avvenga per l´attuale organizzazione interna della struttura e per le modalità di approccio e di rapporto con la popolazione detenuta, volute dal vertice della struttura".

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