Claudio Albertinelli è il nuovo segretario generale del Savt, il Sindacato Autonomo Valdostano Travailleurs. E’ stato eletto questa mattina dal Comité Confédéral con 43 voti a suo favore (8 le schede bianche, 2 le nulle, 1 voto per Alessia Demé, 1 voto per Dino Viérin). I votanti sono stati 55, sui 65 aventi diritto. Albertinelli, già segretario del Savt – Funzione Pubblica e già candidato alle scorse elezioni, succede a Alessia Demé, dimissionaria lo scorso mese di maggio.
La votazione del Segretario generale non cambia la composizione della struttura organizzativa, eletta lo scorso gennaio, di cui fanno parte il Segretario amministrativo Felice Roux, e dalla nuova Segretaria generale, composta da Alessandro Pavoni (segretario della categoria dei trasporti), Piero Epiney (alla guida della categoria Commercio-Terziario), Stefano Enrietti (segretario del SAVT Edilizia e referente SAVT per la Bassa Valle), Mauro Crétier (funzionario della categoria Funzione pubblica ed Enti locali), Aldo Cottino (nuovo segretario dei Retraités) e Felice Roux quale segretario amministrativo; Claudio Apparenza in quanto direttore del C.A.F. è per Statuto membro di diritto della segreteria confederale.
Componenti del Collegio dei Revisori dei Conti sono Grato Comé, Firmino Curtaz e Luigino Impérial.
“Il Savt è compatto e più unito che mai e vuole svolgere un ruolo di difesa delle particolarità e dell’autonomia speciale valdostane. – rivendica Claudio Albertinelli – Dal 17 maggio nessuno ha voluto parlare e commentare, perché stavamo lavorando e volevamo tenerci lontani dalla polemica”.
Le dimissioni di Demé, sottolinea ancora il neo segretario, “sono state le uniche, il resto della segretaria è rimasto, segno che il problema era del tutto personale e non riguardava il Savt”.
Albertinelli lascerà ora l’incarico di segretario della funzione pubblica, che ricopriva sin dal 2004. “Da oggi inizia una nuova strada per difendere i lavoratori e spronare la politica. Uno dei temi su cui vogliamo concentrare la nostra attenzione è quello del welfare e della sanità e poi il lavoro, con la ripresa da settembre del Consiglio delle politiche del lavoro”.