Châtillon Lab, il laboratorio di idee per contrastare il declino del paese

I negozi chiusi rappresentano il 45,70%. Contro il declino economico e sociale arrivano le proposte del laboratorio di idee Châtillon Lab, composto da persone prive di qualsiasi ambizione politica.
Châtillon Lab. L'incontro di mercoledì 11 giugno a Châtillon.
Società

Abbiamo buttato un seme, speriamo che cresca la pianta”. Per contrastare il lento declino economico e sociale del paese, a Châtillon nasce un laboratorio di idee e proposte: Châtillon Lab.

Germogliato da “un comune sentire da parte di un gruppo di persone portatrici di diverse esperienze e prive di qualsiasi ambizione politica – ci tiene a precisarlo, alla vigilia delle prossime elezioni comunali, Marco Fiore, membro del Comitato – con l’obiettivo di restituire un’identità al paese”.

Panorama Comune di Châtillon Foto Alice Dufour
Panorama Comune di Châtillon Foto Alice Dufour

“Siamo in un momento di crisi molto profonda” spiega Fiore, riferendosi alla desertificazione commerciale che ha colpito il comune della Media Valle. Complici la concorrenza della grande distribuzione, la crescita dell’e-commerce e l’assenza di ricambio generazionale nella gestione delle attività. “I negozi chiusi rappresentano il 45,70% del totale” è quanto emerge dall’indagine svolta dal Comitato a fine aprile 2025. La rilevazione ha riguardato gli immobili delle vie Chanoux, Tollen, Menabrea, Martiri della Libertà e Hugonin, situate tra il borgo e Chaméran. Alla crisi economica si aggiunge poi quella demografica. Il Comitato parla di “uno spopolamento che in tredici anni ha visto una riduzione percentuale negativa del 13%”.

Valorizzare le eccellenze già presenti sul territorio

Fermare il declino è ancora possibile, secondo il Comitato. Come? “Sfruttando opportunità di collaborazione con le realtà presenti. Eccellenze che questo territorio già offre. Asset importanti come Cva (Compagnia Valdostana delle Acque), l’Istituto Salesiano Don Bosco, la scuola alberghiera della Valle d’Aosta (Fondazione per la formazione professionale turistica), il Castello Gamba, (ecc.)”.

“La nostra progettualità si ferma con una serie di idee e proposte che speriamo in qualche modo vengano prese in esame da chi avrà l’onere di amministrare il Comune” spiega Fiore.

Comune di Châtillon Foto Alice Dufour
Comune di Châtillon Foto Alice Dufour

Il Comitato: “abbiamo bisogno del sostegno dei giovani”

“L’esperienza è partita a marzo dello scorso anno. Ci siamo incontrati e abbiamo analizzato la situazione della cittadina di Châtillon”. Fiore racconta come si è arrivati alla creazione di Châtillon Lab.

“Un gruppo di undici persone, diverse per età ed esperienza lavorativa, ha trovato le motivazioni per sedersi intorno ad un tavolo con lo scopo di analizzare le ragioni del declino del paese e individuare possibili soluzioni per la sua rivitalizzazione”. Gruppo eterogeneo per background formativo e professionale, con in comune l’avere a cuore Châtillon. I più giovani sono comunque over 30. “Abbiamo tanto bisogno del sostegno dei giovani” è l’appello di Fiore.

Compongono il Comitato Roberto Bagattin, Piergiorgio Brunod, Elisa del Pesco, Silvano Ferretti, Marco Fiore, Diego Joyeusaz, Guido Lucchetti, Roberto Oggiani, Walter Pivato, Romano Sarvadon ed Eligio Torreano.

Buone prassi: il progetto “Carrara Si-Cura”

Il Comitato ha poi individuato alcune buone pratiche, fonte di ispirazione per contribuire al rilancio economico e sociale del territorio. Ne è un esempio il progetto “Carrara Si-Cura”.

“Abbiamo riportato l’esperienza del Comune di Carrara, che ha vissuto un problema di desertificazione del commercio di vicinato nel centro storico. L’amministrazione comunale – illustra Fiore – ha favorito l’incontro tra domanda e offerta di locali potenzialmente utilizzabili per l’avvio di nuove attività”.

“Ci siamo posti in modo propositivo, senza mettere nessuno sul banco degli imputati”, Châtillon Lab si è presentato al pubblico mercoledì scorso

Il Comitato di Châtillon Lab si è presentato in un incontro aperto al pubblico lo scorso mercoledì, l’11 giugno. Un centinaio di persone ha partecipato. “La sala – Don Paolo Chasseur, ex Hotel Londres – era piena. Al di sopra di ogni più rosea aspettativa” commenta Fiore.

Durante l’incontro è stata esposta una sintesi della relazione elaborata dal gruppo. Proposte, idee, dati e indirizzi. “Nessun atto di presunzione da parte nostra, siamo consci della complessità dei problemi” si legge nel documento.

L’attività del gruppo è un cantiere aperto. “Crediamo nel dialogo e nel confronto. Ci siamo posti in modo propositivo, senza mettere nessuno sul banco degli imputati. Non volevamo commentare le scelte di questa amministrazione o quella precedente” conclude Fiore. “Da oggi, aggiungiamo le nostre energie a quelle già presenti sul territorio”.

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