Dossier immigrazione: in Vda gli stranieri diminuiscono ancora

La percentuale a fine 2017 si ferma al 6,4% della popolazione, l’1,7% in meno rispetto all’anno precedente.
Da sx: William Bonapace, Flavia Tartaglione, Corrado Jordan e Miguelina Baldera Santana
Società

“La disinformazione sul fenomeno dell’immigrazione in Italia è a livelli altissimi: per questo diffondere i dati come fa questo Dossier è fondamentale”. Ha esordito così William Bonapace nell’incontro di Presentazione del Rapporto immigrazione 2018 che si è svolto ieri sera nella sede del CSV.

Bonapace ha citato, in particolare, il sondaggio 2018 condotto dall’Istituto Cattaneo da cui risulta che gli italiani sono tra i cittadini europei con la percezione più lontana dalla realtà riguardo al numero di stranieri che vivono nel paese. “Nessuna invasione, l’immigrazione non è il problema dell’Italia, piuttosto è allarmante il calo demografico con le donne che fanno sempre meno figli e sempre più in età avanzata e un numero sempre crescente di anziani” ha sottolineato ancora il referente IDOS per la Valle d’Aosta.

Meno stranieri in Valle

Bonapace ha poi illustrato i numeri che riguardano la Valle d’Aosta e che vedono il fenomeno immigrazione ancora in calo. A fine 2017 risiedevano in Valle 8.117 stranieri, 140 in meno rispetto al 2016. La percentuale di presenza si attesta sul 6,4% della popolazione, un’incidenza di ben 4,3 punti percentuali più bassa rispetto alla media dell’Italia nord occidentale. Per quanto riguarda le provenienze i romeni restano il gruppo più numeroso (30,9%), seguiti dai marocchini (18,7%), albanesi (8,9%) e, a grande distanza, dai cinesi (3,8%).

Più donne che uomini

La Valle d’Aosta dai dati raccolti nel Dossier evidenzia una femminilizzazione della popolazione straniera con le donne che rappresentano il 56,2% dei residenti. Le comunità in cui la presenza delle donne è significativa sono quella rumena (62,9%), ucraina (85,3%), filippina (70,3%) e poi ancora la comunità brasiliana e dominicana.

La crisi del lavoro

Nel quadro di fragile miglioramento dell’economia valdostana, fotografato dalla Banca d’Italia, risulta ancora problematico il tasso di disoccupazione della popolazione straniera, tre volte superiore a quello degli italiani (17,9% contro il 6,9%). La collocazione professionale degli stranieri risulta più sfavorevole rispetto agli italiani: se gli italiani non qualificati sono il 7,7% dei lavoratori, tra gli stranieri il dato sale al 22,6%. La contrazione occupazione ha interessato anche le imprese a gestione immigrata che a fine 2017 sono scese a 669 rispetto alle 674 dell’anno precedente.

Nell’incontro di ieri sera, che ha visto la presenza anche di Miguelina Baldera Santana, Presidente di Uniendo Raices e di Flavia Tartaglione del Consorzio Trait d’Union, è intervenuto anche Corrado Jordan, sindaco di Saint-Rhémy-en-Bosses, uno dei tre comuni valdostani in cui è stato attivato il primo progetto Sprar e in cui sono stati accolti 30 cittadini stranieri, di cui 25 con un permesso di soggiorno umanitario.

 

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