All’inizio dei suoi studi universitari in biologia vegetale, Ilaria Brunet non immaginava che un giorno la sua passione per le piante si sarebbe incrociata a quella delle sue nonne per il lavoro a maglia. Eppure, l’artigiana di Morgex ha scoperto nella tintura naturale un modo di coniugare i suoi studi sulle piante e il lavoro della lana. Così, circa dodici anni fa è iniziato il suo progetto artigianale di colorazione dei tessuti attraverso tinture vegetali: un hobby che ha presto trasformato in un vero e proprio brand e in una bottega aperta nella via principale di Morgex.
Nelle bancarelle di Ilaria all’Atelier des métiers di Piazza Chanoux, sono esposti in un tripudio di colori cappelli, elastici e guanti punteggiati di colore. Ma anche sciarpe, fasce e, soprattutto, gomitoli di ogni genere, che attirano i tanti appassionati di lavoro a maglia e uncinetto, desiderosi di dare un tocco di classe — e di ecosostenibilità— ai loro lavori. “È da tre anni che partecipo alla Fiera: è una bella opportunità per dare visibilità all’artigianato valdostano”, racconta Ilaria. “Ormai è conosciuta anche all’estero e nel resto del nord Italia e il riscontro è positivo. Poi quest’anno ho l’opportunità di esporre qui in Piazza Chanoux e il mio atelier risalta molto già solo per i colori, anche se la clientela è quasi esclusivamente femminile”.
In realtà, negli ultimi anni il lavoro a maglia e l’uncinetto stanno attirando sempre più giovani, anche grazie a un uso accorto dei social da parte di artigiani e artigiane che si fanno conoscere da un pubblico ormai transgenerazionale e senza distinzioni di genere. “Io uso molto i social, soprattutto Instagram e Facebook, e devo dire che funzionano. Mi piace molto condividere video e ormai ho un pubblico abbastanza affezionato”, conferma Ilaria, che sulla sua pagina Instagram illustra i processi di lavorazione ai suoi quasi 5000 follower. Si può così scoprire l’orto tintorio dove coltiva le sue piante, che raccoglie in natura e poi risemina per utilizzarle nei suoi esperimenti di colorazione tessile. “Faccio uso per lo più di piante locali”, precisa Ilaria, che della vegetazione valdostana è un’esperta, affiancando peraltro all’attività artigianale una collaborazione con la Maison des Anciens Remèdes.
Anche per Ilaria, fondamentale per farsi strada nel mondo dell’artigianato è stata la partecipazione al percorso dell’Ivat ArtigianImpresa, che, come abbiamo raccontato in occasione della Fiera di quest’anno, sta aiutando molti e molte giovani a coltivare il sogno di trasformare un hobby in lavoro vero e proprio. “Ho iniziato il percorso quando ero sul punto di dover aprire una partita Iva e l’Ivat mi ha aiutata a farlo. Prima esponevo solo in piccoli mercatini, mentre l’Ivat promuove la partecipazione degli artigiani e delle artigiane valdostani anche a fiere fuori Valle. Abbiamo esposto, ad esempio, ad Artigiano in Fiera a Milano e con le altre del reparto tessile siamo andate a Lugano lo scorso autunno”. Una rete di vecchi e nuovi artigiani e artigiane si sta quindi creando in Valle d’Aosta, facendo interagire persone che, se all’inizio si sentivano sole col loro piccolo sogno nel cassetto, adesso scoprono nuove opportunità e iniziative finalizzate a sostenerli.