Per alcuni ambiti di lavoro e di studio andare all’estero è una scelta consigliata. È il caso dell’Hospitality Management, almeno se si vuole lavorare in grandi gruppi come quello da cui è stata assunta Carlotta Torrione. La ventisettenne, originaria di Saint-Pierre, dopo diverse esperienze di studio e lavoro all’estero è ora Human Resources Officer per Belmond, azienda inglese che opera nel settore turistico e che è parte del gruppo LVMH.
La Valle d’Aosta, però, Carlotta la lascia già durante il liceo, quando, dopo essersi trasferita dal Liceo classico al Linguistico Bérard, decide di concludere la scuola in Francia, al Centre International de Valbonne. Dopo la scuola, Carlotta è sicura di voler studiare in un paese anglofono per migliorare l’inglese, ma non sa in che ambito. Si imbatte così nel corso di laurea in International Hospitality and Hotel Management, proposto dalla Oxford Brookes University. “Essendo cresciuta in Valle d’Aosta, regione turistica, l’idea di entrare nel mondo degli hotel mi affascinava, anche se non ci avevo mai pensato prima. Così ho fatto quell’unica application e, fortunatamente, sono stata presa”.
Dopo i primi due anni a Oxford, Carlotta deve già partire per una nuova meta. Il corso di laurea, infatti, prevede un internship obbligatorio al terzo anno e la destinazione scelta da Carlotta è il South Carolina, dove lavora per un anno nel Sea Pines Resort in Hilton Head Island. Giostrandosi tra il Front office, il Food and beverage e il Room service, Carlotta fa un po’ di tutto e scopre che la scelta presa tre anni prima quasi per caso è stata quella giusta. “È stato un anno pazzesco, uno dei più belli della mia vita. Non solo a livello personale ma anche professionale: se tanti miei compagni di corso tornando a Oxford hanno cambiato corso, perché avevano capito che non volevano lavorare in questo ambito, per me è stato importante capire che era la mia strada”.
Al ritorno a Oxford, però, è qualcosa di esterno a bloccare quella strada: dopo solo pochi mesi ci pensa la pandemia di covid a frenare il mondo dell’hospitality. Dopo i due lockdown passati un po’ in Inghilterra e un po’ in Italia, Carlotta si laurea nel 2021. Il passo successivo è quello di fare domanda per i Graduate programs, percorsi di formazione regolarmente retribuiti per neolaureati, diffusi nelle grande aziende anglosassoni. A causa della pandemia, però, sono ancora chiusi: “Per anni non sapevo che cosa volevo fare e, ora che lo avevo capito e mi ero laureata, sembrava svanire la possibilità di lavorare in questo ambito”.
L’opportunità arriva a Londra, dove si trasferisce per lavorare in un hotel del centro. “Ho lavorato nel Front office pensando che fosse quello il posto dove volevo fare carriera, ma poi mi sono trasferita nel Landmark London Hotel, dove ho avuto l’opportunità di lavorare come HR graduate, scoprendo che il mondo delle Risorse Umane mi piaceva ancora di più”. L’approdo finale è lo Human Resources Office di Belmond, dove Carlotta si occupa del team di Trains & Cruises, il reparto addetto ai treni di lusso — tra cui il flagship train è il Venice Simplon Orient Express, che parte da Venezia.
Dalla Francia, dagli Stati Uniti o dall’Inghilterra, Carlotta cerca sempre di tornare in Valle d’Aosta due volte l’anno, a Natale e per qualche settimana in estate, dove i suoi genitori, che ora si sono trasferiti a Milano, conservano ancora la casa dove è cresciuta Carlotta. “In Valle ho i miei nonni e parenti paterni e gli amici di sempre, quelli di scuola, con cui mi tengo sempre in contatto. Mi piace tornare e, anche se sembra un po’ un cliché, devo dire che apprezzo molto di più la Valle d’Aosta adesso che una volta. Forse ero più piccola e non mi piaceva tanto andare in montagna, mentre adesso ci vado spesso con mio papà. È come una vacanza per me, non è solo tornare a casa”.
Con suo padre, il fotografo Stefano Torrione, Carlotta non condivide solo la passione per la montagna ma anche quella di viaggiare. “Soprattutto quando ero più piccola, mio papà viaggiava in giro per il mondo per lavoro, quindi viaggiare è sempre stato qualcosa che ho vissuto in famiglia. Mia mamma, insegnante di inglese, da piccola viveva tutte le estati in Inghilterra. Non posso dire che i miei genitori mi abbiano spinta ad andare all’estero, perché ho sempre preso io ogni decisione, ma sicuramente mi hanno supportata nelle mie scelte. Se non fosse stato per loro forse adesso non sarei qui”.
Per il futuro, stare all’estero sembra la prospettiva migliore, magari facendo qualche esperienza in un altro continente. “Per ora penso di stare in Inghilterra, per la carriera e le opportunità lavorative che una città come Londra offre. Ogni tanto penso di tornare in Italia, ma nel mio campo i grossi gruppi hanno uffici solo a Milano, mentre sono molto più numerose le realtà a gestione familiare. Forse in futuro tornerò, per adesso invece è importante restare qui e imparare, visto che sono ancora all’inizio della carriera”.